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Comunicazioni NcI/Dit
martedì 7 agosto 2018
da Press Noiconlitalia
press.noiconlitalia@gmail.com

CLASSI DIFFERENZIATE PER BIMBI IMMUNODEPRESSI, MANCA: MI PREOCCUPA CHE LO DICA UNA COLLEGA MEDICO, SE FOSSE VERO SIAMO ALLA FOLLIA!


Dichiarazione del vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Direzione Italia, Luigi Manca



Classi differenziate… e, poi? Bagni differenziati, palestre differenziate, laboratori differenziati, spazi ludici e comuni differenziati! Ma siamo davvero alla follia?

Come medico, più che come politico, sono davvero esterrefatto di fronte a dichiarazioni di una mia collega, la dottoressa Grillo, che si ritrova a ricoprire il ruolo di Ministro delle Salute e ipotizza la creazione di “ghetti” per i bambini immunodepressi per non farli entrare in contatto durante l’orario scolastico con quei coetanei i cui genitori hanno, irresponsabilmente, deciso di non vaccinarli. Ribadisco: ma siamo alla follia?

Come può un ministro che svolge l’attività professionale di medico dire una simile castroneria, come può lanciare una generica e pericolosa “obbligatorietà facoltativa” per cui i genitori possono autocertificare di aver fatto delle vaccinazioni sulla fiducia. Come dire che le palestre o le piscine che frequentiamo per hobby diventano più serie dell’Istituzione SCUOLA, nelle prime non basta una certificazione per frequentarle, nella seconda sì!

Qui non solo stiamo negando la Scienza, qui stiamo davvero compiendo un attentato alla salute pubblica


Lecce, 6 agosto 2018


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Ridotta la mensilità degli assegni di cura. La Regione riduce i fondi per i disabili


Dichiarazione del consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l'Italia, Renato Perrini


La proposta della Regione di Puglia per il nuovo Bando 2018 di procedere per gli assegni di cura per i disabili gravi e gravissimi dagli attuali mille a 900 euro al mese, fatta alle associazioni che rappresentano i malati e le loro famiglie, lo trovo un colpo basso. Se già nella ‘normalità ‘ si fa fatica ad arrivare a fine mese, non è possibile immaginare che queste 900 euro al mese debbano bastare a chi si trova in un letto nella impossibilità di fare nulla della propria vita per malattie invalidanti, allora dico Che non Basta! Le difficoltà che vivono queste persone, queste famiglie le ascolto e le tocco con mano ogni santissimo giorno. Quelle cento euro in meno sono vitali per chi per essere in vita ha bisogno di cure essenziali.

Qui il diritto alla vita traina il diritto alla dignità della persona con gran fatica.

Dai 60 milioni di euro rispetto ai 18 iniziali del 2017 la Regione dà una nuova e inaspettata sforbiciata ai diritti dei malati . La riconferma sulla disponibilità di solo 25 milioni di euro per gli assegni di cura, intenzione già preannunciata dal presidente della Regione Michele Emiliano, è stata data nei giorni scorsi dall’Assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggieri in un incontro con le associazione pugliesi interessate.

La regione Puglia quindi , con criteri ancora da stabilire , oltre a ridurre l’importo restringe gli aventi diritto all’assegno di cura e propone ai fuori graduatoria altre forme di sostegno sociale quali progetto di vita indipendente, buoni, servizi sanitari e Red.

E’ il revival si ripete. Si ricomincia. Il vecchio bando è scaduto il mese scorso, e si rischia come l’anno passato un blackout nella fruizione del diritto. Ritardi che sono insostenibili per le famiglie con a carico cari non autosufficienti gravi o gravissimi, la differenza è sottile ma altrettanto grave, gravissimo per la vita umana è non commettere errori di diseguaglianza nella distribuzione dei benefici.

Lo scorso anno la Regione Puglia erogò le mille euro a 5.055 aventi diritto ma con un budget di ben 18 milioni a cui si sono aggiunti 60 milioni anno 2017.

La domanda mi sorge spontanea, e le preoccupazioni delle associazioni sono anche le mie: come farà la Regione con solo 25 milioni di euro a coprire le richieste che l’anno passato è riuscito a garantire solo attraverso un aumento del fondo di 60 milioni e dar via alle procedure di assegnazione?

Mi preme chiedere quali criteri si intenderanno adottare per stabilire tra i beneficiari degli assegni che presenteranno analoghi aspetti ossia in presenza dello stesso grado di non autosufficienza della persona e dello stesso requisito di condizione economica vista l’eccessiva riduzione della somma destinata?

E’ chiaro che i fondi predisposti sono insufficienti, ma se si riducessero le promozioni, le qualifiche di Posizione organizzativa e Alta professionalità (abbreviate nelle sigle Po e Ad) dove si spendono 7,5 milioni di euro l'anno. Queste uscite potrebbero essere utilizzate per aumentare l’importo del Bando assegni di cura 2108; stesso risultato si potrebbe ottenere diminuendo gli incarichi di consulenza nelle pubbliche amministrazioni pugliesi ( Asl, Università, Comuni, Enti) e nelle società partecipate.

Come si può notare è essenziale risparmiare e tagliare il superfluo per garantire l’esistenza a persone. E poi, affinché non si arrivi sempre con l’acqua alla gola ogni anno è basilare snellire le procedure di presentazione delle domande, anche quelle telematiche. Ossia se si tratta di invalidità che non può cambiare da un anno altro per impedimenti dovuti a patologie gravissime perché, mi chiedo, far rifare la trafila burocratica con dispendio di tempo e costi per tutti ma soprattutto perché i ritardi nell’espletamento dei voucher creano forti disagi alle famiglie che cadono in completa disperazione?

Purtroppo non potremo mai assistere alla parabola ‘ Lazzaro, alzati e cammina’

Spero che giungano feedback al più presto a sostegno di tutte quelle famiglie coraggiose che lottano per i propri cari.


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per informazioni
mariateresa d'arenzo
338/2447026





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