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Comunicazioni Conservatri e Riformisti
venerdì 25 novembre 2016

- DDL XYLELLA, COR: CI VUOLE UNA LEGGE, NON UN'AGENZIA
- SICUREZZA NEGLI OSPEDALI, LA DENUNCIA DI MANCA (COR)


da grupporegionalecorpuglia@gmail.com





DDL XYLELLA, COR: CI VUOLE UNA LEGGE, NON UN’AGENZIA

Dichiarazione del gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola)

 

Sulla necessità che si esca da una gestione emergenziale e sulla necessità che la Puglia si doti di una legge per il contrasto del batterio della Xylella, un vero e proprio flagello per gli agricoltori pugliesi, siamo tutti d’accordo. Anzi lamentiamo il ritardo, anche di questo governo regionale, con il quale si giunge a un provvedimento legislativo che possa dettare linee guida concrete.

Per questo ci siamo oggi astenuti in Commissione Agricoltura su un  Disegno di Legge -  presentato dal  presidente Emiliano e dall’assessore Digioia (forse per rimarcare un’attenzione che fin qui è francamente mancata) – che non ci convince molto. In modo particolare siamo critici verso  l’istituzione dell’ennesima AGENZIA. Le funzioni previste per questa possono essere tranquillamente esercitate da un’altra agenzia,  ad esempio l’Arif (i cui ispettori sono già in campo e nelle campagne per il contrasto al batterio) o altri enti non solo già esistenti ma operanti con la Regione Puglia.

L’idea che gli agricoltori già pesantemente provati debbano avere a che fare anche con questo nuovo ente e quindi con i loro controllori e ispettori fa francamente accapponare la pelle, a meno che l’Agenzia non sia l’occasione per sistemare l’ennesimo fedelissimo al quale bisogna pagare “pegno†per la campagna elettorale.

**************************************************

SICUREZZA NEGLI OSPEDALI, MANCA (COR): “ASSURDO CHE LE STRUTTURE SIANO PRIVE DEL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDIâ€

Il vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Luigi Manca, ha presentato un’interrogazione al presidente Emiliano

 

Terremoti e incendi dimostrano quanto le strutture ospedaliere siano a rischio in tutta Italia. L’aspetto della sicurezza - spesso in secondo piano, perché quando si parla di ospedali la mente corre subito all’efficienza delle cure e dell’assistenza – è stato uno dei principali problemi che ho sollevato  anche in qualità di vice presidente della Commissione Sanità. Oggi, come dimostrano le cronache, è invece  di grande attualità specie dopo l’incendio  che la settimana scorsa si è sviluppato nel seminterrato dell’ospedale ‘Ferrari’ di Casarano (Le), dove è ubicato il deposito di Sanitaservice.

Un episodio non isolato, perché qualche tempo fa un altro incendio si era verificato nel reparto di Chirurgia plastica dell’ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce.

Ma ancora più grave e allarmante è  dato che quasi la totalità degli  ospedali del Salento (fa eccezione solo il Galateo di Lecce) risulta provvisto del Certificato di Prevenzione Incendi. Una situazione nota ormai da sei anni, dopo la denuncia pubblica da parte dell’allora direttore generale dell’Asl Lecce Guido Scoditti, ma che viene tuttora sottovalutata. Inascoltato anche il Co. Na. Po., sindacato Autonomo Vigili del Fuoco, che ha più volte sollecitato le istituzioni e il Prefetto di Lecce per intervenire, al fine di prevenire e scongiurare eventuali, possibili tragedie.

Ho più volte incontrato il segretario provinciale di Lecce della Co.Na.Po., Giancarlo Capoccia, e ho capito che non bisogna più perdere tempo.  Per questo motivo, a nome del gruppo dei Conservatori e Riformisti, ho presentato un’interrogazione al presidente Emiliano, anche nella sua qualità di assessore alla Sanità, “per sapere se e come intende intervenire per garantire la messa in sicurezza degli ospedali della provincia di Lecce, in materia di prevenzione degli incendi; se e come l’esecutivo regionale intende provvedere per l’adozione di un presidio fisso di vigilanza dei Vigili del Fuoco, presso gli ospedali della Pugliaâ€.

Da operatore sanitario, prima ancora che da consigliere regionale,  ritengo assurdo  che nella sanità pubblica non siano garantiti il rispetto delle normative vigenti, e soprattutto la sicurezza dei cittadini, degli operatori e degli addetti ai lavori.





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