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NO Trivellazioni al largo delle coste pugliesi
mercoledì 1 ottobre 2014

da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate




ricerca idrocarburi adriatico cs.docx

PUGLIA: IL M5S CHIEDE AL MINISTRO GALLETTI DI RESPINGERE LE RICHIESTE DI TRIVELLAZIONI AL LARGO DELLE COSTE PUGLIESI

In fase di valutazione ambientale presso il Ministero dell’Ambiente le quattro richieste di ricerca idrocarburi della Global Petroleum Limited. Interrogazione parlamentare del pugliese De Lorenzis (M5S) per bloccarle

Giù le mani dal nostro mare!” è stato l’urlo che ha riecheggiato lungo le spiagge pugliesi del tour organizzato dagli attivisti 5 Stelle della Puglia. L’obiettivo: informare la cittadinanza e protestare contro le richieste di ricerca di idrocarburi nei mari pugliesi presentate, ancora una volta, da una società con sede in Australia e Londra con 4 distinte procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA). Tutte riconducibili ad un unico progetto imprenditoriale che punta ad utilizzare la tecnica “Air Gun” nel mare Adriatico dinanzi le coste della Puglia.

Il M5S esprime tutta la propria contrarietà a questa folliadichiara il deputato salentino Diego De Lorenzis (M5S), primo firmatario di una interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Ambiente Galletti L’Air Gun è un sistema che utilizza l’espansione nell’acqua di un volume d’aria compressa generata da una speciale imbarcazione che crea un front di onde di pressione acustica direttamente nell’acqua circostante. Il suono si propaga in acqua e nel sottosuolo marino per individuare i giacimenti. I problemi legati agli Air Gun sono ormai noti e l’impatto sui cetacei e sugli organismi marini sono rischiosissimi, a maggior ragione nella zona del basso Adriatico dove sono presenti la balenottera comune, il capodoglio, lo zifio, il delfino comune, la stenella striata, il tursiope e il grampo. Queste ultime tre specie scelgono queste acque anche come zone riproduttive continua De Lorenzis (M5S)Il nuovo spiaggiamento dei capodogli a Vasto dove sono morte tre femmine tra cui un incinta, poi, è probabilmente dovuto alle prospezioni di ricerca di idrocarburi e non è che l’ennesima dimostrazione di come l’interesse per idrocarburi di scarsa qualità e di una quantità limitata ed insignificante rispetto all’attuale fabbisogno nazionale sia superiore all’interesse di preservare questi ‘miracoli della natura’ che scelgono, da millenni, i nostri mari per vivere. Inoltre, nelle stesse zoneprosegue il deputato salentino 5 Stelleè stata accertata la presenza di biocenosi dei coralli profondi di rilevante interesse economico ed ambientale e, attualmente, non esistono studi che illustrino l’impatto degli Air Gun su queste biocenosi: per cui dovrebbe valere il principio di precauzione riconosciuto a livello europeo e recepito nella normativa italiana”.

Nell’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Galletti, i parlamentari pugliesi M5S ricordano la sentenza del Tar di Lecce del 2011 che ha già annullato ben tre decreti di permesso di ricerca di idrocarburi rilasciati dal Ministero dell’Ambiente, proprio perché la normativa italiana impone che, per un unico progetto imprenditoriale, sia attuata un’unica procedura di VIA. “Una situazione del tutto simile ai quattro distinti procedimenti richiesti dalla Global Petroleum Limitedcommenta De Lorenzis (M5S) In virtù di questo precedente, chiediamo di respingere le richieste e di promuovere una moratoria per le attività di prospezione e ricerca di idrocarburi in zone di mare dove sono localizzati cetacei come regolari e dove sono state riscontrate biocenosi dei coralli profondi. Il Governo Renzi, e quindi anche il Ministro Galletti, non hanno diritto di mettere a rischio queste specie e questi habitat protetti dalla normative internazionali ed italianaconclude il deputato Diego De Lorenzis (M5S)Questi argomenti purtroppo sono ancora poco conosciuti dalla popolazione e per questo con l’interrogazione proposta si chiede anche di promuovere iniziative volte a far conoscere alla cittadinanza l’importanza degli “habitat prioritari marini” e della vita dei cetacei. Il nostro ‘petrolio’ è il benessere del mare Adriatico e Jonio e come cittadini abbiamo l’obbligo morale di preservare a chi verrà dopo di noi, lo splendore e la ricchezza che ogni giorno ci regalano”.




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