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Tutti a Vallo, tutti a Vallo ...
venerdì 5 settembre 2014

di Ghiaccio



Sìnesì, tutti a Vallo, tutti a Vallo, o davanti a un apparecchio TV a soffrire per il Taranto, come sempre. A noi domenica, altro che legaprò, Gelbison n’attòcche.

Ma nessuno mi toglierà dalla mente che anche a questo giro i padroni incartapecoriti del vapore buchi-buchi ci hanno fottuto (e non solo a noi). Solita storia, forti con i deboli , deboli con i forti (o con gli amici..), purtroppo.
Ma come? Nel carosello mangia-soldi dei ripescaggi questa volta non ci doveva essere un inflessibile “rigore” ? E infatti il Pisa ne sa qualcosa (un documento – non obbligatorio - giunto in ritardo, udite udite, di ben 4 minuti! ==> leggere qui prego) e serie B gentilmente consegnata ad un Vicenza schiacciato da una montagna di debiti (dai 15 ai 20 milioni di euro). Tra l’altro, per completezza di informazione, Vicenza già ripescato o meglio “reintegrato” (oggi si dice così) per tre-volte-tre negli ultimi dieci anni. Si vede che i debiti vanno a seconda del vento (o dell'indebitato), a volte ti penalizzano e magari ti fanno scomparire, a volte ti fanno salvare, a volte addirittura … ti fanno promuovere. Cose da pacce
Tutti a Vallo, tutti a Vallo ...

Il campo, il campo decide, come no … Dite al presidente dell’Arezzo il quale sostiene che lui la C la merita in quanto col Taranto ha vinto sul campo (oddìo, sorvoliamo un attimo su di un regolamento pensato da organizzatori veramente .. dilettanti ) ok, ma con l’Akragas, sul campo, poi ha perso, il quale Akragas a sua volta, sul campo, con la Correggese ha perso. Se ne deduce che sono solo gli emiliani che i playoff li hanno vinti sul campo. Perché il campo decide. Come no …
Barzellette a parte, considerato che invece il campo NON decide un bel fico secco, ma lo vedono anche i ciechi che ormai la fa da padrone un fuori-campo a intermittenza o a simpatìa, con buona pace di Ferretti-Pinocchio (che la domanda di ripescaggio non l'aveva nemmeno fatta al giro giusto) e dei tanti poveri illusi che credono ancora in questo calcio, per quale misteriosa ragione ieri sera in una città innominabile (altra sede "miracolata") non c’era affatto unanimità sull’Arezzo? A qualcuno dei dirigenti riuniti per decidere forse sarà venuto in mente lo "Iacovone", non solo per l’impianto a norma, e magari qualche problema di giustizia gli sarà venuto … Non si doveva adottare anche con i toscani la linea del “rigore” ??? (tra l’altro le cosiddette “imperfezioni” di uno stadio non proprio “a norma” - e lo sanno eccome se lo sanno anche ad Arezzo - sono certamente più pesanti e discriminanti dei citati 4 minuti di ritardo del Pisa … o no?)
Ma i rigorosissimi Macalli e Tavecchio (alias il nuovo che avanza) questa volta, ma pensa, hanno deciso per la linea .. morbida. E come mai? Eh? Come maaaaai???

Dalle nostre parti di questi tempi i soliti processi sommari e le solite esaltazioni di inizio stagione, niente di nuovo sotto il sole.
Tutti a Vallo tutti a Vallo ... ma nel frattempo sarebbe utile aprire gli occhietti, verificare in che stato è ormai ridotto il calcio italiano, accorgersi che il problema vero non sono i presidenti simpatici o quelli antipatici (chissà perché mi torna in mente Potenza-Salernitana ..) ma capire una buona volta ca ù pesce féte d’à caaape … Guardare a monte, non a valle, andare oltre la punta del naso e vedere quante storiche e nobili squadre stanno cadendo come mosche. Sempre più faticoso mettere insieme un girone o anche tutta una categoria. Questi sono i risultati di trent'anni del loro grande lavoro ...
Hai voglia a sognare. Continuando ad accettare e, peggio, a foraggiare questi emeriti ed eterni “campioni” di competenza, correttezza e trasparenza, non-si-va-da-nessuna-paaarte.
Buona domenica, Buon campionato e buon calcio. Per chi ci crede ancora.