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A BARI VENERDI' 11 GENNAIO LA CLARETTA PETACCI DI "PASSIONE E MORTE" DEL ROMANZO DI PIERFRANCO BRUNI
mercoledì 9 gennaio 2013

da csrbruni@alice.it




 



 

 

A BARI VENERDI’ 11 GENNAIO LA CLARETTA PETACCI DI “PASSIONE E MORTE” DEL ROMANZO DI PIERFRANCO BRUNI

Un romanzo dal racconto di un padre fascista alla testimonianza storica:

dalla presentazione in Rai al confronto aperto con il pubblico

 

 

Una storia d’amore nella storia del Fascismo. Il Duce e Claretta Petacci. Un intreccio tra il racconto di un padre e la testimonianza storica. Il personaggio di Claretta Petacci e il suo rapporto con Benito Mussolini raccontato nel romanzo suggestivo, poetico, emozionante di Pierfranco Bruni: “Passione e morte. Claretta e Ben” (Pellegrini). Sarà presentato a Bari Venerdì 11 gennaio 2013, ore 18,30, Libreria Tradizionale Thule, Via Pavoncelli, 133. Pierfranco Bruni si confronterà con il giornalista e scrittore Sandro Marano. Mentre la poetessa Angela Giannelli leggerà dei brani del romanzo. Un romanzo che in poche settimane ha stimolato un interessante dibattito sulla tragedia di una donna che viene uccisa per il troppo amore nei confronti del Duce.

Un romanzo tra i ricordi di un padre, che non ha mai rinnegato di essere stato fascista, che racconta e lo scrittore che, superando ogni forma di ideologia, propone una lettura originale della donna, dell’amante e della consigliera del Duce durante i 600 giorni di Salò. Mussolini e Claretta Petacci. Una storia d'amore nella tragedia dei giorni di Salò.

“Questo romanzo assume sempre più, sottolinea Pierfranco Bruni, l’inciso di un viaggio sia nella mia storia, quella di mio padre, sia nel destino di una civiltà e di generazioni che hanno vissuto la coerenza con dignità, coraggio e onore”.

Un romanzo che ottiene sempre più successo e apre modelli di dialettica sia sul piano letterario che su quello storico, tanto che, recentemente, Rai Uno ha dedicato una intera puntata de “L’Appuntamento” di Gigi Marzullo con studiosi come Gabriela La Porta , Mirella Serri e Grazia Attili.

Ma cosa è questo nuovo libro di Pierfranco Bruni che tanto fa discutere? Mirella Serri, a Rai Uno, lo ha definito un romanzo di impatto e straordinariamente bello e decisivo nella letteratura su Claretta e coraggioso nell’affrontare una pagina tutta aperta che è quella dell’ultimo Mussolini. Gabriele La Porta , sempre sulla puntata di Rai Uno dedicata a Bruni, ha sottolineato l’estetica e il vigore del romanzo che sa andare oltre la storia con capacità letterarie forti scritto con una eleganza di linguaggio consono ai veri scrittori.

È un romanzo che racconta la passione, l’amore, la tragedia, la morte di Claretta Petacci, l’amante di Benito Mussolini. La donna con la quale condivise gli ultimi angoscianti e terribili giorni e le ore della fine del Fascismo di Salò. Il rapporto tra la passione di Claretta e Benito, la tragedia dei 600 giorni di Salò e Piazzale Loreto è, comunque, strettamente dentro le pagine di Bruni con una percorso che ha delle valenze fortemente narrative e poetiche.

Il romanzo porta sulla scena la figura di Claretta ma viene ad essere filtrata attraverso un racconto che si dipana tra la storia, la meditazione e l’immaginario. Già nel 1996 Pierfranco Bruni aveva pubblicato un breve racconto dedicato a Claretta Petacci dal titolo: “Claretta e Ben. Il mio amore è conte”, ma in “Passione e morte” si ricontestualizza il tutto e si ricostruiscono scenari e particolari completamente nuovo a cominciare dal suo dialogo con il padre, dal suo viaggio a Giulino di Mezz’egra e delle lettere immaginarie.

Lo scrittore è come se si lasciasse trascinare dal racconto del padre che ha vissuto la stagione del fascismo ed è stato partecipe degli anni in cui il fascismo trionfò nel consenso di un’Italia che è diventata antifascista soltanto dopo il 25 luglio del 1943.

Ma non si tratta di un libro di storia. È un romanzo articolato all’interno di un diario che propone interpretazioni e letture. Il romanzo si apre con l’incontro tra lo scrittore, il padre e la madre che dialogano; segue un capitolo che è soprattutto una passeggiata tra i luoghi dove Mussolini e Claretta vennero uccisi, ovvero di Giulino di Mezzegra.

Il cuore del romanzo, comunque, si incentra sul rapporto, appunto, tra Claretta e Benito. Le ultime pagine hanno una marcata liricità. Infatti è nei capitoli finali che campeggiano le lettere immaginarie scritte da Claretta a Benito e viceversa, le quali si aprono ad una discussione a tutto tondo tra la vita e l’amore.

La storia, evidenzia Pierfranco Bruni, ha la sua importanza e leggerla a distanza di decenni significa sgombrare ombre e nuvole in uno scavo che non è solo politico ma esistenziale”.

 





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