Peacelink
intende chiedere con il presente comunicato dei chiarimenti al Commissario
straordinario per l’Ilva, il Dott. Piero Gnudi, in merito al Rapporto di
Sicurezza di Ilva S.p.a. il cui ultimo aggiornamento risale all'ottobre 2008.
In virtù del D.Lgs. 334 del 1999, nello specifico art. 8, il rapporto in
questione andrebbe riesaminato con cadenza quinquennale.
Ricordiamo che il Rapporto di Sicurezza è un elaborato tecnico, i cui contenuti
in Italia sono definiti per legge dal DLgs n°334 del 1999 ("Legge
Seveso"), che serve a individuare all'interno di uno stabilimento quali
sono gli eventuali incidenti rilevanti possibili e quali sono le misure di
sicurezza e di prevenzione adottate per prevenirli.
Abbiamo
chiesto informazioni in merito, tramite l’invio di posta elettronica
certificata (PEC), all'ufficio Servizio Rischio Industriale della Regione
Puglia, che ha risposto come segue:
"Agli atti di questo Servizio risulta che l'Edizione del
Rapporto di Sicurezza della società Ilva SpA validata dal Comitato Tecnico
Regionale Puglia (C.T.R.) è quella del 2008. Per quanto riguarda invece
l'edizione del 2013 si comunica che la stessa è oggetto di valutazione del
C.T.R. (art.21 del D.Lgs. 334 del 1999 e smi.)".
Si
sottolinea, inoltre, che le versioni dei Rapporti di Sicurezza
consultabili on line per il pubblico sono inaccessibili poichè il Portale
Ambiente della Regione Puglia è in manutenzione già da alcuni mesi.
In
virtù di quanto appreso Peacelink chiede:
-
se tale situazione disattende la direttiva europea 96/82/CE relativa al
controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate
sostanze pericolose conosciuta come Legge Seveso II;
- per quale motivo, ad oggi, l'edizione 2013 del Rapporto
di Sicurezza Ilva SpA è ancora al vaglio del C.T.R.
La questione del Rapporto di Sicurezza è di estrema importanza in
quanto, dopo la lettera di messa in mora inviata nel settembre del 2013 dalla Commissione
Europea per il mancato controllo degli effetti dell’attività del centro
siderurgico pugliese sull’atmosfera e il territorio, se ne è aggiunta
nell'aprile scorso una seconda «complementare» per il mancato rispetto della
normativa «Seveso», all'interno della quale gioca un ruolo cardine il
Rapporto di Sicurezza ILVA sopra citato.
Alleghiamo al presente comunicato la risposta della
Regione Puglia a PeaceLink in merito.
Aggiungiamo infine che alla Pubblica Amministrazione spetta il compito di
effettuare un'istruttoria tecnica sul Rapporto di Sicurezza al fine di valutare
l’idoneità e l’efficacia dell’analisi del rischio. La Pubblica Amministrazione
deve verificare, anche mediante sopralluoghi presso lo stabilimento, la
corrispondenza delle informazioni contenute nel Rapporto di Sicurezza e quanto
effettivamente attuato da parte dell'ILVA, indicando le situazioni di carattere
impiantistico e gestionale sulle quali è opportuno intervenire per prevenire il
rischio di incidente rilevante, migliorando le condizioni di sicurezza interne
ed esterne allo stabilimento (sicurezza della popolazione, protezione
ambientale, sicurezza dei lavoratori, sicurezza dei processi). L’istruttoria
tecnica si conclude con un atto che contiene le valutazioni tecniche finali, le
eventuali prescrizioni integrative e, qualora le misure adottate dal gestore
per la prevenzione e la riduzione di incidenti rilevanti siano nettamente
insufficienti, viene prevista la limitazione o il divieto di esercizio.
Su tutto questo attendiamo risposte chiare.
Per PeaceLink
Antonia
Battaglia
Luciano
Manna
Alessandro
Marescotti
www.peacelink.it