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Comunicazioni Movimento 5 Stelle
giovedì 28 luglio 2016

- RENZI AL MUSEO MARTA: LA CITTA’ CHIUDE
- Sicurezza Ferroviaria: approvati impegni all’unanimità alla Camera
- Legalizzazione cannabis, l'ignoranza del ministro Lorenzin
- Viero ascoltato alla Commissione Trasporti alla Camera
- Petraroli: “Il Comune di Leporano aggiorni il piano di emergenza comunale”



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RENZI AL MUSEO MARTA: LA CITTA’ CHIUDE

Con la visita di domani a Taranto, il presidente del consiglio Matteo Renzi si prepara all’ennesima passerella nella città che, giorno dopo giorno, affronta i veleni , non solo dell’inquinamento industriale, ma anche di quelli politici, che di fatto ne impediscono una prospettiva di futuro alternativa, oltre che costringerla ad un presente di emergenza. Sotto tutti i profili: sanitario, economico, sociale, ambientale. Ricordiamo l’ultima visita a Taranto del premier, l’incontro in Prefettura per parlare di Ilva, quando disse che si “può fare impresa rispettando la salute e l’ambiente. L’Ilva è una partita che appartiene al futuro e non al passato”. Era il 13 settembre 2014. La partita continua a giocarsi sulla pelle dei Tarantini che si ammalano e muoiono per decreto con la complicità del PD locale incapace di imporsi a livello nazionale.
Dopo quasi due anni i pediatri che chiesero di incontrarlo aspettano risposta, i cittadini aspettano ancora di capire come si fa impresa rispettando la salute e l’ambiente, soprattutto quando al quartiere Tamburi vengono invitati a chiudere le finestre nei giorni di vento per tenersi al riparo dai minerali del siderurgico. Il decimo decreto “Salva-Ilva” è la sintesi del fallimento politico di questo governo che regala l’immunità a chi compra lo stabilimento più inquinante d’Europa per continuare una produzione d’acciaio incompatibile con la vita di donne, uomini e bambini. Ecco come il PD risolve i problemi dei cittadini, per poi sfilare con i suoi rappresentanti sotto gli ospedali quando chiudono o vengono depotenziati anche grazie alla loro approvazione.
Taranto non ha bisogno di passerelle, presidente Renzi. Ha bisogno di una spinta per venire fuori dal pantano in cui Lei e il PD l’avete costretta. Domani verrà a inaugurare il secondo piano del MarTa, a fare i selfie con i reperti archeologici. Parlerà di Ilva e del porto e sarà ospite della Summer School della FutureDem per discutere di sviluppo economico e del ruolo dei cittadini nel percorso di crescita del Paese. Cosa andrà a dire? Vada all’ospedale “Moscati” prima che finiscano di chiudere tutti i reparti, vada a rendersi conto del ruolo dei cittadini nel percorso di crescita che prospettate. Vada al parco minerali dell’Ilva, provi a sporcarsi le mani con gli operai. Provi a capire come vedono il proprio futuro oltre quel fumo negli occhi che decreto dopo decreto cercate di alimentare.
Domani si bloccherĂ  Taranto, con danni alla circolazione e agli esercenti. Negli ultimi cinque anni sono 2.635 le imprese commerciali chiuse a Taranto. Ecco un altro elemento che dĂ  al premier Renzi e al PD locale la possibilitĂ  di ragionare sui drammi veri, quelli della gente comune, non quelli delle banche e degli amici delle lobby al potere.


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LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS, PEDICINI (M5S): GRAVE LA SUPERFICIALITĂ€ E L'INCOMPETENZA DEL MINISTRO LORENZIN


"Legalizzazione e uso della cannabis, un altro tema sul quale il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dimostra la sua superficialitĂ  e incompetenza.

Invece di esaminare in modo asettico e distaccato qual è la reale situazione del fenomeno si limita ad esternazioni basate su pregiudizi, luoghi comuni e steccati di carattere ideologici".

Lo afferma in una nota Piernicola Pedicini, coordinatore del M5s nella Commissione ambiente e sanitĂ  del Parlamento europeo.

"Chi copre un ruolo pubblico istituzionale avrebbe il dovere di approfondire, di volta in volta, l'argomento in questione, per interpretare al meglio cos'è più giusto e opportuno fare per tutelare gli interessi della collettività. Di tutta la collettività e non solo della propria parte politica - sottolinea Pedicini -.

Quanto ha dichiarato il ministro in questi giorni in relazione alla proposta di legalizzazione della cannabis contenuta in un ddl presentato lunedì scorso alla Camera dei deputati, dimostra l'ignoranza di chi non sa di cosa parla e di chi, pur coprendo un ruolo di governo molto delicato come quello della salute pubblica, fa propaganda più che affrontare i problemi nella loro complessità.

La Lorenzin dovrebbe sapere cosa genera lo spaccio illegale della cannabis in termini di miliardi che vengono gestiti dalle organizzazioni mafiose attraverso commistioni economiche e il traffico di armi legati al terrorismo internazionale. Dovrebbe anche sapere, quello che succede nelle periferie degradate e malsane delle nostre cittĂ  in relazione al proliferare della micro delinquenza che si alimenta proprio ed in particolare di questi loschi e pericolosi traffici.

Il ministro avrebbe il compito di entrare nel merito di tutto quello che accade sul piano sociale a causa dello spaccio delle droghe leggere come la cannabis e di informarsi sullo stato reale della situazione. Quando parla 'dei nostri bambini', come li chiama lei, che avrebbero un cattivo esempio se ci fosse una legge che regolasse la legalizzazione della cannabis, la Lorenzin si dovrebbe fermare a riflettere sul fatto che i minori, purtroppo, la droga non la consumano solo, ma la spacciano anche. Inoltre, la maggior parte di loro usano anche pasticche varie e cocaina.

Il Movimento 5 Stelle, com'è noto, ritiene da anni la necessità che venga approvata una disciplina organica sulla cannabis. L'Italia - spiega il pentastellato - è ferma ancora alla legge Fini-Giovanardi bocciata dalla Corte costituzionale. Finalmente una proposta di legge, frutto di un lavoro interparlamentare, era arrivata in Aula ma l'ambiguità del Pd e dell'Ncd della Lorenzin e di Alfano hanno bloccato ancora la discussione. Eppure, come dicevamo, il provvedimento consentirebbe di sferrare un colpo durissimo alle mafie, ottenere maggiori entrate per le casse dello Stato, controllare le sostanze messe in commercio e garantire maggiore sicurezza per i cittadini e un utilizzo consapevole e informato per evitare abusi.

Non significa promuoverne l'utilizzo.

Anzi: in Italia, dove l'attuale legge è più restrittiva rispetto ad altri Paesi europei, il consumo è superiore rispetto ad altre realtà europee dove la normativa è meno severa.

In piĂą, con la legalizzazione magistratura e forze dell'ordine potrebbero concentrarsi sui reati di maggior allarme sociale. Infine, ci sarebbe un'importante svolta, anche per l'uso della cannabis sul piano terapeutico.

Per tutte queste ragioni, - conclude il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini - serve al più presto una nuova e seria legge, che introduca principi di libertà e responsabilità accanto a pene severe per chi dovesse cercare di aggirarla. L'Italia non può più essere schiava di quei partiti che usano il proibizionismo facendo un favore alle organizzazioni mafiose e terroristiche o per ragioni ipocrite e ideologiche e non può accettare che per tenere in piedi il già traballante governo Renzi si continui a rimandare il varo di provvedimenti urgenti per la collettività".


PIERNICOLA PEDICINI
Portavoce eurodeputato del M5s al Parlamento europeo
Per contatti: cellulare 3920460174



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Petraroli: “Il Comune di Leporano aggiorni il piano di emergenza comunale”


Con lettera del 13/6/2016 inoltrata all'attenzione del Sindaco di Leporano, Avv. A. D'Abramo, e al Presidente della Regione Puglia Dott. M. Emiliano, il portavoce alla Camera dei Deputati Cosimo Petraroli richiedeva maggiori informazioni circa il Piano di emergenza comunale di Protezione Civile del Comune di Leporano (TA).

Il Comune di Leporano varava nell'Ottobre 2008 il piano di emergenza comunale di Protezione Civile, redatto dal tecnico urbanista Dott.ssa Delfino, senza provvedere al suo periodico aggiornamento.

Il comma 3 – ter del Decreto Legge 15 maggio 2012, n. 59, convertito con modificazioni dalla Legge 12 luglio 2012, n. 100 prevede, infatti, che il Comune debba provvedere alla verifica e all'aggiornamento periodico del proprio piano di emergenza comunale, trasmettendone copia alla regione, alla prefettura-ufficio territoriale del Governo e alla provincia territorialmente competenti.

Dai controlli effettuati – dichiara Petraroli – è emerso che il piano predisposto dal Comune di Leporano non è stato aggiornato e raccordato alle indicazioni presenti nelle “Procedure di Allertamento del Sistema Regionale di Protezione Civile per il rischio metereologico, idrogeologico ed idraulico” e al “Programma provinciale di previsione e prevenzione e Piano provinciale di emergenza della provincia di Taranto”. Ad esempio all'interno del piano viene indicato come Responsabile delle Attività di Protezione Civile l'ex Comandante della Polizia Municipale, in pensione da diverso tempo

All'interno del piano si indicava come indispensabile l'acquisto di diverse attrezzature per la protezione civile, si prevedeva una costante informazione ai cittadini dei contenuti del predetto piano e l'esecuzione annuale di esercitazioni con il coinvolgimento attivo dei cittadini, chiedendone conto al Sindaco D'Abramo.

La Regione Puglia, attraverso la nota inoltratami dalla Sezione Protezione Civile, conferma il mancato adeguamento del Piano di emergenza del Comune di Leporano alle disposizioni contenute nella DGR 2181/2013 mentre confermava l'adozione da parte dei Comuni di Crispiano, Laterza, Palagianello e Taranto, seppur non presenti nell'elenco presente sul sito web istituzionale della Protezione Civile all'indirizzo http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/piani_di_emergenza_puglia.wp#Taranto

Auspico – conclude il pentastellato Petraroli – che il Comune di Leporano aggiorni quanto prima i suoi strumenti di protezione civile per poter meglio assicurare la sicurezza dei cittadini e dei turisti che in massa stanno affollando la cittadina ionica. Attendo, pertanto, riscontro da parte del Sindaco D'Abramo sulle attività poste in essere dalla sua amministrazione.



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