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DDL 1345 sugli ecoreati: se non viene emendato è l'ottava legge "Salva Ilva"
lunedì 18 maggio 2015

da Alessandro Marescotti
Presidente di Peacelink





Domani 19 maggio il Senato sarà chiamato ad esprimersi definitivamente sul disegno di legge 1345 riguardante gli ecoreati.

Il DDL, che si presenta con buone intenzioni, è però scritto male e in forma ambigua. Mette a rischio i processi per disastro ambientale in atto e preclude la possibilità di avviare nuovi processi a industrie e impianti inquinanti dotati di autorizzazione AIA.

Il DDL ecoreati promosso dal PD e dal M5S, con il sostegno di un ampio e trasversale fronte politico, temiamo che possa fornire un formidabile scudo di impunità. Infatti il disastro ambientale - nella formulazione ambigua del testo - è tale se "cagionato abusivamente".

Ma se il disastro ambientale avvenisse in presenza di impianti regolarmente autorizzati?

Scrive il magistrato Gianfranco Amendola, uno dei padri del diritto ambientale italiano: "Siamo in Italia; e la verità è che questo non è un paese normale in quanto abbiamo delle leggi (basta leggere, da ultimo, il decreto "sbloccaItalia") che troppo spesso sembrano fatte apposta per favorire gli inquinatori e la "crescita" a danno della salute e dell'ambiente. Di modo che spesso si autorizzano o sono state autorizzate attività industriali che in nessun altro paese civile sarebbero autorizzate. Basta pensare all'ILVA".

Occorre pertanto cancellare nel DDL sugli ecoreati l'avverbio "abusivamente".

“Chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni”, recita la nuova formulazione dell’articolo 452 quater del codice penale incluso nel ddl sugli ecoreati.

Chiediamo che la formulazione sia la seguente: "Chiunque cagiona un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni”.

Gianfranco Amendola ha criticato l'attuale formulazione del DDL ecoreati: “Avremo, così, unico Paese al mondo, il delitto di disastro ambientale “abusivo”, e cioè un disastro che può essere punito solo se commesso “abusivamente”. Altrimenti, il fatto non sussiste e l’imputato viene assolto. E’ evidente, infatti, che punire solo chi cagiona abusivamente un disastro ambientale o un inquinamento rilevante, significa accettare che possa essere lecito o, addirittura, autorizzato un disastro ambientale (con morti, devastazioni ecc.). Purché non sia abusivo”.

Tutto questo è assurdo.


Condividiamo le preoccupazioni del magistrato Gianfranco Amendola e ci appelliamo alla coscienza dei senatori più lucidi e responsabili perché propongano e approvino un ementamento che espunga dal testo l'avverbio "abusivamente". Altrimentii questa sarà l'ottava legge "Salva-ILVA".

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it






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