IMU AGRICOLA: IL GOVERNO RENZI NON HA PIU' SCUSE.
da Valerio L'Abbate Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate 342.8632827 il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) IMU AGRICOLA: IL M5S CHIEDE DI RIVEDERE LA NORMA DEL
GOVERNO ED ABOLIRE IL PAGAMENTO PER GLI AGRICOLTORI
Presentati una risoluzione in Commissione Finanze e un
emendamento al decreto milleproroghe per scongiurare il pagamento della tassa
previsto per il prossimo 26 gennaio. E mentre oggi il CDM studia una possibile
soluzione, domani si attende il pronunciamento definitivo del TAR Lazio sulla
sospensiva richiesta dai Comuni
Esentare
i terreni agricoli ricadenti in aree montane dal pagamento dell’IMU e prevedere
comunque l’esclusione dal pagamento IMU per i
terreni condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli
professionali. Sono questi gli obiettivi della risoluzione in
Commissione Finanze presentata dal Movimento 5 Stelle, al fine di muovere il
Governo ad un’azione immediata per riparare al decreto dello scorso 28 novembre,
che ha iniziato il proprio iter nella seduta odierna. “La
proroga al 26 gennaio è stata una rappezzatura di emergenza ad un provvedimento
che fa acqua da tutte le parti – dichiara
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione
Agricoltura alla Camera - e che,
soprattutto, rischia di penalizzare ancora una volta il mondo agricolo. Un
provvedimento che, scegliendo quello altimetrico come unico indice per il
riconoscimento di un terreno ‘montano’, crea una disparità e una disomogeneità
di trattamento che non sarà semplice risolvere, proprio per le caratteristiche
geografiche di molte nostre regioni”.
Il
Consiglio dei Ministri del Governo Renzi si riunirà oggi anche per affrontare la
questione relativa all’IMU agricola. “È necessario
rivedere i termini del decreto e ci auguriamo che il Governo Renzi agisca sin
dalla riunione odierna – continua L’Abbate
(M5S) – In ogni caso, abbiamo depositato
anche un emendamento al ‘Decreto milleproroghe’, attualmente in discussione a
Montecitorio, al fine di prorogare di almeno un anno, nelle more di una
revisione complessiva della fiscalità rurale che tenga conto delle difficoltà
che sconta la produzione agricola di montagna legata alle difficoltà operative e
di esercizio, il termine ultimo per il pagamento dell’imposta”.
Nel frattempo, domani 21
gennaio, il TAR
del Lazio si pronuncerà definitivamente sulla sospensiva già disposta a seguito
del ricorso presentato dall’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, i
quali contestavano il criterio del parametro altimetrico della sede
municipale come riferimento per l’individuazione dei terreni in esenzione IMU.
Un parametro che, ad esempio, ha spinto il Sindaco di Biccari, nel foggiano, a
spostare la sede del proprio municipio nei pressi del Lago Pescara, a circa 900
metri di altitudine. “Con gli atti che abbiamo
presentato – conclude il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate
(M5S) – il Governo Renzi ha tutti gli strumenti per poter
intervenire e non può più accampare scuse. La speranza è che non prenda tutti
per i fondelli come con l’aumento delle accise sulla birra”.
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