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Taranto e Statte, ecco tutti i superamenti della soglia precauzionale
giovedì 10 dicembre 2015

da Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink





COMUNICATI

 

Vi inviamo i dati ARPA di tutti i superamenti del mese di dicembre relativi al PM10.

Questo per rispondere al Sindaco di Taranto, che ha chiamato a raccolta ARPA, ASL, consiglieri comunali e giornalisti per dire che "attualmente la città non è a rischio".

 

Cliccate su 

https://docs.google.com/spreadsheets/d/1Bl6fr7EskPoCsxfhfRaeqv5ldvdgXHMDN6_sfhfeLYM/edit?usp=sharing

 

Questa è la situazione che PeaceLink sta monitorando usando gli stessi dati ARPA, a conferma che ufficialmente vi sono continui superamenti del livello precauzionale di 25 microgrammi a metro cubo fissato per il PM10 (le polveri sottili) dalla ASL di Taranto (in giallo evidenziatore trovate tutti i superamenti).

 

Anche ieri il PM10 nel quartiere Tamburi (centralina ARPA via Machiavelli) superava il livello di attenzione, registrando 29 microgrammi a metro cubo (la soglia fissata dalla ASL per la protezione della popolazione sensibile è di 25). Ma il Sindaco di Taranto, invece di informare la popolazione sul rischio che corrono i cittadini a rischio (asmatici, cardiopatici, bambini, anziani, defedati, ecc.), dichiara che "la città non è a rischio" e non applica il Principio di Precauzione nei giorni in cui è previsto vento proveniente dall'area industriale (i cosiddetti "wind days").

Vogliamo capire come si protegge la popolazione se non la si informa preventivamente dei Wind Days. 

 

L'ILVA viene informata preventivamente dei Wind Days, i cittadini no!

 

In serata PeaceLink invierà un comunicato ancora più dettagliato.

 

Nel frattempo segnaliamo questa informazione scientifica che il Sindaco di Taranto farebbe bene a leggere: basta una sola ora di esposizione all'inquinamento per creare pericoli per la salute. Esistono effetti a breve termine dell'inquinamento e ad ogni aumento del particolato è connesso un rischio per la salute. E' scientificamente scorretto dire che "attualmente la città non è a rischio" se - come possiamo dimostrare con dati ARPA - si sono registrati degli innalzamenti nel mese di dicembre delle concentrazioni di PM10, come dimostrano le informazioni giornaliere delle centraline ARPA. Dire che la situazione dell'aria a Taranto è migliorata mentre in queste settimane è oggettivamente peggiorata rispetto ai mesi estivi (lo abbiamo segnalato assieme alle previsioni meteo e alle misurazioni che hanno confermato un peggioramento dei livelli di inquinamento) è cattiva informazione perché così la popolazione non viene sensibilizzata sull'incremento del rischio.

 

Nella sua veste di ufficiale sanitario, il Sindaco ha importanti poteri nel prevenire effetti sanitari avversi che potrebbero essere evitati con una corretta informazione preventiva alla popolazione e con un intervento sulle fonti inquinanti quando il vento soffia dall'area industriale sulla città.

 

Quando si farà il conteggio dei decessi di questo periodo vogliamo vedere cosa dirà chi oggi ha tranquillizzato la popolazione negando il rischio.

Abbiamo chiesto un registro comunale di mortalità aggiornato mensilmente ma non è ancora partito. Se si morisse di meno, il Sindaco dovrebbe essere il primo a farlo funzionare.

 

 

DITELO AL SINDACO

-- Rischio infarto con un'ora di esposizione allo smog anche se nei limiti --

Roma, 30 ago. (AdnKronos) - Danni da smog alla salute dopo una sola ora di esposizione e anche se i livelli di inquinamento, ufficialmente, rientrano nei limiti tollerati. E' quanto ha rilevato uno degli studi presentati oggi a Londra al congresso della European Society of Cardiology (Esc), nel corso di una sessione dedicata interamente a questo tema.

Il primo lavoro su particolato e inquinamento atmosferico da No2 (ossido nitrico) ha messo in evidenza un'associazione con un aumento del rischio di attacchi cardiaci gravi, pur essendo lo smog rilevato entro i livelli europei raccomandati. A firmarlo Jean-Francois Argacha, cardiologo dell'Uz Brussel-Vrije Universiteit di Bruxelles.

"La nostra ricerca - ha detto - ha esaminato l'effetto dell'esposizione a breve termine dell'inquinamento atmosferico sul rischio di infarto miocardico, quello con la prognosi peggiore, causata da un'occlusione trombotica delle coronarie".

Tra il 2009 e il 2013 stati analizzati 11.428 ricoveri per infarto del miocardio: ebbene, gli scienziati hanno scoperto che un aumento di 10g/m3 nelle concentrazioni di Pm2.5 è associato a una crescita del 2,8% del rischio di attacco cardiaco grave, mentre con un aumento di 10 mg/m3 nel No2, il pericolo lievita del 5,1%. Queste associazioni - dicono gli autori - sono state osservate solo negli uomini, forse a causa di un campione di studio a prevalenza maschile (85%), o forse per motivi che andranno approfonditi.

Sta di fatto che "il legame tra infarto e smog è stato osservato entro un giorno di esposizione - conclude Argacha - e nonostante il fatto che le concentrazioni di inquinanti atmosferici rientrassero negli standard di qualità dell'aria accettati a livello europeo. Crediamo che questi limiti vadano adeguati". (30/8/2015)

 

 

 

--

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink

http://www.peacelink.it

 




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