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Attività Piefranco Bruni a Roma
venerdì 9 dicembre 2016
- Alla Fiera Nazionale del Libro di Roma sabato 10 dicembre
- “DOVE VA LA LETTERATURA?” Convegno

Alla Fiera Nazionale del Libro di Roma sabato 10 dicembre il Pirandello di Pierfranco Bruni: da “Il Fiore” di Dante al Novecento

Alla Fiera Nazionale del Libro di Roma sabato 10 dicembre il Pirandello di Pierfranco Bruni: da “Il Fiore” di Dante al Novecento

 

di Daniela Rubino

 

Roma - Sabato prossimo, 10 dicembre 2016, alle ore 17:00, Pierfanco Bruni terrà un incontro dal titolo “Pirandello tra due anniversari: a 80 anni dalla morte e a 150 dalla nascita. Un Pirandello riletto oltre ogni schema, tra Dante e Pavese”, alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria a Roma Più libri più liberi, presso il Palazzo dei Congressi dell'EUR a Roma.

Durante l'incontro, presso lo Stand L24, oltre al Firma Libro, verrà proiettato il video realizzato da Anna Montella per il libro "Luigi Pirandello - il tragico e la follia" di Pierfranco Bruni, Nemapress Edizioni. 

Una lettura di Pirandello oltre i limiti consueti, che richiama il Dante giovane che esordisce con Il Fiore, un poemetto parodico che mette in discussione i valori cortesi del mondo feudale ormai al tramonto. Il Fiore è la metafora della donna cortese e carnale e sostituisce la Rose del Roman. La donna, chiamata Bellaccoglienza, è protetta in un castello fortificato mentre l’Amante cerca di conquistarla. Soltanto dopo l’intervento di Venere che incendia il castello mettendo in fuga gli avversari è possibile il loro congiungimento carnale ineludibile. Un lieto fine, questo,  condito dai ringraziamenti finali dell’Amante. Nella prima quartina del sonetto di apertura compaiono due sintagmi: ‘Dio d’Amor’ di ascendenza ovidiana, riattivato nella letteratura francese e nella lingua volgare in Italia, e il ‘giardin di Piacer’ che diventerà la “selva oscura” della Commedia.

Questa opera giovanile di Dante contiene una serie di strutturazioni numeriche e corrispondenze verbali e formali, da essere considerata prodromo della matura “Divina Commedia”. Come afferma Bruni "Pirandello citava spesso il Canto V dell’Inferno dantesco, di Paolo e Francesca, e considerava la Divina Commedia, l’epicentro della simbologia esoterica. Leggeva nelle stelle il calcolo numerico della ciclicità. Anche Pascoli amava in Dante il mondo esoterico e numerologico". 

La metafora del castello ricorre anche nell’episodio del Furioso dell’Ariosto ma in una situazione ribaltata rispetto a Il Fiore di Dante, perché le donne non ringraziano Bramante per averle liberate dalla dolce prigionia del castello del mago Atlante.

In Pirandello un simbolo sessuale 'moderno' è la rivoltella, strumento di morte che rinvia ai Demoni e a L’Idiota di Dostoevskij.  Moscarda viene ferito da un proiettile nell’atto di un  congiungimento carnale con Maria Rosa, in una specie di messa in scena beffarda in cui l’Eros trova sfogo in un colpo di rivoltella.

Simboli di caduta nella scrittura pirallendiana sono il buio, il fango e le pozzanghere. Il capitoletto “Lo scoppio” in Uno nessuno e centomila ricorda “Un giorno di pioggia” di Baudelaire: è il tema del grigiore della vita moderna, della selva oscura, che ricorre in tanta letteratura del Novecento.

Il  viaggio – discendente - ascendente che Pirandello compie, attraversa lo spazio della sua scrittura: un labirinto di simboli e metafore che conduce alla metafora finale della vita che ‘non conclude’.

Si legge nel libro di Pierfranco Bruni: «La vera modernità, in fondo, è che Pirandello ha reso tutto contemporaneo non tralasciando mai la forma, l’immaginario, la comunicazione, il destino di una tradizione che ha unito l’estetica del raccordo tra sentimento e lingua e il “bisogno” di essere inquieti nel tempo in cui si vive, in quanto soltanto lo sguardo delle inquietudini permette l’osservazione e l’ascolto».          

 


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Roma. La poesia vola tra i Giovani poeti e si confronta con BOB DYLAN in una brillante relazione di Pierfranco Bruni e l’organizzazione di Anna Manna che curerà gli Atti del Convegno

 

Pierfranco Bruni: “La scuola deve saper guardare ai processi poetici con una visione innovativa e sperimentale mai dimenticando la tradizione”.

 

(Pierfranco Bruni nella sua appassionata relazione)

 

 

“DOVE VA LA LETTERATURA?” Un importante Convegno di Studi si è svolto nei giorni scorsi a Roma a Palazzo Sora, sede del Sindacato Libero Scrittori Italiani, che ha organizzato l’evento, con grande affluenza di pubblico e di giovani. Il tema in discussione è anche il titolo di un Progetto, curato da Anna Manna, la cui prima parte è stata dedicata alla Poesia e la seconda parte, che si svolgerà a gennaio, sarà dedicata al Romanzo. La discussione sulla Poesia ha preso l’avvio, dopo l’ampia relazione di base di Pierfranco Bruni, vice Presidente del Sindacato Libero Scrittori e Responsabile Progetto Etnie del Mibact, sulla assegnazione a Bob Dylan del Premio Nobel per la Letteratura e d esperto del rapporto tra letteratura e musica.

Il programma del primo incontro, che prende il titolo facendo il verso ad una notissima canzone di Bob Dylan “Quante poesie deve scrivere un uomo per essere poeta?”, si è svolto con partecipazione vivace di critici letterari prestigiosi.

Il vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani  il Prof. Pierfranco  Bruni, dopo aver portato il saluto del presidente prof Francesco Mercadante, ha aperto  il Convegno con una sua relazione di grande respiro culturale.

Innovativo nella critica letteraria, aperto alle nuove e moderne proposte di multidisciplinarietà culturale, analista preciso e puntuale dei contemporanei, Pierfranco Bruni, autore di saggi su De André, Califano, Dylan, Cohen, Mia Martini, Tenco, ha analizzato il fenomeno Bob Dylan e l’assegnazione del Premio Nobel a questo artista di respiro internazionale. Sottolineature significative sono state lanciate al mondo delle scuole, (presenti al convegno studenti e docenti molti studenti), sempre con una eleganza che caratterizza gli interventi di Pierfranco Bruni.

Non  sono mancate certo le posizioni diverse, i dialoghi più serrati, i confronti più accesi. Comunque la  manifestazione è stata impostata nella grande libertà di espressione che caratterizza gli eventi   ideati da Anna Manna, che crede nel confronto sincero, verace e civile per esprimere pareri anche contrapposti.

Dai critici sono stati proposti   bellissimi interventi sintetizzabili quasi scherzosamente nel titolo di una canzone : UN PUGNO E UNA CAREZZA! Cioè molto entusiasmo per le sue canzoni, ricordi nostalgici di vita legati alla sua musica, qualche perplessità per l’assegnazione del Nobel .

Sabino Caronia , Maria Teresa Calabrò hanno ripercorso il mito di Bob Dylan legandolo ad una rivisitazione dell’età giovanile . Dunque quasi un percorso generazionale letto attraverso la vita e le canzoni di Bob Dylan. Ma se Sabino Caronia applaude al Nobel, Maria Teresa Calabrò ed anche Fabia Baldi indicano una impossibilità di esaurire in un applauso la decisione dell’Accademia di Svezia. Mentre la poetessa Daniela Fabrizi ritiene che l’arte di Bob Dylan sia stata necessaria per una diffusione internazionale dello spirito poetico, altrimenti in ombra nell’ultimo ventennio.

Si è aperto così un dibattito interessantissimo, ricco di ricordi, indagini storico-letterarie, anche proposte. Come quella di Antonio Ragone , che auspica un tentativo di dialogo con l’Accademia svedese per arricchire il Premio Nobel di una Sezione riservata ai cantautori.

Ipotesi prontamente raccolta da Anna Manna che curerà gli Atti del Convegno nei prossimi mesi arricchendoli con le poesie a lui dedicate durante il pomeriggio culturale.

Gli ATTI DEL CONVEGNO con le relazioni e le poesie lette dai poeti saranno raccolti in una pubblicazione curata da Anna Manna, dal titolo: “QUANTE POESIE DEVE SCRIVERE UN UOMO PER ESSERE POETA?” (Gli intellettuali italiani e il Nobel a Bob Dylan).

Sicuramente un posto particolare avranno nel libro le poesie dei Giovani poeti della poetessa Daniela Fabrizi che  hanno composto poesie appositamente dedicate al cantante Bob Dylan ed hanno colpito i presenti per l’immediatezza e la profondità delle loro composizioni.

Hanno aderito  al Recital poetico per Dylan i poeti Jole Chessa Olivares, Gabriella Nardacci, Tiziana Marini , Antonella Pagano che ha incantato i presenti con la sua arte poetica fortemente teatrale, Anita Tiziana Laura Napolitano.

 




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