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Ad Antilerte nata dal Sole e dalla Notte
lunedì 7 agosto 2017

da Contaminazioni
contaminazioni@alice.it

Le civiltà non si incontrano si scontrano sempre

Pierfranco Bruni





Io figlio di Laerte e di Anticlea non rispondo da lontane civiltà a queste domande.
Porto l'isola nell'anima e la solitudine nel cuore pur vivendo la pazienza.

Omero mi ha raccontato o mi ha inventato. Cosa cambia? La fantasia è un mistero che si cattura nella realtà. Sono i dettagli che fanno la differenza.
Devi sapere che le civiltà non si incontrano mai. Tutto è apparenza. Vivono di scontri.

Cosa mi chiedi Antilerte? Tu figlia del Sole e della Luna...
Amarti di più o di meno avrebbe un senso? Non esiste il più il meno e credo che sia una domanda bizzarra.
Io non amo più!
Dal giorno in cui l'isola si è impossessata di me non credo più che l'amore come lo intendi tu sia necessario.
È soltanto un'invadenza nella solitudine dell'altro.
Io ho la mia Penelope che mi aspetta perché è la sola che ha conosciuto la mia inquieta avventura e sa cosa è la pazienza, il silenzio, il sorriso che voglio, le parole giuste quando sono necessarie dirle.
Il necessario... Il necessario è diventato il bastevole?
Il necessario è portarsi dentro una memoria che ti attraversa proprio nel momento in cui il vento d'altura ti spinge al naufragio.

Già... La persuasione è un vocabolario che è appartenuto a Seneca e non a me. Ma il suo viaggio è diverso dal mio.

Penelope?
Ti parlavo appunto di lei anche se mai ne ho palato con attenzione.
Noi siamo stati ragazzi giovani vecchi. Non l'ho sentita una sola volta tagliarmi con una parola che avesse la sfida...
Si tratta di pazienza e di saggezza.
Ho conosciuto la passione. Ma io sono stato Ulisse il re di Itaca Odisseo Nessuno. Ho ingannato certo. Sono stato ingannato.

Ora devo pensare ad altro. Leuco' il mare Lesbia Telemaco ricordare Anticlea Laerte Itaca perché pietrosa? ... Hanno trasformato il mito in storia.
Io sono riuscito a fermarmi sempre un attimo prima e non dopo...
Ho sempre rinunciato ad Elena... Elena rapita? Falso!
Certo con Circe Calipso... Il mito doveva compiersi nella sua immortalità ma non ho mai sfiorato la morte come il tragico ascolto della regina di Cartagine nel suo tentare di fermare chi non ha saputo combattere per la sua città in fiamme ed ha scelto la fuga invece di difendere la sua città messa a fuoco da noi greci occidentali.

Il mito ora è altro. Noi siamo altro.
Nausicaa? Tutto diventa memoria e metafora. Non pensiamoci più.
Ho consumato tutte le passioni. Mi resta soltanto aspettare e osservare il mare. Questo è il mio destino.

L'amore è distante. La passione è fuggevole. L'esilio è l'estremo rimedio.
Hanno cercato di imitare il mio viaggio? Come si fa se non si conosce la mia sofferenza la mia terra nel cuore le mie rinunce? Solo Ovidio ha capito ed ha finto fino a non saper più cosa è la finzione quando la Roma di Enea e Augusto e Tiberio lo ha relegato in uno straziante esilio.

Non è per Elena che abbiamo combattuto una guerra inutile. Una menzogna il racconto di Elena rapita da Paride.
Hai visto dove si trova Troia? Hai visto dove il mare di Grecia spinge le sue onde?
Quando capirai ciò ti sarà chiaro e capirai che il cavallo di Troia non è stato un inganno ma la giusta ricompensa per chi ha vissuto il tradimento.

Ora basta.
Penelope mi aspetta e Telemaco non ha la pazienza del padre.
Vivi sempre con il viaggio accanto non dimenticando di recitare il Canto di Nessuno.
Io non sono andato oltre le Colonne.

Dante ha inventato tutto ed è un fantasma che ha la presunzione di dettare le leggi, ma ha saputo ben usare gli strumenti del copia e corri.
Io sono rimasto nella mia Itaca a raccogliere tutte le partenze in un unico ritorno.
La mia saggezza? Direi piuttosto la mia pazienza. Quella che è mancata all'invulnerabile Achille morto per vanità e superbia impazienza e supponenza.
Poi il resto verrà e non sarà come il prima anche se tante somiglianze ci saranno.
Non custodire soltanto per passione. Custodisci anche ciò che è giusto. Non per gli altri. Per te. Ma non dimenticare mai che le civiltà sono nate per sfidarsi.

P. S.

Ulisse non è mai morto. Continua a vivere osservando il mare e scrivendo e riscrivendo il suo viaggio per isole e terre e mari. Occidente ed Oriente di sono avvicinati. Proprio per questo il Mediterraneo è scontro frontiera confine orizzonte non limite.
Omero aveva capito tutto. Ma le civiltà successive non hanno mai capito Omero.





(Laerte, Penelope e Telemaco, da una miniatura francese quattrocentesca per i componimenti di Ovidio)






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