TARANTO
VENERDI’ 24 MAGGIO – TARANTO, LIBRERIA MONDADORI,
INCONTRO SU GIOVANNI BOCCACIO A 700 ANNI DELLA NASCITA DI CON LA
PRESENTAZIONE DEL SAGGIO “COLSI LO SGUARDO TUO. FIAMMETTA NEL
BOCCACCIO MEDITERRANEO” DI PIERFRANCO BRUNI e MARILENA CAVALLO
Alla Libreria
Mondadori di Taranto, Via De Cesare, 35, ore 20,30, serata per celebrare
Giovanni Boccacio a 700 anni dalla nascita con uno studio di Pierfranco
Bruni e Marilena Cavalloi, per le Edizioni di “ProspettiveMeridionali”, dal
titolo: “Colsi
lo sguardo tuo. Fiammetta nel Boccaccio Mediterraneo”.
Il saggio di
Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo (coautori di diversi testi su Pascoli, sui
Poeti del Novecento e le piazze, su Battista, su Moscati, su Cristina Campo)
pone all’attenzione il rapporto tra la figura di Fiammetta tutta all’interno di
un Mediterraneo di colori, sapori, atmosfere e la tradizione segnato da un
Boccaccio vitale all’interno della cultura popolare.
Fiammetta, secondo lo scritto di Cavallo e Bruni,
costituisce una chiave di lettura nella modernità tanto che vengono raccordati
alcuni elementi riguardanti il rapporto tra Fiammetta e le donne di D’Annunzio,
e Fiammetta nella modernità letteraria. È un testo che si mostra con una
precisa scelta sia letteraria che critica al cui centro resta l’interpretazione
della letteratura proposta dalle “confessioni” della filosofa Maria Zambrano.
Qual è il punto nevralgico dello studio? Lo spiega
felicemente Marilena Cavallo: “Si parla di una donna e
di una città: Fiammetta e Napoli, sostiene la Cavallo , vivono come ariosa luce
in un Boccaccio artista alla prese con la comedìa tutta umana
della vita. Lo sguardo del poeta diventa la più profonda rivelazione del
mistero di una esistenza scoperta e sognata nello scenario del più caldo
Mediterraneo. Tassello dopo tassello si ricompone il mosaico di un’estetica di
chiara matrice partenopea, per cui odori, colori e sapori definiscono il
profilo della donna-fiamma, non più angelo, ma corpo, non solo corpo, ma
desiderio che straripa in una palpitante fisicità di sentimenti. Fiammetta
donna nuova e Giovanni fine “poieta” sfidano il conformismo, si spogliano
delle vesti artificiose e restano nudi testimoni di un’umanità carnale, che
guarda il cielo e ama la terra”.
Mentre Pierfranco
Bruni, approfondendo l’aspetto tra Beatrice e Fiammetta, sottolinea: “Boccaccio abita
il corpo e l’anima della donna, abita la metafisica della sua sensualità e la
abita con il cuore, la mente e tutta la fisicità possibile. Non c’è Dante che
possa intimorirlo. Né Beatrice che possa far cadere le ombre davanti al suo
sguardo. Beatrice è donna d’altre epoche. Non appartiene più a Boccaccio e al
tuo tempo, a volte sembra una caricatura di fronte alla fisicità e allo
sguardo di Fiammetta. Fiammetta è la sciantosa, Fiammetta è la donna che
conosce i trucchi dell’amore, è la donna, appunto, femmina che davanti agli
occhi dell’uomo si pone con la danza velata del suo mondo popolare dalla
matrici arabe. L’amore che diventa visione è un concetto da “mille e una notte”
ed ha il suo fascino singolare nella simbolicità del verso. Fiammetta è la
trama del tempo e dell’amore in una costante attesa. Beatrice è l’attesa
dell’Angelo”.