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Comunicazioni Conservatori e Riformisti
martedì 4 ottobre 2016


- Zullo (CoR): “Emiliano grida al lupo al lupo ma poi ...
- Perrini: Emiliano riveda il Piano di riordino Ospedaliero
- CoR: Arneo, i soldi per consulenti ci sono, per gli stipendi dei dipendenti NO (da 6 mesi senza!)


Ambiente-Salute Taranto, Zullo (CoR): “Emiliano grida al lupo al lupo e poi assegna pochi Posti Letto nel Piano di Riordino per lo stesso territorio”
 
Il presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo, analizza i dati epidemiologici e li confronta con i provvedimenti che stanno per essere presi
 
Capisco che l'indole professionale del magistrato porti il presidente Emiliano ad approcciarsi alla questione Taranto soprattutto dal punto di vista giuridico per contrapporsi ancora al Governo Renzi (lo dimostra anche il ricorso alla Corte Costituzionale contro il Decreto-Salva Ilva). Ma sarebbe opportuno che non dimenticasse di aver tenuto per sé la delega di Assessore alle Politiche della Salute e, quindi, ha il dovere di leggere i dati dello studio ambiente-salute, presentati ieri in pompa magna, come base epidemiologica sulla quale costruire l'offerta assistenziale ospedaliera da porre a fondamento del Piano.
 
Cosa vogliamo dire… Se Emiliano facesse per un attimo davvero l'Assessore alla Sanità, si accorgerebbe che quello che noi sosteniamo da tempo sul Piano Ospedaliero - ovvero che si tratta di un piano che non regge se confrontato proprio con i bisogni epidemiologici delle collettività nei vari contesti territoriali - non è semplice e banale polemica da “opposizione”. E, forse,  si convincerebbe di quello che noi sosteniamo: il Piano fa acqua da tutte le parti, non è emendabile e va rifatto!
 
I dati epidemiologici relativi a Taranto, infatti, dimostrano un aumento dell'incidenza e della prevalenza del tumore del polmone, delle malattie polmonari e cardiologiche non solo in età adulta, ma anche età pediatrica. Stando così le cose ci saremmo aspettati nel Piano un rafforzamento assistenziale per ciò che concerne le discipline mediche e chirurgiche afferenti alle malattie respiratorie e alle malattie cardiovascolari oltreché alla pediatria. Ed invece il quadro è tutt’altro. Ecco i numeri incontestabili:
1)     per  Cardiochirurgia è previsto a Taranto 1 Posto Letto (PL)  ogni 45.259 abitanti contro 1 PL/12538 a Bari e 1 PL/16457 a Lecce;
2)   per Cardiologia è previsto a Taranto 1 PL/7.175 abitanti contro 1 PL/5.482 a Bari e 1 PL/4.875 a Foggia;
3)   per Chirurgia Vascolare è previsto a Taranto 1 PL/29.418 abitanti contro 1 PL/13.357 a Brindisi e 1 PL/19.187 a Bari;
4)   per Pediatria è previsto a Taranto 1 PL/21.013 abitanti contro 1 PL/8.126 a Foggia, 1PL/12.522 a Brindisi e 1 PL/14.725 a Bari;
5)    per UTIC è previsto a Taranto 1 PL/22.629 abitanti contro 1 PL/19.200 a Lecce e 1 PL/17.113 a Bari;
6)   per Neonatalogia è previsto a Taranto 1 PL/36.772 abitanti contro 1 PL/13.779 a Foggia e 1 PL/15.443 a Bari;
7)    per Oncologia è previsto a Taranto 1 PL/17.829 abitanti contro 1 PL/10.563 a Foggia e 1 PL/11.200 a Lecce e 1 PL/15.829 a Bari;
8)   per Pneumologia è previsto a Taranto 1 PL/15.901 abitanti contro 1 PL/8.803 a Foggia e 1 PL/10.018 a Brindisi e 1 PL/10.823 a Bari;
9)   per Ematologia è previsto a Taranto 1 PL/22.629 abitanti contro 1 PL/13.204 a Foggia e 1 PL/10.018 a Brindisi e 1 PL/10.823 a Bari;
10)                      non sono previsti posti letto di Chirurgia Toracica e per la cura Chirurgica del tumore polmonare occorre migrare a Lecce, a Bari, a Foggia e a San Giovanni Rotondo.
 
La grande ipocrisia di Emiliano: carica i cannoni contro Renzi con il ricorso alla Corte Costituzionale ma nulla fa per migliorare l'assistenza in un territorio dove la collettività si ammala di più e non adegua il piano con il giusto numero di posti letto. Sembra che quei dati epidemiologici siano stati rilevati a Foggia o a Bari o in altre Province oppure è segnato per i tarantini un triste destino: ammalarsi a Taranto e curarsi altrove. 
 
Bari, 4 settembre 2016



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Rapporto Epidemiologico Taranto, Perrini (Cor): i dati confermano ciò che già si sapeva, ora Emiliano riveda il Piano di Riordino Ospedaliero.
 
Di seguito le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini

 
Senza voler svalutare lo Studio che questa mattina ci ha presentato il presidente Emiliano, in concreto però i dati confermano ciò che già sapevano, ovvero che a Taranto e in particolare in alcuni quartieri ed aree urbane più vicine alla zona industriale, c’è un livello di mortalità più alto legato all’incidenza di alcune patologie tumorali. Le percentuali sui bambini sono allarmanti, ma questo ce lo dicono da anni medici e pediatri; il loro grido è arrivato a tutti noi forte e chiaro. Oggi viene solo rafforzato il dramma di Taranto, rimarcando la stretta relazione tra emissioni industriali e danno sanitario. Una condizione di disastro ambientale che ho messo nero su bianco sin dall’inizio del mio mandato politico, ultima in ordine di tempo l’interrogazione sui dati shock della diossina; era il mese di Marzo ed io non ho ancora avuto risposta. 
 
Se il Governatore si fosse mosso prima per le strade dei Tamburi, o si fosse affacciato a guardare l’area siderurgica dall’altro del quartiere Paolo VI, insomma se fosse venuto realmente a vedere come si vive a Taranto, avrebbe capito che la sua analisi oggi presentata in pompa magna non fa altro che ricalcare un dramma che ai cittadini è fin troppo lapalissiano.
Le sue parole di questa mattina però mi danno alcuni spunti di riflessione. Se è vero come si legge nello studio presentato oggi che “la latenza temporale tra esposizione ed esito sanitario appare breve”, e che esiste una corrispondenza scientifica tra “mortalità e produttività”, allora il nostro Governatore dovrebbe “oggi e subito” predisporre degli interventi mirati per Taranto, a cominciare da una rivisitazione del Piano di Riordino Ospedaliero per l’intero arco jonico. Non basta, ma questo lo dico da mesi, che si potenzi e rafforzi l’oncologia del Moscati, che già appariva come un contentino, ma è urgente puntare ad un potenziamento complessivo dell’offerta di cura e di assistenza del territorio tarantino. Non domani, ma oggi, e subito.
 
Nella conferenza inoltre Emiliano ha cavalcato per l’ennesima, oramai è diventato il leit motiv di ogni sua dichiarazione su Taranto, la polemica con il Governo Renzi. La prima stoccata arriva quando ribadisce che tra di loro non c’è mai stato un confronto sulla complessità della vicenda Ilva, la seconda è che questo studio ha rilevanza giuridica, tant’è che minaccia di impugnare davanti alla Corte Costituzionale l'ultimo decreto. Nulla da contestare, vorrei solo ricordare al governatore Emiliano che tra gli onorevoli favorevoli del tarantino, in sede di votazione, compare sempre un esponente del Pd, mentre noi come Cor, attraverso l’on. Gianfranco Chiarelli abbiamo espresso voto contrario. Continua la schizofrenia all’interno del Pd. Un partito che sull’emergenza Taranto esprime valutazioni politiche totalmente contrarie a quelle di Emiliano, ma dal quale si ostina a non voler uscire.

Taranto, 3 ottobre 2016


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Consorzio Arneo, CoR: “Assurdo si pagano i consulenti e da sei mesi i dipendenti non percepiscono lo stipendio!”
Il gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco ventola) interrogano il presidente Emiliano e l’assessore Di gioia sulla paradossale gestione dell’ente

 
 
I soldi per pagare le parcelle dei consulenti ci sono, per gli stipendi ai dipendenti del Consorzio Arneo no! Proprio così: e allora succede che mentre dal marzo scorso (parliamo di sei mesi senza stipendio!) i dipendenti non sanno come sbarcare il lunario per mantenere le loro famiglie, dalle casse del Consorzio sono usciti circa 110mila euro per altre spese.
 
E’ questa l’ennesima paradossale gestione che riguarda i Consorzi, da sempre non brillante.
Eppure il Consiglio regionale lo scorso anno, facendo un ulteriore sforzo, aveva stanziato una somma proprio per garantire gli stipendi. La Legge regionale  8/2015 “Disposizioni transitorie in materia di Consorzi di bonifica” all'art 3 comma 2, ha espressamente previsto, proprio a garanzia del pagamento degli stipendi, che “la Regione eroga le somme per il pagamento degli emolumenti ai dipendenti a tempo indeterminato e a tempo determinato ..”.
Una disposizione di legge che viene totalmente disattesa – almeno per l’Arneo, visto che non si verifica una situazione analoga per gli altri Consorzi - e che per questo ha spinto alcuni dipendenti a chiedere e ottenere dalla Autorità Giudiziaria decine di decreti ingiuntivi a cui sia il Consorzio che la Regione non si sono opposti e che quindi sono divenuti definitivi, con aggravio notevole ed inutile di spese legali (circa € 100.000 nel periodo marzo-giugno).
Eppure le casse sono state di recente rimpinguate dalla SOGET (società  concessionaria della riscossione per conto del Consorzio) che ha versato oltre   226mila euro per la riscossione del Tributo 630.
 
A questo punto è indispensabile che il presidente Emiliano e l’assessore all’Agricoltura Digioia vengano in aula a dare spiegazioni su quanto sta accadendo. Ovvero: “se e come la Regione intenda intervenire affinché sia garantita la regolare retribuzione dei dipendenti del Consorzio dell'Arneo, verificando a tal fine che le disponibilità finanziarie del Consorzio  vengano destinate prioritariamente al pagamento degli stipendi; se e come la Regione intende intervenire perché siano corrisposti gli stipendi di luglio, agosto e settembre non ancora oggetto di decreti ingiuntivi”.
 
Bari, 3 ottobre 2016



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