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Blasi: “Solo se Tap servirà a riconvertire Cerano ci sarà un guadagno anche per i salentini”
sabato 14 giugno 2014

da blasi.ufficiostampa@gmail.com




Blasi: “Solo se Tap servirà a riconvertire Cerano ci sarà un guadagno anche per i salentini”

“Nella partita della Tap la classe politica e istituzionale della Puglia deve fare gli interessi del Salento, trasformando quest’opera da sventura in opportunità. È importante che questa infrastruttura venga realizzata, come dice il Commissario europeo per l'Energia Gunther Oettinge e come gli fa eco il governo italiano. Ma è altrettanto importante, anche per la buona riuscita dell’opera e per evitare di militarizzare un territorio che giustamente dissente dall’approdo a San Foca, che quest’opera sia ben accolta, sia percepita davvero come utile da tutti i cittadini e non solo dai governi o di chi rappresenta gli affari privati, come il country manager di Tap Giampaolo Russo.

Per questo motivo io continuo a chiedere che se proprio si deve fare serva per mettere fine all’inquinamento da carbone causato dalla centrale di Cerano, che in confronto a Tap è svariate migliaia di volte più dannosa per la salute dei salentini e contro la quale non ho sentito e continuo a non sentire voci di dissenso. Ieri la Lega Italia per la Lotta ai Tumori ha argomentato nella sua rivista come in poco più di vent’anni il Salento sia passato dagli ultimi ai primissimi posti per il numero di tumori alle vie respiratorie e alla vescica tra la sua popolazione. Queste non sono statistiche, sono persone. Allora, siccome nessuno pensa di vivere senza energia elettrica, è necessario trovare un modo meno inquinante e meno potenzialmente dannoso per la salute per produrla.

Il gasdotto può dare questa opportunità, solo che il governo dovrebbe mettere attorno a un tavolo, insieme alla Regione Puglia, i potenziali protagonisti di questa riconversione: l’Enel e il consorzio Tap. In questo modo potremmo fare in modo di ricavare un qualche vantaggio per il Salento e soprattutto per la martoriata città di Brindisi. Perché deve essere chiaro che con l’approdo a San Foca ci guadagnano tutti: la Tap per la quale approdare a San Foca significa innanzitutto costruire tra le alternative possibili il tratto più breve in mare (altro che valutazioni ambientali!), il consorzio che venderà il gas e le multinazionali che lo rivenderanno. A noi resterà un ulteriore sfregio ambientale e paesaggistico con la centrale di depressurizzazione del gas e, come contribuenti, ci toccherà pagare in bolletta anche la costruzione del tratto su terra del gasdotto dal quale, non a caso, Tap si è disimpegnata per lasciarlo a Snam. E qui possiamo aggiungere: altro che risparmio in bolletta!”.




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