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Bonelli (Verdi): presentato esposto al Procuratore della Repubblica F.Sebastio
mercoledì 10 luglio 2013

da Ufficio Stampa Verdi




TARANTO: BONELLI (VERDI), QUESTA MATTINA PRESENTATO ESPOSTO A PROCURATORE SEBASTIO

SI CHIEDE: 1) VERIFICA SU EVENTUALI REATI CONTRO AMBIENTE; 2) UNA PERIZIA CHIMICA SU IMPIANTO ENI

3) UNA VERIFICA SU CENTRALINE MONITORAGGIO CHE SAREBBERO INATTIVE

 

Questa mattina il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli ha incontrato il procuratore capo di Taranto dott. Franco Sebastio al quale ha presentato un esposto per all'incidente avvenuto nei giorni scorsi all'impianto dell'Eni di Taranto. Il Procuratore ha informato il leader ecologista che è già stata aperta un'indagine e che sono in corso accertamenti.

 

Nella lettera denuncia del leader ecologista si legge: "Negli ultimi mesi a Taranto la popolazione ha avvertito e respirato aria con forte odore di gas che secondo alcuni proveniente dall'impianto di raffinazione ENI. In data 8 luglio un'interruzione di energia elettrica  ha provocato l’immissione in atmosfera di fumi neri provenienti dalle "torce" dell'Eni, fenomeno ripreso in video e foto da numerosi cittadini. Dei liquidi misti a idrocarburi provenienti sempre dall’impianto di raffinazione inoltre si sono riversati in mare richiedendo l’intervento della Capitaneria di Porto  e delle navi antinquinamento".

 

"Nella giornata del 9 luglio un forte odore di gas ha invaso la citta' di Taranto con cittadini che in preda all'ansia e senza nessuna informazione da parte delle istituzioni preposte, hanno inviato numerose segnalazioni ad Arpa Puglia e ai carabinieri del Noe - prosegue l'esposto -. Lo scrivente ha appreso che non sarebbero attive le centraline perimetrali previste dall'Aia dell'Eni e che quelle esistenti non sarebbero collegate telematicamente con l'Arpa. In conseguenza  di questo l'Arpa Puglia non sarebbe in grado, dai propri uffici, di sapere quanto le centraline Eni misurino in tempo reale in termini di emissioni. Eni e Arpa non sarebbero collegate fra loro via Internet e i dati di inquinamento Eni sarebbero off-line".

 

"Ritengo quanto riportato un fatto di estrema gravità non solo per l’inquinamento determinatosi e il danno alla salute e all’ambiente che potrebbe aver provocato, ma con le centraline di monitoraggio non attive le prescrizioni dell’Aia per l’ENI non troverebbero applicazione, non mettendo i cittadini nelle condizioni di sapere cosa respirano e che rischi corrono - continua -. L’assenza di informazioni scientifiche e dati sulle emissioni prodotti dalle centraline non metterebbe gli organi preposti alla tutela della salute e dell’ambiente di prendere i necessari provvedimenti previsti dalla legge".

 

L'esposto di Bonelli si conclude con la richiesta alla Procura di verificare "1) se siano stati commessi reati contro la salute e l’ambiente derivanti dai continui odori di gas che periodicamente avvolgono la città ed in particolare riguardo alla dinamica dell’ultimo incidente. 2) se non ritenga necessario disporre di un’opportuna perizia chimica sull’impianto Eni, di verificare se le disposizioni dell’Aia siano applicate e se vi sia un omesso controllo da parte dell’organo vigilante sull’AIA; di conoscere le ragioni per cui le centraline di monitoraggio sarebbero inattive e se l’organo preposto alla vigilanza sia stato tempestivo nel contestare questa carenza".

 

Roma, 10 luglio 2013

 

 

 





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