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LA SALVAGUARDA DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO DI TARANTO VECCHIA
sabato 15 febbraio 2014

da Le Sciaje , ArcheoClub sezione di Taranto e associazione culturale Tarantinidion




Comunicato a firma di Le Sciaje , ArcheoClub sezione di Taranto e associazione culturale Tarantinidion

Ci uniamo al coro di chi richiama alla tutela e all’ adozione dell’edicola votiva cinquecentesca di Sant’ Irene, patrimonio della città di Taranto, sita in alto al portale dell’ edificio storico lungo la via Garibaldi al civico 81.

COMUNICATO STAMPA

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Taranto 13 febbraio 2014

Dopo i crolli avvenuti nell’ultima settimana pensiamo sia necessario un urgente intervento di tutela degli edifici compresi tra piazza fontana e piazzetta Cariati, che insistono tra la  via Garibaldi e la banchina dell’antica pescheria della marina. La fatiscenza della gran parte degli edifici in questione, era già stata segnalata da tempo e inesorabilmente, questi crolli, rischiano di amplificare l’effetto domino aggravandone le conseguenze.

Il Comune con interventi di messa in sicurezza e con somma urgenza si sta adoperando in difesa della pubblica incolumità.  Ma se il discorso centrale è quello del restauro conservativo insieme a una ricomposizione coerente con l’originario tessuto urbano, non si deve arrivare a soluzioni semplicistiche come la demolizione dei palazzi e lo sventramento delle aree.

Ciò che occorre alla città è la salvaguardia  e il recupero storico architettonico degli edifici, la definizione di una destinazione d’uso che rispecchi la vera identità del luogo.

L’avvenimento dell’ ultimo crollo rende evidente la necessità di porre attenzione all’intera isola, in particolare ai comparti edilizi lungo il “salto di quota”, rimasti esclusi, da oltre trenta anni, per via dell’incompiuto restauro degli anni ‘80.

Conservare l’ identità del centro storico, valorizzando l’ autenticità del patrimonio, è il vero futuro della memoria per Taranto; la ricchezza non è solo quella determinata da un intervento dei professionisti della edilizia, ma l’inestimabile valore da non sottovalutare, è quello culturale ed economico radicato da secoli nel territorio.

Ci uniamo al coro di chi richiama alla tutela e all’ adozione dell’edicola votiva cinquecentesca di Sant’ Irene, patrimonio della città di Taranto, sita in alto al portale dell’ edificio storico lungo la via Garibaldi al civico 81.

Tutti devono sentirsi coinvolti alla grande operazione culturale, per far prevalere l’ interesse comune. A ragion di ciò segnaliamo le numerose fonti bibliografiche sull’edicola votiva, per contribuire ad un censimento mirato alla tutela, conoscenza e conservazione del tesoro della città vecchia.

 

Centro Studi Documentazione e Ricerca le sciaje a.p.s.

Archeoclub d’Italia sede di Taranto

Associazione culturale Tarantinìdion

 



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EDICOLA VOTIVA DI SANT’IRENE

Sul portale di accesso dell’edificio situato in Via Garibaldi 81 è posta un’edicola votiva scultore dedicata a Sant’Irene. La figura rappresenta la santa in estasi, che si innalza su una nuvola trasportata da tre putti, due ai lati e uno al di sotto. L’angelo di sinistra ha in mano una palma o un ulivo, elementi ricorrenti dell’agiografia di Sant’Irene, quello a destra porta un giglio o una rosa, simboli della verginità, ed una corona floreale. La scena si svolge al di sopra di un’immagine di una città fortificata, probabilmente la stessa Taranto, che viene protetta dalla santa dai fulmini, in quanto questa è rappresenta con il braccio alzato verso il cielo come a bloccare le folgori che minacciano la cittadinanza.

La manifattura è del XVI secolo e la committenza può essere riferibile alle varie chiese che occupavano l’area in quel periodo storico. La diffusione del culto di Sant’Irene nella città di Taranto sembra essere dovuta alla presenza di monaci basiliani, arrivati nell’area tarantina dopo le persecuzioni iconoclaste di Leone III. Nella zona Salentina, dal XV secolo, la santa era protettrice della città di Lecce, divenuta tale dopo aver protetto la cittadinanza da una pestilenza ed in seguito sostituita da Sant’Oronzo nel 1656, e della Terra d’Otranto.

La presenza del culto a Taranto è testimoniata anche in epoche successive, ad esempio è presente sulla facciata della cattedrale di San Cataldo e in un’altra edicola votiva settecentesca presente a Palazzo Ciura nella stessa Città Vecchia.

 

Note

Antonio Basile, Taranto 2001. Note sull’arte e la pietà popolare nelle edicole religiose di Taranto Vecchia. VI edizione. Palazzo Gennarini, Progetto per la Cultura dell’abitare.

Antonio Beatillo, Napoli 1609. Historia della vita, morte, miracoli, e traslatione di Santa Irene da Tessalonica.

   


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