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Lettera aperta a Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia
venerdì 1 maggio 2015

di Mauro Guitto





Lettera aperta a Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia

 

Egregio Presidente,

Mi chiamo Mauro Guitto, ho 42 anni già compiuti e mi permetto di scriverLe per sottoporre alla Sua attenzione il mio caso lavorativo e umano.

 

Sono uno dei tanti lavoratori precari di Tecnopolis. Ho lavorato ininterrottamente per la XXX Srl dal 01.10.2007 prestando servizio di assistenza tecnica informatica (help desk) per enti locali e aziende sanitarie. Per i primi 2 anni e mezzo ho lavorato per la XXX con contratto Co.Co.Pro di volta in volta prorogato. Dopo un periodo di sospensione lavorativa di un anno, sono stato impiegato dalla stessa azienda per un altro progetto su committenza di InnovaPuglia spa, con sede lavoro presso il Parco Tecnopolis di Valenzano. Ho quindi firmato un contratto di lavoro con la XXX Srl  a tempo determinato, inquadrato al terzo livello del C.C.N.L. dei Metalmeccanici della durata di 2 anni, che  è scaduto il 15.07.2014 nell'ambito del progetto "Servizi di supporto alla Rete dei medici di medicina generale”. Alla scadenza del suddetto periodo contrattuale, la XXX, inspiegabilmente ha avuto difficoltà a rinnovarmi il contratto, pur essendo il progetto con InnovaPuglia (committente) ancora in corso d'opera. Ciononostante, dopo avermi costretto a un altro breve periodo di sospensione dal lavoro (questa volta di 3 settimane), la XXX mi ha fatto firmare un nuovo contratto a tempo determinato (sullo stesso progetto) della durata di circa 4 mesi con scadenza 31.12.14. Anche a tale scadenza è seguita (questa volta senza interruzione) una ulteriore proroga di altri 4 mesi fino al 30.04.15.

Alcuni giorni fa, a pochissimi giorni da questa ennesima scadenza, la XXX mi ha comunicato che non intendeva più avvalersi delle mie prestazioni lavorative e che quindi non intendeva proseguire il mio rapporto di lavoro lasciandomi di fatto in mezzo alla strada con le drammatiche conseguenze che può immaginare.

Questo mancato rinnovo del mio contratto di lavoro è tanto privo di motivazioni quanto poco comprensibile per i motivi che le sto a presentare:

i progetti (denominati "Sanità Elettronica - Servizi di Assistenza all'utenza" - Lotto 3 Codice progetto 24D751 e RP1209 - Assistente di Gestione utenti 1°livello Profilo A1 Appalto Specifico Lotto 3) sui quali sto lavorando fino al 30.04.15 stanno comunque proseguendo e proseguiranno  con le aziende costituenti il RTI. Non conosco i termini del rapporto tra  la XXX  srl  la  YYY srl, ma  non comprendo per quale motivo, mentre io perdo il mio posto di lavoro, sulla stessa attività e sulla stessa postazione di lavoro viene reclutato un nuovo dipendente, a dispetto dei provvedimenti legislativi e delle norme che Lei, Presidente Vendola, e la Sua amministrazione hanno varato a tutela del diritto alla conservazione del posto di lavoro del personale dipendente precario delle aziende di appalto che prestano servizi alle società partecipate e controllate regionali o alle Agenzie. Mi riferisco ai principi della legge regionale n. 4 del 25 febbraio 2010.  Fatto altrettanto grave e che la stessa XXX  Srl risulta debitrice nei confronti miei e di altri miei (ex) colleghi di alcuni stipendi arretrati, nello specifico verso di me, di tre mensilità.

 

Sig. Presidente Vendola, ho 2 figli da mantenere di 10 e 4 anni, con un assegno di mantenimento di 600 euro da pagare mensilmente, con un affitto di casa di 500 euro mensili e con le necessarie spese quotidiane da sostenere. Perdere il lavoro improvvisamente e immotivatamente credo sia inaccettabile per chiunque ed è per questo che Le chiedo di intervenire.

 

Vengo a perdere il mio lavoro alla vigilia del I maggio che so essere una ricorrenza a Lei tanto cara. Una festa del lavoro e per il lavoro che, grazie ad un atto messo in essere a seguito di meccanismi quantomeno inspiegabili che evidenziano, all’interno delle aziende ICT che servono Enti pubblici, una gestione dei contratti di lavoro poco rispettosi dei diritti dei lavoratori. Il I maggio per me non sarà un giorno di festa e sono certo che anche Lei non sia disposto ad accettare passivamente quanto Le ho, a modo mio, raccontato.

 

Scusandomi per il prezioso tempo sottrattoLe e confidando  in un Suo autorevole e urgente intervento sulla mia situazione in totale sintonia con lo spirito e l’attenzione che Lei e il Suo attuale Governo regionale pone a salvaguardia dei diritti dei lavoratori e dei precari, La saluto cordialmente,

 

Mauro Guitto

Mail: mauro.guitto@gmail.com

 

 






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