HOME D.E. GUEST BOOK SPORT ISCRIVITI DELFINARIO LINKS COOKIE POLICY


•   MANDURIA (TA): La Coldiretti nella gestione del Parco dei Messapi
•   RICONOSCIMENTO NAZIONALE PER IL PIZZAIOLO TARANTINO PROFESSIONISTA MICHELE DI BARI
•   PULSANO: IL COMUNE FA COPRIRE TUTTE LE BUCHE SU VIA TARANTO

•   STELLATO-LUPO: coesione e rilancio,
i nostri impegni per Taranto

•   COMUNICATI STAMPA DEL M5S


•   Taranto, tutto pronto per la Festa di Sant'Antonio 2019
•   “Storia e Architettura”
“San Pietro: l’altra Basilica”.

•   Attenti a quei due: confronto diretto tra Mare e Terra in una sfida tra grandi chef
•  Centro di Documentazione


•   Riesame AIA ex Ilva: le valutazioni e richieste di Legambiente
•   Il Dossier Taranto di Legambiente sull’ex Ilva
•   GRETA CHIAMA TARANTO


•  U Tarde nuestre -
rassegna quotidiana

•  Basket
•  Atletica
•  Delfini Erranti Touch Rugby Taranto
•  Altri


Notizie
Ricorrenze
Raccolta Foto


Google
Web DelfiniErranti.Org



stampa l'articolo
Comunicazioni Movimento 5 Stelle

giovedì 22 settembre 2016

- MobilitĂ  Sostenibile a Lecce
- L'ENI PRONTO A DEVASTARE IL MARE DI MONOPOLI E DI BRINDISI





 

da Giovanni Vianello

Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis

 

 

 

 

MobilitĂ  Sostenibile a Lecce

De Lorenzis (M5S): Assessore Pasqualini bocciato!

 

Il Comune di Lecce ha aderito alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. Sull’argomento interviene il deputato pugliese Diego De Lorenzis, capogruppo del M5S in Commissione Trasporti alla Camera.

 

“E’ insufficiente l’elenco delle azioni intraprese dal Comune di Lecce per la settimana europea della mobilità 2016!” - dichiara il portavoce M5S Diego De Lorenzis - “Il Comune doveva intraprendere iniziative concrete che realmente dessero una svolta nella mobilità urbana in favore di quella sostenibile.”

 

“Chiedo all’Assessore Pasqualini” - aggiunge De Lorenzis - “di estendere e rendere permanente la delibera che permette di utilizzare le corsie degli autobus anche per le biciclette e di adeguare l’apposita segnaletica orizzontale e verticale per le strade di Lecce. Questa amministrazione non ha neanche dotato la città del minimo indispensabile: per esempio, una diffusione capillare delle rastrelliere adeguate per sicurezza, posizione e numero per parcheggiare la bicicletta presso i maggiori punti di affluenza del pubblico incentiva la cittadinanza all’utilizzo delle bici.

Per migliorare la mobilità sostenibile bisognerebbe attuare azioni che limitino il traffico veicolare privato mentre il Comune va in direzione contraria autorizzando parcheggi in centro! Si dovrebbe finalmente chiudere Piazza Mazzini, si dovrebbe estendere l’orario di divieto per le Zone a Traffico Limitato per tutta la giornata. E’ assurdo che propongano Lecce come <> e poi non venga redatto e adottato un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che cambi realmente la mobilità a Lecce!

La pianificazione intelligente dei Trasporti, l’uso integrato di tutti i mezzi a disposizione sono la chiave per lo sviluppo di una Mobilità Sostenibile che non solo permette una maggiore qualità della vita a tutti i cittadini, ma come ormai dimostrato, aiuta anche l’economia, a cominciare dagli esercenti locali.”

 

“Gli amministratori locali in consiglio comunale e in giunta DOVREBBERO rinunciare” - sottolinea il portavoce M5S Diego De Lorenzis - “ai pass per la ZTL, perché DOVREBBERO deve dare il buon esempio ai cittadini, tanto più che le sedute e le riunioni in Comune si svolgono quando la ZTL non è attiva e pertanto queste tessere hanno il sapore di un inaccettabile privilegio!”

 

“Siamo certi che i cittadini bocceranno l’assenza di iniziative reali e pratiche” - conclude il deputato M5S, De Lorenzis - “ legata ad una visione <> e siamo certi che il prossimo Sindaco sarà eletto nel M5S!”

 

 

 

***********************************************

 

 

PIERNICOLA PEDICINI

Portavoce eurodeputato del M5s al Parlamento europeo

Coordinatore della Commissione ambiente e sanitĂ 


Comunicato del 21 settembre 2016

 

L'ENI PRONTO A DEVASTARE ANCHE L'ADRIATICO. FORTE DELLA COMPLICITĂ€ CON RENZI IGNORA LE INCHIESTE GIUDIZIARIE IN BASILICATA E NIGERIA E PUR DI FAR PROFITTO TRAVOLGE QUALSIASI OSTACOLO

 

L'Eni continua a devastare i territori e a mettere in campo tutte le sue forze e la sua potenza per estrarre petrolio e gas anche in zone a forte rischio che andrebbero salvaguardate sul piano ambientale.

Questa volta il Cane a sei zampe è pronto a colpire il mare Adriatico dove ha ottenuto dal piccolo Montenegro quattro concessioni che interessano un'area di circa 1.200 chilometri quadrati di fronte le coste italiane di Monopoli e Brindisi.

In barba ai rischi ambientali per l'ecosistema marino, alla pesca e al turismo, alla cattiva qualità del petrolio che si dovrebbe estrarre, Eni è riuscito a piegare il piccolo Stato dell'ex Jugoslavia ed ha siglato un accordo di sfruttamento trentennale dei giacimenti in mare insieme alla multinazionale russa Novatek che deterrà il 50 per cento delle concessioni.

Il colosso petrolifero italiano pur di fare affari e di soddisfare gli appetiti dei suoi azionisti, compreso lo Stato italiano che detiene il 30 per cento delle quote, non si ferma davanti a niente e a nessuno.

Grazie alle sue commistioni e alle coperture politiche, ieri di Prodi e Berlusconi e oggi di Renzi, non si è fermato dopo l'inchiesta Trivellopoli sullo scempio delle estrazioni petrolifere in Basilicata e non ha battuto ciglio dopo lo scandalo in Nigeria per il quale sono indagati, tra gli altri, l’amministratore delegato Claudio Descalzi e il predecessore Paolo Scaroni (in ballo c'è una maxi tangente di circa due miliardi di dollari pagata dall’Eni, secondo l’accusa, per aggiudicarsi l’acquisto di un giacimento petrolifero nigeriano).

La sua forza economica, le sue campagne di comunicazione, le sue capacità di persuasione condizionano e travolgono tutti. Ancora di più incidono in piccole realtà come può essere il Montenegro con i suoi 670mila abitanti e una forte crisi economica e sociale.

Il recente via libera alle prospezioni su ben 35mila chilometri quadri, ovvero lungo tutto l’Adriatico italiano, insieme ai progetti di ricerca tra Montenegro e Albania, conferma che la corsa all’oro nero in Adriatico è ripartita.

L'Eni, infatti, vuole confermare la sua posizione in Adriatico, dove è leader dagli Anni 60, e vista la forte concorrenza mondiale accaparra tutto quello che può laddove la politica e le complicità glielo consentono.

Toccherebbe al governo italiano dare l'esempio e produrre un impegno per fermare l’estrazione di idrocarburi nel Mediterraneo, facendosi promotore anche nei confronti degli altri Paesi, ma sappiamo che l'attuale governo Renzi, dopo il varo della legge Sblocca Italia, è d'accordo con l'Eni e non lo farà mai.

 

PIERNICOLA PEDICINI

Portavoce eurodeputato del M5s al Parlamento europeo

Per contatti: cellulare 3920460174

 

 





Segnala questa pagina
mappa del sito

Per un tuo commento scrivi sul Guest Book del Delfini Erranti


home   cookie policy guest book   sport   cultura   societĂ    ambiente   delfinario   blunote