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Comunicazioni Movimento 5 Stelle
martedì 4 aprile 2017

da Meetup Pulsano, Taras in MoVimento





 

 

da : "Giuseppe Mastronuzzi"

E' giunta, in data 21/3/2017, la risposta all'interrogazione regionale del MoVimento 5 stelle depositata in data 28/12/2015, fuoriuscita di liquami dalle condotte fognarie nel Comune di Pulsano (TA).

L'interrogazione nasceva dal disagio vissuto dai cittadini residenti nel Comune di Pulsano che, nonostante la messa in esercizio del nuovo depuratore di Contrada Palata, continuavano a vivere disagi dovuti alla fuoriuscita, in particolar modo in Via La Fontana, dei liquami che invadevano copiosamente strade, terreni e civili abitazioni oltre a subire, in determinate condizioni climatiche, i cattivi odori provenienti dall'impianto di depurazione.

La risposta è una vera e propria offesa ai cittadini di Via La Fontana: per la Regione Puglia gli sversamenti (che vedete in foto) non sono mai avvenuti! Si legge, infatti, che “gli episodi di fuoriuscita dei liquami hanno riguardato la rete fognaria del Comune di Leporano laddove, in concomitanza di eventi piovosi, si sono registrate eccezionali portate che hanno comportato un sovraccarico del sistema fognario con conseguenti alterazioni al processo biologico dell'impianto di depurazione di Pulsano degli impianti ausiliari, come quello di sollevamento, dimensionati esclusivamente per l'allontanamento delle acque reflue domestiche. In quell'occasione l'AQP S.p.A. è intervenuta prontamente ripristinando le normali condizioni di funzionamento delle stazioni, effettuando, nell'immediatezza dell'evento, la pulizia delle aree circostanti interessate dagli sversamenti, mentre il Sindaco di Leporano ha dovuto emanare ben 2 ordinanze, per ribadire il divieto, ordinariamente esistente, di immissione delle acque meteoriche nella fognatura nera. E Pulsano? Non pervenuta!!

“In riferimento allo stato di attuazione del riuso in Puglia, nel corso degli ultimi 2 anni la Giunta regionale ha attivato significative politiche di sostegno finalizzate alla promozione ed attuazione del riutilizzo delle acque reflue recuperate su tutto il territorio regionale, con il finanziamento di 15 interventi, dei quali due già realizzati (a Fasano ed Acquaviva delle Fonti), finalizzati oltre che al riuso dei reflui affinati in agricoltura, anche al riuso a fini ambientali.” Peccato, però, che il progetto preliminare per l'adeguamento e la distribuzione irrigua dei reflui depurati ed affinati provenienti dall'impianto di depurazione consortile in loc. “La Palata” a servizio dei Comuni di Pulsano – Leporano si è classificato al 33° posto su 54, ben lontano dall'essere finanziato. Ma questo l'Assessore alle Risorse Idriche Giannini, il Presidente Emiliano ed il PD di Puglia, non ve lo diranno mai!!






Risposta




Viale la fontana

 

 

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da Taras in MoVimento

Non è un pesce daprile ma un vero e proprio incendio con tanto di allarme, lingue di fuoco e vigili del fuoco a domare le fiamme. La combustione è avvenuta nella notte del primo aprile allinterno della raffineria ENI ed ha interessato limpianto di Topping in cui si distilla il greggio.

Inutile stare a ribadire la gravità dellepisodio e le conseguenze disastrose di una eventuale reazione a catena. Ricordiamo infatti che, nelle prossimità dello stabilimento ENI ci sono altre industrie a rischio di incidente rilevante come, BASILE PETROLI, ILVA, TARANTO ENERGIA (interno allilva), che in caso di sciagure metterebbero in serio pericolo lintera popolazione tarantina, con il rilascio di sostanze tossiche in aria acqua e terreno.

Gli incidenti nella zona industriale si susseguono con puntualità disarmante, siamo in continua agitazione ma nessuno sembra preoccuparsene, probabilmente si è in attesa dellevento catastrofico per porre Taranto nuovamente al centro dellinteresse nazionale.

Lepisodio non ha avuto la rilevanza che avrebbe meritato e questo ci fa sospettare che si voglia deliberatamente non parlare di raffineria visti gli interessi monetari che girano intorno.

Il meetUp Taras in MoVimento si dichiara estremamente preoccupato, non si può vivere nella costante ansia dellincidente imminente.

A ciò si deve aggiungere la paradossale situazione che, ad oggi, I piani di emergenza esterni degli impianti Ilva, Taranto Energia ed ENI non sono stati ancora aggiornati, nonostante siano trascorsi i tre anni previsti dalla legge. Appare fin troppo evidente che la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini non sembra essere argomento interessante per chi dovrebbe tutelarci.

 

Taranto, 03/04/2017

 

 





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