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TARANTO ED IL NON SENSO DELL’IMMOBILISMO
venerdì 2 settembre 2016

da osservatoriolegnc@libero.it





Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA)  osservatoriolegnc@libero.it

  

 

 

Taranto muore, tra l’immobilismo di amministrazioni e governi, nel silenzio colpevole di cittadini ed associazioni,  di ordini e collegi.

Eppure, eppure Taranto ha dalla sua la bontà della natura, che l’ha graziata di sole, di mare, di splendide calette, di incredibili dune, di meravigliose isole; ha dalla sua l’eredità dell’operosità e dell’ingegno dell’uomo, di quegli uomini  che per secoli  hanno tratto dal mare vita e sostentamento, valorizzandone tutti i prodotti, rendendo Taranto famosa nel mondo, uomini che “si sono arresi”, che hanno scelto la schiavitù, la “spersonalizzazione” della grande maledetta industria, sviluppando, di seguito, un totale disinteresse.

Città davvero sfortunata la nostra, che ha fatto del “ CE ME NE FUTTE A ME”  il motto distintivo

 

Si prendano  le sue  ISOLE…

Le CHERADI, beh, fortuna che si trovano al largo e sotto tutela della M.M. altrimenti, anche per esse si prospetterebbero soluzioni  quindi destini inenarrabili.

La CITTÀ VECCHIA, l’isola che non c’è, abbandonata com’è ad un destino a dir poco crudele… Pare che debbano portar via finanche il presidio tecnico, quell’ufficio risanamento, che avrebbe dovuto sorvegliarla in loco… beh, c’è da ammettere che per quanto lo stesso sia riuscito a fare negli anni, avrebbe fatto meglio a sloggiare già da tantissimo tempo.

L’ ISOLA PEDONALE al Borgo… “no comment”

L’ ISOLA DEI DELFINI: aborto in piena regola, ben presto trasformato nel mostro, il Tartarugaio, di cui sappiamo.

Le ISOLE AMMINISTRATIVE: terra di nessuno, meglio pensare di cederle ai Comuni nei quali ricadono fisicamente, di certo sarebbero più considerate e meglio gestite e trattate.

E LE ISOLE ECOLOGICHE? Per quanto pessima sia la loro gestione, c’è da dire che ognuna di esse, secondo l’ubicazione, conosce diversa fortuna, così la raccolta porta a porta che ha risollevato le sorti di interi quartieri, rendendoli dignitosi.

 

 MA IL RESTO? IL NULLA ASSOLUTO

 

"Il progresso non e' altro che un'idea moderna vale a dire un'idea sbagliata" F. Nietzsche

 




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