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SCREENING MAMMOGRAFICO, MANCA: LECCE SU OLTRE 57MILA DONNE DA CHIAMARE E CHIAMATE, DALLA ASL, SOLO POCO MENO DI 10MILA LO HANNO FATTO
martedì 23 ottobre 2018

press.noiconlitalia@gmail.com

Il vice presidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Luigi Manca, fa chiarezza sui dati enunciati dalla Regione Puglia e annuncia interrogazione urgente



La matematica non è un’opinione, ma i numeri non hanno mai un valore assoluto, vanno letti in un contesto: non voglio fare nessuna lezione di matematica, ma a una settimana di distanza dall’importante convegno “Tumore al seno: facciamo luce sul programma di screening in Puglia” – che ho personalmente organizzato in qualità di referente dell’associazione “Europa donna” in collaborazione con la Regione Puglia – sento come senologo il dovere di fare chiarezza sull’enfasi con la quale sono stati illustrati alcuni risultati, anche perché riguardano in modo particolare la Asl di Lecce.

Durante quel convegno la referente della Regione Puglia sfoderava numeri con una fierezza di cui francamente non trovo ragion d’essere. Il 72% di donne che si sarebbero sottoposte allo screening per la prevenzione del tumore al seno sono una percentuale che fa riferimento al numero di donne chiamate a farlo, ovvero il 23,4% delle donne fra i 50/69 anni che sono monitorate ogni due anni. Per essere più chiari: la Asl di Lecce dovevano essere chiamate 57.316 donne, di queste, però, solo 13.421 hanno ricevuto la lettera invito (appunto il 23,4) di queste 9.664 hanno risposto positivamente e hanno effettuato la visita: ci sono, questo è il vero dato allarmante, 47.652 donne leccesi fra i 50/69 anni che la Asl non ha raggiunto o non hanno risposto all’invito. Altro che dato entusiasmante! Un dato che dovrebbe far preoccupare e non poco.

A questo si aggiunge quello che io ritengo sia un vero e proprio attentato alla salute della donna, visto che la prevenzione è l’arma vincente per sconfiggere il tumore al seno: alle donne dai 50/69 anni leccesi che chiamano il servizio Asl, fuori dalla lettera invito della Asl, per prenotare una mammografia il servizio viene negato!

Per questo motivo presenterò un’interrogazione urgente al presidente Emiliano, in qualità di assessore alla Salute, e chiederò al direttore generale della Asl di Lecce, Narracci, un tavolo tecnico al quale devono partecipare i medici e i radiologi senologi per affrontare il problema dello screening a Lecce che come suddetto ha ben poco di entusiasmante.


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