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Blasi: “Bollenti Spiriti non deve morire”
venerdì 29 gennaio 2016

da sergio.blasi@libero.it


 

“Mi unisco all’appello, corredato da una interrogazione presentata in Consiglio regionale, lanciato da Guglielmo Minervini a proposito del programma Bollenti Spiriti. Sono fermamente convinto che quell’esperienza sia stata e sia ancora importante per le sue ricadute economiche e sociali.

Attraverso Bollenti Spiriti hanno trovato nuova vita alcuni spazi pubblici prima abbandonati in moltissimi paesi dal Gargano al Capo di Leuca, tantissimi ragazzi hanno avuto la possibilità di acquisire nuove competenze perfezionando i propri studi o di sperimentare la bontà delle loro idee creative grazie a un aiuto fondamentale all’avvio di iniziative economiche e culturali.

Tutto grazie a una Regione Puglia che è riuscita a farsi percepire come una istituzione vicina, amica dei giovani. Anche per questo Bollenti Spiriti è una iniziativa che non va dispersa. Anche se, ovviamente, non ha potuto né potrà risolvere definitivamente problemi quali la sfiducia o l’emigrazione giovanile si tratta in ogni caso di uno sforzo che, insieme ad altri, può qualificare un complessivo investimento della Regione Puglia su una categoria sociale che più di altre vive sulla sua pelle la frustrazione per la carenza di opportunità e spesso non trova altro sbocco per i propri progetti di vita se non l’emigrazione.

Dunque, come Emiliano aveva annunciato in campagna elettorale, l’esperienza di Bollenti Spiriti va certamente corretta, migliorata, ma non deve assolutamente morire. Anche perché si è trattato di una buona pratica che le istituzioni europee non hanno fatto fatica a riconoscere e premiare. E poi perché oggi rischiamo concretamente di perdere i fondi che la possono finanziare, 17 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013. Auspico dunque che l’assessore alle Politiche Giovanili Piemontese ed il presidente Emiliano facciano chiarezza sulle loro intenzioni in merito a Bollenti Spiriti, anche per dare una risposta a quei tantissimi giovani che nei territori chiedono di sapere se la Regione Puglia continuerà a investire su di loro”.







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