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Disarmante....... a dir poco!!!
mercoledì 11 giugno 2014

a Taranto costruisce CHIUNQUE... COMUNQUE... & soprattutto “DOVUNQUE”.

da osservatoriolegnc@libero.it




Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA) 

 

 

 

 

PEREQUAZIONE  o piuttosto S P E C U L A Z I O N E  URBANISTICA ?

 

A Taranto c’è chi impunemente ritiene poter sancire la morte del PRG approfittando di un banalissimo ricorso ad alcune semplici, quanto chiarissime norme urbanistiche che prevedono la possibilità di concedere un giusto “ristoro” ai proprietari chiamati a cedere terreni per la realizzazione di opere pubbliche-primarie quali appunto una strada, nello specifico la porzione dell’arteria Avetrana–Taranto, nel tratto che attraverserà il territorio della Salinella.

L’espediente, infatti, come agevolmente può comprendersi dalla lettura delle delibere di consiglio comunale (di seguito riportate), si aggancerebbe ad altra operazione perduta completamente di vista da parte degli attori di questa tormentata vicenda che vede come Palcoscenico la Salinella, vastissima area urbana già triste Teatro di atroci speculazioni urbanistico-edilizie degli anni passati. 

C’è chi sarebbe riuscito ad agganciare detta operazione prettamente infrastrutturale addirittura al Contratto di Quartiere Salinella che, almeno nelle intenzioni, prevedeva per detto quartiere, una banalissima operazione inerente il Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente.

Assolutamente non considerando anzi, del tutto ignorando se non proprio disdegnando il Recupero degli Standards urbanistici di cui al D.M. ’68 e dunque precisi e specifici dettami della Legge n° 47/85, di fatto c’è chi avrebbe decretato la nullità del PRG puntando e decidendo per una Variante parziale  in quanto riferita ad una parte del territorio, procedendo dunque ad amputazioni sommarie e variazioni a colpi d’accetta, e dunque sulla scorta delle numerose quanto altrettanto ignobili Conferenze di Servizi nel silenzio assordante, ad oggi operate in spregio a qualsiasi dettato legislativo, forzatamente interpretando mirabili istituti legislativi quali appunto quella della Conferenza di Servizi di cui a Taranto s’è fatto uso, o meglio abuso atteso che non pochi guasti, non pochi sfregi ha apportato in diverse zone del Territorio. 

 

Occorre comprendere come e perché, a cuor leggero, così tanto per accontentare l’amico e/o l’amico dell’amico, senza il coinvolgimento delle categorie di settore, non da ultimi collegi ed ordini professionali, si sia potuto operare addirittura a colpi di “piccone” per estendere i confini dell’ipotetica quanto improbabile – perché improponibile - perimetrazione dei suoli interessati alla semina di “regalie” estendendoli in maniera sconsiderata da 83 addirittura a circa 300 ettari.

e già, perché di questo si tratta, una rivoluzione urbanistica che a Taranto, mal interpretando la norma della perequazione urbanistica, comporterebbe non un ristoro, bensì all’apertura addirittura di un ristorante, dove abbuffarsi a “strazzapanza” senza ritegno, senza rispetto alcuno dell’intera comunità, senza coinvolgimento della città, si è varato il tutto addirittura con il placet della regione puglia per quanto alla variante urbanistica che, a voler riportare il tutto nell’alveo della legalità, deve essere innanzitutto “stoppata” a tutti i costi, per poi essere fatta oggetto di rivisitazione  e questa volta per l’intero p.r.g. perché tutto interessato dal fenomeno dell’abusivismo, procedendo dunque ed innanzitutto alla rivisitazione delle zone interessate dagli insediamenti abusivi realizzati e non ancora urbanizzati ed addirittura non ancora censiti da parte dell’amministrazione che nel frattempo, senza considerazione alcuna ha proceduto in maniera che può ben definirsi sciatta o quantomeno poco attenta, alla poco pubblicizzata variante urbanistica.

 

Non sembra certo questo il modo e la maniera migliore per operare interventi di determinata portata che immetterebbero sul territorio alcune migliaia di nuove unità immobiliari che non poco striderebbero con un mercato difficile perché a prova di smentita può ritenersi asfittico.

 

E dunque:   

in materia di gestione ed utilizzo del Territorio a Taranto, si peggiora sempre più, si continua cioè a far "Strazio e Scempio" di “Vaste Aree”, si continua a falcidiare gli Standards, con “Permessi a Costruire" passando dall’Abusivismo edilizio selvaggio effettuato da cittadini senza scrupoli che hanno distrutto interi territori, all’Abusivismo istituzionalizzato perché addirittura programmato e condotto proprio dall’Amministrazione Comunale che avrebbe dovuto porre rimedi e soprattutto FRENI.

Il tutto per appagare un’insaziabile avidità, complice chi dovrebbe opporsi in difesa del territorio.

Troppi colpi di mano sono stati inflitti al territorio a mezzo "Conferenze di Servizi" che per quanto utili e valide - se ben gestite - sono state invece svilite mal interpretando la Legge.

Troppi i terreni interessati al truce Cambio Urbanistico, quali le destinazioni di P.R.G. prese di mira?          … ovvio, solo e sempre : Standards Urbanistici di cui al D.M. '68.

Nel silenzio assordante dell’intera Città, maggiormente degli Ordini professionali e delle Associazioni di Categoria, senza soluzione di continuità, per la ns. comunità distratta perché stordita, si sono emessi “atti lesivi” in quanto non rispondenti ai dettami di Legge.

Si fa di tutto per aggirare gli ostacoli, invece di rispedire al mittente le "Indecenti Proposte" che copiose arroganti e minacciose inondano le scrivanie del Governo del Territorio.

A solo titolo d’esempio, oggi, per il già tanto bistrattato quartiere SALINELLA,  la  parola  d’ordine è “far passare” assieme all’auspicabile Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente, che nulla ha a che spartire con la speculazione, soprattutto tanti nuovi Palazzi assolutamente non previsti dal P.R.G.

L’occasione è buona per tentare dunque nuovamente il “colpo mancino” mancato alla fine degli anni ’90 con l'insana quanto indecente proposta della "Decadenza dei Vincoli".

Ed ecco che, ricorrendo ad una legge regionale anch’essa mal interpretata, si ritiene poter stravolgere il concetto di "PEREQUAZIONE” richiamato dalla L.R. n. 20/01.

PEREQUAZIONE, inquietante termine che, così come lo si vuole interpretare non lascia intravedere nulla di diverso da quanto fino ad oggi tentato a più riprese, conniventi – ovvio - gli uffici comunali !

PEREQUAZIONE, per com’è interpretata, che differenza c’è tra “Perequazione e Speculazione”?

Cos’altro se non un “guazzabuglio urbanistico” quello ingannevolmente proposto e tradotto nella delibera di Consiglio Comunale n. 7 del 24.01.05 ... avente ad oggetto :

 

Adozione Variante al P.R.G. relativa alle aree contermini al CEP - Salinella.

Soltanto a volere dare un veloce sguardo alla Variante proposta, "le lacrime"... scendono copiose… eppure ci sarà chi l’ha pensata, approvata, chi ha sprecato tempo a rigirare ed imbrattare planimetrie che non potranno che finire al macero comportando spreco di denaro pubblico.

GiĂ  le premesse hanno dello sconvolgente.

Commoventi le motivazioni “dall’alto contenuto sociale”, grande l’intento che si vorrebbe raggiungere per il “Quartiere Salinella” per anni dimenticato, ma che oggi fa gola a tanti anzi, purtroppo, a troppi!

In pratica si disquisisce del "sesso degli angeli", solo insani sproloqui inerenti “l’idea bislacca” fatta passare come “geniale” e che vede gli uffici impegnati su problematiche inerenti la nobile “necessità” di Recuperare la dignità che tarda, che mai si affermerà in quartieri nati male, da sempre abbandonati, dei quali ci si ricorda solo per cruente speculazioni che nulla hanno da apportare agli stessi.

E’ proprio il caso della Salinella, quella che ha tutta la parvenza della tentata truffa che si cerca di portare a termine in quei luoghi, ma che già nei presupposti si può agevolmente considerare INSANA.

Partendo infatti dalla banalissima proposizione di procedere alla redazione di un “Piano di Recupero” del “SOLO” e dunque unicamente del Patrimonio Edilizio Esistente al Quartiere Salinella, a mezzo l’omonimo “Contratto di Quartiere”, non appena perimetrata l’area d’intervento, la stessa è stata riveduta, ovviamente allargandone i confini – per annettere terreni limitrofi – nel frattempo oggetto di grande attenzione da parte di chi non perde occasione per trarne profitto.

Il tutto ovviamente garantendone o meglio cercando di garantire una veste di liceità a quella che si può agevolmente leggere come una “megatruffa”, a mezzo opportune Delibere di Consiglio Comunale da concludere – dulcis in fundo – addirittura con un’anomala Variante al P.R.G.

 

i passaggi :

- si porta ad approvazione una prima delibera (lecita) inerente il contratto di quartiere con la scusa di recuperare il patrimonio edilizio esistente,    

- si avverte la necessità di allargare la perimetrazione per tentare l’aggregazione sociale nelle aree della 167 risanando i vasti spazi della salina piccola migliorando i collegamenti viari tra i quartieri periferici - salinella - ed il resto della città;

- si ricorre e si introduce il concetto della perequazione dovendo e non potendo procedere agli espropri per acclarata mancanza di fondi necessari.

per far ciò, in pratica vengono addirittura annullati i confini della perimetrazione e quella che per regola e per legge dovrebbe rappresentare il giusto ristoro per chi è chiamato a cedere le aree necessarie ed indispensabili alla realizzazione delle infrastrutture (strade e servizi pubblici), ecco che diviene un ristorante, una mensa all’aperto, in pratica una fiera di stagione in piena regola, classico mercato delle vacche che da tempo – senza vergogna alcuna - caratterizza la conduzione e dunque la gestione del territorio Tarantino.

 

In pratica si perde totalmente di vista il Piano di Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente del CEP-Salinella ed anzicchè perseguire il sano principio dell’aggregazione e del riscatto sociale, ristrutturando gli alloggi esistenti ed infrastrutturando con opere di interesse pubblico collettivo per la riqualificazione degli spazi sociali e di aggregazione appunto, invece di portare servizi – uffici e piccole attività commerciali ed artigiane, sull’onda dell’assoluto menefreghismo che oltre un decennio fa portò via da quei luoghi che oggi si vorrebbero recuperare addirittura l’Ufficio Postale – all’epoca ospitato al piano terra porticato delle case I.A.C.P. allontanando (ricorderete) il capolinea dei Bus urbani e ralativi uffici ospitati poi in squallidi “container” posizionati nel bel mezzo della carreggiata stradale a qualche centinaio di metri di fronte  al campo scuola, facendo sprofondare nel degrado e nell’abbandono totale il quartiere che carente di servizi primari non può che deperire sempre più a livello sociale.

Si perde di vista l’essenziale, l’obiettivo principe e principale che non è certo quello di approfittare delle disgrazie altrui per perseguire i soliti profitti personali.

Si pensi che si passa dal mirabile “Contratto di Quartiere” che ha esclusivamente ribadiamo – nobili propositi – per giungere a mezzo l’allargamento della perimetrazione ad una disgustosa, quanto INSALATONA indigesta perché condita col peggiore degli ingredienti : la Speculazione Edilizia.

Si passa in pratica da poche decine di Ettari di terreno necessario anzi indispensabile alla realizzazione della viabilitĂ  e di altre attrezzature minime indispensabili, al coinvolgimento di ben oltre 350 Ettari di terreno, il tutto, per non scontentare amici ed amici degli amici, in pratica coinvolgendo tutto e tutti, politici innanzitutto e prima di tutto.

E dunque, anche se la Regione avrebbe approvato detta SCELLERATA VARIANTE Urbanistica Vergognosa per come proposta e ad oggi gestita e condotta dagli Uffici preposti, rei di non aver saputo opporre la minima, elementare Resistenza a chi – non escluso i politici – ha pressato oltremodo per la rivisitazione in ben due occasioni dei Confini dell’originaria Perimetrazione, che ben sappiamo era circoscritta al Quartiere CEP e relativa Edilizia Esistente.

Deplorevole operazione cartacea, dagli uffici Comunali  ad  oggi  condotta  ed  operata  più che altro “a colpi d’accetta” atteso che non si può tollerare che si possa imperversare sul territorio a piacimento, a nulla valendo aver detto < NO’ >al progetto Sircom, a nulla valendo l’aver posto i famosi “paletti” quale limite invalicabile all’edificazione futura, perimetrazione dettata dalla recentissima Delibera di C.C. che ha chiaramente detto < NO’ > alla bruta speculazione.

Non potendo dunque accettare che il PRG diventi un’enorme Porcilaia, occorre intervenire presso i componenti che siedono nella commissione Assetto del Territorio per fermare questo inverecondo  “convoglio di meraviglie”, fermi nella convinzione che in ogni caso sarà e dovrà intervenire la Magistratura a far chiarezza e soprattutto Giustizia; e, l’Esposto è bello ch’è pronto.

 

 

Premesso che :

- con delibera di C.C. n. 62 del 25.06.98, veniva approvato il provvedimento avente per oggetto: “Individuazione delle Zone di Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente art. 27 L. 5.08.78 n. 457;

- che a tanto si è provveduto per poter procedere all’adozione del Piano di Recupero del Quartiere CEP – Salinella ai fini dell’eventuale presentazione di una proposta di “Contratto di Quartiere” per l’ottenimento dei finanziamenti previsti dal Bando di Gara pubblicato sulla G.U. del 30.01.98 n. 24;

- che i “Contratti di Quartiere” possono rappresentare un’occasione per promuovere utili esperienze in quelle aree in cui i processi di crescita urbana hanno prodotto insediamenti residenziali carenti per qualità ambientale e per dotazione di servizi e tali da caratterizzarli negativamente rispetto alle altre zone più consolidate e munite di servizi primari e di aggregazione sociale;

- che la proposta di “Contratto di Quartiere” rappresenta utile occasione, attraverso il “Piano di recupero” di prefigurare un disegno di riorganizzazione funzionale di ambiti periferici per il raggiungimento della necessaria qualità edilizia urbana per una riqualificazione a livello edilizio ed urbanistico;

- che dunque i programmi di recupero urbano “Contratti di Quartiere” sono da individuare nei quartieri segnati da diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano oltre che da carenze di servizi in un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio abitativo, i contratti di quartiere devono essere compresi nei piani per l’edilizia economica e popolare di cui alla legge 18 aprile 1962, n. 167 aventi o meno valore di piani di recupero ai sensi dell’art. 34 L. 392 del 27.07.78, nelle aree assoggettate a recupero urbanistico di cui all’art. 29 L. 47 del 28.02.85.

 

Con Delibera di C.C. n. 63 del 25 giugno 1998, con l’Adozione del Piano di Recupero del Quartiere CEP – Salinella (ai sensi degli artt. 22-23-24 della L.R. n. 56/80,

si vorrebbe in pratica dunque “TENTARE” di :

 

- recuperare il patrimonio edilizio esistente, per superare l’isolamento del quartiere…

- ricercare integrazioni per un qualificato sviluppo urbano; riqualificazione urbanistica della "167"

- risanare i vasti spazi della Salina Piccola che si sono salvati dall’azione edilizia,

- migliorare i collegamenti viari tra i quartieri periferici ed il resto della cittĂ ;

 

DELIBERA C.C. n. 23 del 28.02.02

Risulta oltremodo sconcertante apprendere poi... che :

- con Delibera C.C. n. 23 del 28.02.02 :

Individuazione delle zone di Recupero del patrimonio edilizio esistente art. 27 L. 457/78 comprendenti il CEP/SALINELLA e aree contermini.

in pratica il C.C. di Taranto, in considerazione del programma di recupero urbano denominato “CONTRATTO DI QUARTIERE: CEP-SALINELLA finanziato per £. 17.433.130.000,

adotta apposito atto deliberativo n. 63 del 25 giugno 98 per l’individuazione delle zone di Recupero del Patrimonio edilizio esistente tra le quali è stato inserito il “Quartiere CEP-Salinella”,

 

- con delibera C.C. n. 63 del 25.06.98 ha adottato il “Piano di Recupero del Quartiere CEP-Salinella“         ai sensi della L.R. n. 56/80, inserendo nello stesso contratto le seguenti opere:

- ristrutturazione mercato coperto;

- sistemazione della piazza (mercato all’aperto) e via Lago di Garda;

- miglioramento del centro Socio Sportivo Parrocchiale;

- Sistemazione dei vuoti urbani da realizzare a cura del Comune di Taranto;

- costruzione di n. 12 alloggi, con sede AUSL e ristrutturazione dei piani terra degli edifici esistenti all’interno dell’unità minima di intervento 1;

- costruzione di n. 34 alloggi a rotazione da realizzare a cura dello I.A.C.P. di Taranto…

… da notare che già in detto Atto Deliberativo veniva preannunciata l’emersa NECESSITA’ di apportare Modifiche all’originaria Perimetrazione dell’area relativa al “Piano di Recupero”.

 

Si predispone dunque una NUOVA PERIMETRAZIONE della zona di Recupero...in Area SALINELLA.

E da questo momento in poi… la maglia comincia ad allargarsi all’infinito immotivatamente, se non per favorire interessi privati per far accedere “amici” ovvero ed in pratica, i soliti noti che nel frattempo, complici politici e dirigenti, hanno sottoscritto compromessi o addirittura già acquistato terreni in quelle zone, certi che la “maglia” ovvero il Perimetro del Contratto e dunque della Zona di Recupero… si sarebbe ALLARGATA a dismisura.

Purtroppo NESSUNO ad oggi si è posto il minimo dubbio di liceità di quanto accaduto, di come e per quale motivo si sia ampliata la Maglia da Recuperare, soprattutto in relazione al fatto che si era partiti dalla “mirabile” operazione di RECUPERO del Patrimonio Edilizio esistente in zona Salinella oltre alla possibile realizzazione di infrastrutture di interesse pubblico-sociale e, … non già rivolta alla truce operazione di pensare a far incetta di aree per realizzare NUOVE ABITAZIONI assolutamente non previste atteso l’intento di RECUPERARE l’edilizia Esistente nel quartiere CEP-Salinella.

Per supportare detta assurda quanto assolutamente non condivisibile procedura si è fatto ricorso alla L.R. 56/80 oltre che l’art. 27 della L. 457/78;

- DA SOTTOLINEARE – però che detto articolo precisa che “presupposto essenziale ed indispensabile per l’approvazione di un Piano di Recupero, è la individuazione di “Zone ove per le condizioni di Degrado si rende opportuno il recupero del PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE” mediante interventi rivolti alla CONSERVAZIONE, al RISANAMENTO, alla RICOSTRUZIONE ed alla migliore utilizzazione del PATRIMONIO stesso.

Dette zone possono prevedere singoli immobili, complessi edilizi isolati ed aree, nonché  edifici da destinare ad ATTREZZATURE…

Ed invece quello che maggiormente si pensa di realizzare sono SOLO ed Esclusivamente ABITAZIONI assolutamente non ammissibili per un normalissimo “Piano di RECUPERO”. 

 

DELIBERA C.C. n. 23 del 24.01.05

 

ESILARANTE poi sempre per il FANTOMATICO “Piano di RECUPERO” del CEP-Salinella,

quanto inopinatamente sancito con Delibera C.C. n. 23 del 24.01.05 che, sempre nell’assoluto SILENZIO di chi avrebbe DOVUTO URLARE ALLA SCANDALO… sancisce:

- che con deliberazione di Consiglio Comunale n. 23/02 è stata approvata l’individuazione delle Zone di Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente comprendenti

 

                         (… E QUI, ad avviso dello scrivente potrebbe SCATTARE IL REATO DI TENTATA TRUFFA)

 

OLTRE il CEP-Salinella anche le AREE CONTERMINI  ……

( in pratica proprio e guarda caso quelle aree che nel frattempo sono state fatte oggetto di compromessi e addirittura compravendite) …….

Aree contermini dicevamo, tutto ciò al fine …pensate… di superare  l’ISOLAMENTO dell’intero Quartiere ad oggi bistrattato e da tutti dimenticato, oltre che di ricercare possibilità, modalità ed occasioni di integrazioni dello stesso quartiere CEP con gli abitanti delle aree contermini al fine di sviluppare la possibilità di un qualificato sviluppo urbano (…quale !?);

ED ANCORA:

- che detta individuazione è scaturita dalla necessità di armonizzare con il territorio circostante gli interventi previsti dal “Contratto di Quartiere”, di riqualificare sotto il profilo urbanistico l’intera area perimetrata tenuto anche conto che si tratta di una zona di collegamento tra gli edifici della zona 167, posti a Nord dell’area oggetto del Piano di Recupero succitato, di definire la maglia urbana sita ad Est dello stesso quartiere Salinella, risanare i vasti spazi della Salina Piccola che si sono salvati dall’azione edilizia, nonché migliorare e razionalizzare i collegamenti viari tra i quartieri periferici e la Città.

 

- che con delibera C.C. n. 83 del 25 giugno 2002 è stato approvato il Piano di Recupero della sottozona denominata CEP-Salinella anche al fine di procedere all’avvio delle opere previste e finanziate nell’ambito del Contratto di Quartiere CEP-Salinella, i cui lavori sono in avanzato stato di esecuzione.

 

- che gli obiettivi previsti nel Piano possono così essere riassunti:

1 - Recupero ambientale di Vaste “aree marginali” poste intorno al quartiere CEP-Salinella con salvaguardia dei valori naturalistici costituiti dalle parti superstiti della “Salina Piccola”;

2 – miglioramento delle connessioni tra i vari interventi in corso o programmati, secondo le problematiche individuate nella relazione;

3 – realizzazione di infrastrutture stradali e di servizi a scala urbana.

 

- che … nella Variante al P.R.G. elaborata al fine di evitare il ricorso agli espropri per realizzare le infrastrutture e tenuto conto dell’impossibilità di utilizzare risorse pubbliche per gli espropri, si è ritenuto possibile applicare quanto sancito dagli articoli 2 e 14 della L.R. n. 20/01 che introducono il principio della PEREQUAZIONE;

(assolutamente non condivisibile che ai sensi della L.R. n.20/01,  il termine “PEREQUAZIONE” equivalga a “REGALARE” a piene mani “Volumi Residenziali” per effettuare, come nel caso di specie una assurda - smoderata SPECULAZIONE URBANISTICO-EDILIZIA)…!!!

 

Paradossale poi che… detta "scellerata Delibera" continua affermando quanto segue:

…che per procedere alla PEREQUAZIONE sopra citata (?) per la “Variante” in argomento è stato attribuito, un unico indice di fabbricabilità territoriale (non superiore a quello previsto per parchi giochi e sport A10 (F1) preponderante "originaria" destinazione dell’area nel PRG) per la realizzazione dell’edilizia residenziale i cui concetti sono sinteticamente di seguito descritti:           

1. individuazione delle aree destinate alla edificazione per soddisfare la condizione della perequazione urbanistica;    

2. individuazione delle aree che i proprietari dovranno cedere gratuitamente al Comune per la realizzazione dei servizi;       

                                               

(state pur certi ...che tante aree avranno “nel frattempo e per tempo” cambiato proprietà e/o saranno oggetto di compromessi non appena i terreni… “diverranno edificabili” … e sì !!!  proprio perché questa è la ferma convinzione di taluni).

E dunque... di cos’altro trattasi se non di mero squallido, inaccettabile perchè improponibile    "cambio di destinazione urbanistico", atteso che pur rimanendo l’indice invariato nella quantità, invece che: “Palestre ed Attrezzature per lo Svago ed il Tempo Libero” e/o altri Standards, si propongono le solite “Civili Abitazioni”  assolutamente non previste?

La speculazione edilizia dunque è l’ovvia risposta… è altresì altrettanto ovvio e scontato chiedersi come mai a Taranto, con amministrazione ed uffici tecnici, da anni gestiti male e condotti peggio, sia difficile anche il completamento del P.P. di v.le Trentino… dove invece è lampante cogliere l’idea di cosa effettivamente ( è ) e deve essere la PEREQUAZIONE.

Ritornando alla Salinella, ci si chiede come si possa concepire l’applicazione di detta “nobile” procedura... la Perequazione appunto, partendo con il piede sbagliato atteso che in fin dei conti, pur di costruire le ambitissime - Civili Abitazioni - si assiste alle solite ignobili proposizioni di mutamento di destinazione di Aree tipizzate come “Parchi – Giochi  e Sports” ed altre tipizzazioni notoriamente destinate al soddisfacimento degli Standards Urbanistici (D.M. ’68).

Candidamente poi... si ammette di operare in una zona dove l’Edificabilità per la realizzazioni di "Civili Abitazioni" è stata abbondantemente e definitivamente esaurita.

 In pratica, si sbandiera "sfacciatamente" che l’unico rimedio per ottenere che si realizzino opere di interesse pubblico e/o collettivo, si incentiverebbe ad investire nelle case e con le somme rivenienti dagli Oneri Concessori (urbanizzazione e costo di costruzione) dovuti, si potrebbero affrontare tutte le spese inerenti la realizzazione delle infrastrutture pubbliche.

Ed ammettiamo pure che il ricorso al concetto dell’Istituto della PEREQUAZIONE per quanto al RISTORO da concedere a titolo di risarcimento per le aree cedute perché occorrenti alla realizzazione di opere di infrastruttura indispensabili quali appunto le Strade e dunque Opere di Urbanizzazione primarie, rientri tra le strade perseguibili atteso la cronica carenza di fondi e dunque di Euro indispensabili per praticare i dovuti indispensabili espropri per la realizzazione delle urbanizzazioni altrettanto indispensabili quali appunto la viabilità… ma altrettanto non si può assolutamente dire per tutto ciò che invece con l’allargamento della perimetrazione, nei fatti si vuol fare, poiché a fronte di un Ristoro dovuto ai proprietari espropriandi per pubblica utilità, non è assolutamente concepibile RISTORARE chi con dette operazioni non ci azzeccano assolutamente se non per miserabili speculazioni edilizie.Come infatti diversamente definire determinati tentativi di introdurre in un mercato già di per se stesso asfittico migliaia di appartamenti, che potrebbero –speriamo mai– essere realizzati.

Cosa dire a quei proprietari di terreni edificabili, ma di fatto esclusi dalla possibilità di essere considerati, proprio dall’ultima Delibera di C.C. del 20.12.07 che ha posto dei paletti all’edificazione privata, nel mentre dunque si procederebbe,appunto con dette delibere che hanno portato addirittura ad una Variante al P.R.G. assolutamente non condivisibile e che andrebbe per di più impugnata atteso quanto con la PEREQUAZIONE si vorrebbe fare. 

ALLUCINANTE... tutti fingono di non sapere, di non vedere, che a poche decine di metri dalla zona in cui si dovrebbe procedere solo e semplicemente al RECUPERO e dunque alla Ristrutturazione dell’Edilizia Esistente e “BASTA”, sempre alla Salinella, è di recente realizzazione l’ultimo –  ma solo in ordine di tempo - BUBBONE “urbanistico – edilizio”, un’immensa area nella quale sono ammassati PALAZZI dall'oggi al domani "spuntati come funghi", senza che nessuno men che meno l’ufficio tecnico del Comune, si sia mai preoccupato di quel che giorno dopo giorno accadeva sotto gli occhi sbigottiti di tanta gente caduta poi nella trappola di un nuovo QUARTIERE nato male e finito peggio.

Macabra situazione di certo sconosciuta alla Regione Puglia, poichè mai è stato comunicato alcunchè... non di certo invece alla Procura della Repubblica di Taranto.Via Lago di Levico in c.da Muso di Rizzo...... assurdo ammasso di palazzi, pseudo insediamento generato dall’errata interpretazione di un vecchio ricorso al P.R.G. datato 1974.

Un'indecente accozzaglia di Palazzi privi dei più elementari servizi primari, senza strade, illuminazione; anomale situazioni di azioni legali avviate da tempo con i proprietari delle strade che addirittura non permettono gli allacciamenti… proprietari che piuttosto pretendono l’esproprio da parte di un’amministrazione che non si è mai voluto rendere conto dove e perché si sia permesso il rilascio di concessioni edilizie fuori regola.

Sarebbe interessante sapere come si intenderà sanare detta assurda situazione, se si è mai proceduto a conteggiare quanta cubatura, quanti volumi sono stati realizzati in detto sito… se gli stessi rientrano o sono fuori dal concetto di perequazione… cosa si andrebbe a perequare?

Volumi abusivi non previsti? Atteso che i volumi per la realizzazione di detti Alloggi assolutamente non previsti dal P.R.G. sono stati impiegati in maniera disordinata ed ignobile, tra le c.d. via on. R. Leone, via C. di Donna, via A. Sordi,  via Lago di Levico ecc. contro le più elementari Norme del P.R.G. avendo effettuato di fatto un cambio di destinazione da “Distretto Scolastico” a Civili Abitazioni, quale migliore occasione per tentare di distribuire servizi primari a tanti malcapitati?

E dunque ancorché sprecare tempo e lavoro, anziché disperdere energie per improponibili pianificazioni inerenti cambi urbanistici senza senso, per l’ennesima volta mal interpretando le Leggi, perché non procedere al Recupero di tutto ciò che possa portare DIGNITA’ tra quell’indecente Pasticcio Urbanistico, atteso che notoriamente detto "nuovo" quartiere, necessita al più presto di un “Piano di Recupero”… VERO, però!

E’ un obbligo morale, l'amministrazione non può fingere che nulla sia accaduto negli ultimi 10 anni, l'amministrazione non può permettere che si prenda in considerazione un’altra SCELLERATA operazione di "indecente speculazione" urbanistico-edilizia, in una zona della Città dove si è costruito di tutto e di più e dunque già duramente provata, in una "Zona Vasta" dove in maniera sconcertante perché nello specifico - “non ciazzecca assolutamente nulla” - si vorrebbe malamente applicare la L.R. 20/01… ricorrendo pensate proprio alla PEREQUAZIONE… per così come da "taluni" è stato genericamente interpretato.

C’è altresì da considerare che <“In base al principio della perequazione, i proprietari dei suoli destinati ad ospitare attrezzature collettive ed infrastrutture pubbliche sono titolari dei medesimi diritti edificatori che spettano ai proprietari dei suoli destinati a residenza o ad attività economiche>. 

Mentre però questi ultimi potranno costruire i volumi che gli spettano sulle aree di loro proprietà (ed eventualmente "ospitare" i diritti di altri proprietari), i primi potranno realizzare le loro volumetrie solo su altre aree che il Piano Regolatore ha destinato a edificazione privata. E una volta che avranno sfruttato la loro volumetria, dovranno cedere all'Amministrazione Comunale le aree destinate ad attrezzature collettive” >.

Appare quanto mai evidente che l’ennesimo tentativo di speculazione, quello in argomento, non è perseguibile atteso che le aree che il P.R.G. ha destinato ad edificazione privata sono del tutto e da tempo esaurite nella zona oggetto di proposta d’intervento.

Tra le altre considerazioni  che si possono e si debbono fare, non bisogna dimenticare che :               < per qualsiasi “Piano di Recupero” che si rispetti, lì dove si vuole effettivamente e realmente operare il Recupero dell’edilizia esistente - esistente perché appunto già realizzata - detta norma prevede che il carico urbanistico non possa essere assolutamente incrementato oltre il 5% di quello già presente> Agevole osservare - per la zona in argomento - quanto solo il recepire, sistemare e infrastrutturare con opere di urbanizzazione degne, il devastante intervento concretizzato in c.da Muso di Rizzo superi di gran lunga la soglia del 5%.

Chiediamo innanzitutto agli Ordini Professionali se condividano o meno che a Taranto l'Urbanistica possa continuare ad essere CALPESTATA.

Di fatto e nei fatti si perdono di vista i sani principi iniziali, quelli in base ai quali si voleva :

Recuperare il PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE, per il quale pensate, ancora oggi non si riuscirebbero a reperire fondi necessari che vadano oltre la recinzione dei cantieri e la messa in sicurezza dei tanti palazzi abbandonati, fondi necessari, ma soprattutto utilizzati per realizzare Case Popolari contorniate e farcite (quelle in corso di realizzazione in zona Iacovone) da inutili strutture – setti murari - che chissà quanto saranno costate ed in virtù di quale estetica, poi.

Il tutto per spianare il terreno, anzi per asfaltare l’Autostrada alla più truce delle Speculazioni Edilizie; ci si chiede che fine avranno mai fatto i diciassette miliardi del contratto di quartiere Salinella al quale l’ignobile speculazione in argomento la – PEREQUAZIONE – appunto sarebbe stata agganciata con atti concentrici e sequenziali che hanno portato di fatto ad un allargamento smoderato e sconsiderato di una perimetrazione dilatata a dismisura? 

Al Sindaco ed agli Assessori si chiede di intervenire per tempo onde debellare l'ennesima devastazione urbanistica che potrebbe decapitare definitivamente una ComunitĂ  oramai moribonda.

Per quanto la Variante al PRG sia stata di recente approvata dalla Regione, si chiede alle forze politiche sane di intervenire presso i competenti Organi istituzionali.

Chi e quando avrebbero deciso e decretato dunque per la “MORTE” del P.R.G.?

Quando ciò sarebbe avvenuto, se non all’indomani del varo della Legge 47/85 (Condono Edilizio) ?

Chi sarebbero i Responsabili ? Cos’hanno da dire gli Amministratori tutti, nessuno escluso, che dal 1985 non hanno ottemperato ai dettami di quella Legge dello Stato?

Ebbene, oggi a distanza di oltre 20 anni, ancorché procedere alla perimetrazione delle zone abusive per le valutazioni del caso dettate da precise norme che imponevano le valutazioni del caso al fine di dotarli delle essenziali opere di urbanizzazione per la conseguente ricucitura con i territori preesistenti, senza considerare lo studio inerente il “recupero” degli Standards urbanistici ai sensi del D.M. ’68, senza considerare altresì alcuna valutazione, anzi ignorando le aree edificabili ancora previste dal Vigente P.R.G. e dunque calpestando i “Diritti” altrui, approfittando di ignobili scorciatoie burocratiche, più che altro imbrattando carte con assurde perimetrazioni che nulla hanno di legale atteso i presupposti e le mire preposte, ecco che tracciato appunto nuovi confini di volta in volta allargati sempre più per accogliere territori di nuovi soggetti interessati al cambio di destinazione urbanistico, si vorrebbe procedere, senza notiziare seriamente la Città, ad una VARIANTE al P.R.G. assolutamente illegittima perché illegale, perché avviata e condotta al di fuori da ogni schema e canone di Legge.  

Da considerare poi che l’eventuale Perequazione Urbanistica cui si fa riferimento e che caparbiamente e dunque caoticamente si vorrebbe varare, sarebbe certamente da applicare, ma solo per quanto alla  mancanza di denaro col quale pagare gli espropri, e dunque unicamente ed esclusivamente nei confronti di quei proprietari di aree destinate ad ospitare le Strade…, nella fattispecie il tronco dell’Avetrana-Taranto che attraversa la Salinella e che il Comune “deve” espropriare per conto della Provincia, senza però estendere a dismisura, come appunto accaduto con l’ultima variante purtroppo, conniventi i politici tarantini, è stata purtroppo approvata dalla Regione… perimetrazione che come innanzi specificato è stata allargata a dismisura per accogliere terreni di amici ed amici degli amici… insomma per permettere ignobili speculazioni a Gogò.

Ultima spiaggia la presente, con allegati tutti gli atti deliberativi citati, potrà essere inoltrata alla Procura della Repubblica che potrebbe chissà entrare nel merito per bloccare quella che può tranquillamente essere definita una “COLOSSALE TRUFFA” che solo l'on.le Procura potrà arginare.

 

Taranto lì, 10.06.14                                                                                          il presidente




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