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BILANCIO DI PREVISIONE DEL COMUNE DI TARANTO, PD E SINDACO MELUCCI NON GIOCHINO SULLA PELLE DELLA CITTÀ
venerdì 1 settembre 2017

da tuttamialacitta.ta@gmail.com




Quanto visto negli ultimi due giorni in Consiglio comunale è davvero poco edificante, per la città e per la stessa politica. Un atto così vitale per la comunità, come l’approvazione del bilancio di previsione dell’ente civico, già di per sé in notevole ritardo, diventa l’ulteriore campo di battaglia per le lotte intestine del Partito Democratico. Il sindaco Melucci contro il suo stesso partito e viceversa, i “pro Renzi’ contro i ‘pro Emiliano’, manco a rappresentare chissà quali idee di gestione della cosa pubblica. In mezzo una città ostaggio di giochini e dispetti dal livello etico a dir poco discutibile.

Capita così che la maggioranza meno rappresentativa della storia elettorale di Taranto non riesca neppure a rappresentare se stessa, non avendo numeri per governare e idee comuni, senza avere il pudore di evitare che la città possa ripiombare in una situazione economico-finanziaria poco chiara. Il rischio è veramente concreto e il prezzo per la comunità sarebbe sicuramente alto.

Non sappiamo ad ora se la Giunta possa cadere, il potere è un collante formidabile. Assai più facile pensare che la partita si stia ancora giocando a fari spenti e non certo per il bene della città. Avvertimenti e strali da parte di ambedue le fazioni riempiono da settimane le pagine dei giornali. Il tutto per guadagnare posizioni di potere, perché di questo si tratta. Il gioco della fune per vedere chi ha più peso. Non un caso che sia deflagrato tutto a partire dalle nomine in Giunta.

Il teatrino a cui stiamo assistendo in Consiglio non ha proprio nulla a che vedere con gli argomenti tirati in ballo strumentalmente, ma ci fa comprendere meglio come si stia toccando il fondo e quale sia lo spessore della classe politica al governo della città.

Coloro che hanno amministrato per dieci, interminabili, anni Taranto con dissennatezza e approssimazione, che si ergono a paladini della spesa sociale, o di quella sanitaria. Non si esita a giocare sulla pelle degli ultimi per il proprio tornaconto.

Il Sindaco si è preso quarantotto ore per decidere il da farsi e noi ci auguriamo uno slancio di dignità e di rispetto per la città. Se così dev’essere, ci vengano risparmiate ulteriori pene e si azzeri tutto, ripartendo poi da una reale e necessaria cessione di importanti pezzi di sovranità ai tarantini e alle tarantine.

Proprio il tema del bilancio, e perciò delle priorità e della direzione in cui portare la città, potrebbe rappresentare un’importante occasione in tal senso.



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