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Ilva, problema ambientale: Resoconto conferenza stampa a Taranto

da Alessandro Marescotti
marescotti@gmail.com



La conferenza stampa del 7 dicembre 2017 è stata convocata a Taranto da varie

associazioni che hanno raccolto le firme per lesposto ILVA-ENI. Oggi presentiamo la

raccolta di firme (che ha superato le millecinquecento) a supporto dellesposto che

documenta una serie di criticità con abbondante documentazione di immagini e dati. La

situazione ambientale a Taranto continua ad essere grave ed è per questo che riteniamo

vada abolita limmunità penale concessa ad ILVA nel 2015 e prorogata fino al 2023 con il

DPCM impugnato da Comune e Regione.



Perchè il DPCM impugnato garantisce limmunità penale

Il decreto legge n.1 del 5/1/2015 art.2, comma 6 stabilisce l'immunità penale con queste

parole che si riferiscono al piano ambientale definito nel DPCM del 14/3/2104:

"Le condotte poste in essere in attuazione del Piano (...) non possono dare luogo a

responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario e dei soggetti da

questo funzionalmente delegati". Con l'art.1 comma 4 lettera b del decreto legge n. 98 del

9/6/2016 l'esenzione dalla responsabilità penale o amministrativa è estesa all'affittuario o

all'acquirente. Con il DPCM impugnato di fronte al TAR da Comune e Regione l'immunità è

estesa fino al 2023 in quanto entra in vigore un nuovo cronoprogramma fissato nel DPCM

stesso.



La nostra posizione dopo la visita lampo del ministro Calenda a

Taranto

Alla luce della Conferenza Stampa del Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e del Presidente

della Regione Puglia Michele Emiliano occorre comunicare la nostra posizione.

Al Comune e alla Regione chiediamo che non si ceda di un millimetro sul diritto alla legalità.

Ritirare il ricorso al TAR significherebbe rinunciare ad una verifica di legalità sulloperato del

governo che con un decreto ritiene di spostare al 2023 adempimenti importantissimi per la

messa a norma degli impianti. Abbiamo letto sulla nuova autorizzazione AIA che persino i

certificati di prevenzione incendi degli impianti più pericolosi verrebbero differiti al 2023

quando dovrebbero essere già pronti. Non si può far vivere i lavoratori e lintera città nel

pericolo.

Noi sosteniamo e sosterremo lazione del Comune e della Regione se la Regione e il

Comune si impegneranno sul ripristino della vera legalità compromessa da questo

DPCM che consente di estendere limmunità penale ai nuovi padroni dellILVA fino al

2023.

La questione dellimmunità penale per lILVA rappresenta oggi il vero baricentro di tutta la

questione sul tappeto in questo momento. La questione dellimmunità è ignorata ma esiste.

E noi non vogliamo che a Taranto venga consentita quella che consideriamo una potenziale

licenza duccidere garantita per legge. Ed è per questo che vogliamo a Taranto un

Osservatorio mortalità in tempo reale per verificare ufficialmente in modo istantaneo se i

decessi a Taranto sono tornati nella normalità o se permangono più elevati rispetto

allatteso. Questo lo chiediamo per mettere sotto osservazione in particolare i Wind Days.

Invitiamo tutte le associazioni interessate a sostenere questo movimento di cittadinanza

attiva. E chiediamo al Comune e alla Regione di farne parte assieme a noi. Per questo ci

siamo dati appuntamento in Municipio, dove per altro alle 11.30 vi sarà un incontro

istituzionale organizzato dal Comune sui Wind Days a cui siamo stati invitati e a cui

parteciperanno anche ASL e ARPA.

Noi riteniamo importante che con Comune e Regione venga condiviso un percorso a tutela

dei cittadini che porti ad un nuovo piano regionale qualità dellaria per Taranto che parta

proprio dalla questione Wind Days e che si riverberi sullAIA in termini di prescrizioni.

Concludiamo con la sintesi dei punti imprescindibili per noi.

Limmunità penale per lILVA deve essere abolita.

Il Tavolo per Taranto si deve fare a Taranto e non a Roma.

Al Tavolo per Taranto devono poter partecipare le associazioni.

Il Tavolo per Taranto deve avere una trascrizione di quanto si dice, rendendo

trasparenti le posizioni, come avviene nelle sedute del Parlamento, dei consigli

comunali, ecc.

Il Tavolo per Taranto deve rispettare la Convenzione di Aarhus (ratificata con legge

108/2001) sulla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.



Perché siamo legittimati a partecipare al Tavolo per Taranto

La tutela degli interessi collettivi non è prerogativa solo delle associazioni sindacali se tali

interessi collettivi riguardano lintera comunità e sono estesi alla tutela della salute e

dellambiente, come è il caso del Tavolo per Taranto.

Vi è giurisprudenza sufficiente per sostenere la nostra partecipazione ad un processo di

confronto comunitario (come il Tavolo per Taranto) che riguarda interessi collettivi per la cui

tutela ci siamo costituiti in associazione.

Va chiarito che per interessi collettivi si intendono gli interessi di cui sono portatori enti

esponenziali della collettività (ossia enti collettivi) che nel loro statuto e nella loro azione

continuativa e concreta perseguono interessi sociali ben individuabili, specie se attengono a

beni comuni giuridicamente tutelati.

Vi sono a Taranto enti che si sono costituiti parte civile nel processo ILVA e che hanno tutte

le prerogative per non essere esclusi al Tavolo per Taranto.



Appello lanciato nella conferenza stampa del 7/12/2017 e firmato da

Genitori Tarantini, PeaceLink, Verità per Taranto, Wwf Taranto.

 




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