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Comunicazioni attivitĂ  parlamentari M5S

martedĂŹ 30 dicembre 2014

Scagliusi, De Lorenzis




 
 
 

 
da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
342.8632827
 
Il Comunicato stampa si intende a firma del deputato Emanuele Scagliusi (M5S).
 
FORNITURE DALLA LIBIA A RISCHIO, M5S CHIEDE AL GOVERNO ALTERNATIVE SOSTENIBILI 
Il deputato pugliese Scagliusi (M5S), già critico sul gasdotto TAP e sul decreto Sblocca Italia, chiede che il Ministro dello Sviluppo Economico renda note le alternative in caso di stop alle forniture di gas e petrolio verso l’italia
Negli ultimi giorni le due fazioni in guerra in Libia hanno fatto un passo senza precedenti e hanno aggredito il circuito di estrazione di gas e petrolio, provocando la chiusura del terminal porto Es Sider, il più importante porto-terminale di carico del petrolio in Libia, al confine fra Tripolitania e Cirenaica. I capi della Al Waha Oil Company hanno preferito chiudere il terminal e fare allontanare le petroliere che erano pronte a caricare il greggio. Il governo di Tobruk vuole tagliare fuori l’altro governo libico, quello di Tripoli, dal circuito dei ricavi energetici, il quale ha risposto con un attacco militare ai due grandi porti per l’export di petrolio a Ras Lanuf e a Es Sider. ll gas che arriva dal Sud della Libia, estratto al confine con l’Algeria, viene compresso e “lavorato” nella stazione di Mellita e di lì viene introdotto nel gasdotto che attraversa il canale di Sicilia. Di conseguenza, se Mellita venisse bloccata dalle tribù di Zwara, automaticamente il flusso di gas verso l’Europa verrebbe interrotto, eventualità che danneggerebbe innanzitutto l’Italia. 
Per questo motivo, il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S) ha presentato una interrogazione parlamentare, con la quale chiede al Ministro dello Sviluppo Economico quali siano le intenzioni del Governo sul rischio che la stazione di Mellita venga bloccata con la conseguente interruzione del flusso di gas verso l’Europa e degli approvvigionamenti di gas da parte dell’Italia nonché quali eventuali azioni intenda intraprendere in merito. E poi, quali misure alternative intenda adottare per assicurare l’approvvigionamento energetico necessario a soddisfare il fabbisogno dei cittadini italiani, qualora dovesse riscontrarsi un’interruzione.
“L’assoluta mancanza di pianificazione energetica da parte del Governo e di sostegno alle energie rinnovabili è certificata dalle scelte incluse nel decreto Sblocca Italia e dalla volontà di procedere con la costruzione del gasdotto TAP, che approderà sulle coste del Salento – dichiara il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S) – L’instabilità dei Paesi dai quali l’Italia si rifornisce di gas e petrolio ci mette continuamente a rischio. Qualora gli equilibri tra Europa, Russia e Ucraina degenerassero, Gazprom potrebbe decidere di ridurre o bloccare le esportazioni di gas verso l’Europa. Il Nord Africa viene considerato dal Governo un’alternativa per l’Italia, ma è difficile considerare Libia e Algeria paesi stabili ed affidabili, visto i recenti avvenimenti di guerriglia e di violazione dei diritti umani. Di certo, non è possibile recuperare la propria sovranità restando così dipendenti da altri Stati. È giunta l’ora di puntare su noi stessi e fare tutto il possibile per incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili. Proviamo a puntare sulle opportunità che il nostro Paese fornisce. Fino a che saremo succubi dei giochi di potere altrui – conclude Scagliusi (M5S) –  sarà difficile cambiare marcia per questo Paese. La politica estera influenza fortemente le economie nazionali e, di questo passo, può mettere a rischio la sovranità nazionale”.
 


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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
342.8632827
TARANTO: IL M5S CHIEDE CHIAREZZA SUI PROGETTI TEMPA ROSSA ED ENI 
Il deputato salentino Diego De Lorenzis (M5S) presenta una interrogazione parlamentare ai ministri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico per accertare la movimentazione di petrolio dal giacimento “Val D’Agri” al capoluogo tarantino
Il Comitato tarantino “Legamjonici”, da anni impegnato contro l’inquinamento, ha recentemente avanzato alcune perplessità che vertono sulle reali motivazioni del prolungamento del pontile petroli dell’ENI in Mar Grande a Taranto. Il pontile sarebbe funzionale al progetto Tempa Rossa e la sua realizzazione è stata bocciata dal Comune di Taranto nella variante al piano regolatore portuale. Inspiegabilmente, l’Autorità Portuale ha minacciato ricorso al TAR contro la delibera comunale sostenendo che il pontile era già previsto in quanto funzionale alla raffineria, indipendentemente dalla realizzazione del progetto Tempa Rossa. Le perplessità del Comitato “Legamjonici” approdano ora sul tavolo dei Ministri dell’Ambiente, dei Trasporti e dello Sviluppo Economico grazie ad una interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle.
“In passato, diversi progetti dell’ENI, Agip 2000 e Taranto Plus, bocciati per evidenti problemi ambientali, prevedevano l’aumento della capacità di raffinazione e di stoccaggio del greggio Val D’Agri a Taranto e l’allungamento del pontile petroli in Mar Grande - dichiara Diego De Lorenzis, deputato salentino 5 Stelle e primo firmatario dell’interrogazione - Ora, con il progetto Tempa Rossa si chiede l’aumento della capacità di stoccaggio e l’allungamento del pontile petroli con aumento delle emissioni inquinanti. Il Comune di Taranto prima ha rilasciato parere favorevole nel 2011 alla compatibilità ambientale ed ora boccia la sua realizzazione tramite il Piano Regolatore Portuale. Le perplessità che scaturiscono sono molte, perché qualora fosse realizzato l’allungamento del pontile, cosa impedirebbe ad ENI di effettuare prossimamente aumenti di raffinazione e di stoccaggio del Greggio della Val D’Agri? Inoltre, sembra strano - prosegue De Lorenzis (M5S) - che l’Autorità Portuale di Taranto, con presidente nominato con provvedimento ministeriale, dopo intesa con la Regione Puglia, e su proposta di una terna di nomi designati rispettivamente dalla Provincia, dal Comune e dalla Camera di Commercio, oggi minacci il ricorso al TAR sulla delibera del Comune di Taranto avversa a Tempa Rossa. Il Porto di Taranto dovrebbe avere ben altre aspirazioni che continuare a sottostare ed a difendere progetti industriali incompatibili con il territorio”.
Nell’interrogazione si chiede ai Ministri Galletti (Ambiente), Lupi (Infrastrutture) e Guidi (Sviluppo economico) di adoperarsi affinché attuino gli opportuni accertamenti sugli effettivi quantitativi di greggio oggi movimentato dalla Val d’Agri verso la raffineria di Taranto e destinati allo stoccaggio ed export verso altre raffinerie. Si chiede, inoltre, se il prolungamento del pontile petroli Eni a Taranto sia funzionale solo al progetto “Tempa Rossa” oppure ad altri progetti che prevedono l’aumento della capacità di movimentazione del petrolio proveniente dal giacimento “Val D’Agri” e se sia legittimo inserire all’interno di un procedimento riguardante il progetto “Tempa Rossa” anche riferimenti alla movimentazione del greggio Val D’Agri, facendo presagire che il progetto Tempa Rossa a Taranto darà comunque possibilità di sviluppo dell’ulteriore utilizzo del greggio Val D’Agri. E, infine, se il Ministro Galletti a fronte dell’aggiornamento dello Studio Sentieri del 2014, intenda revocare la VIA rilasciata nel 2011 al progetto “Tempa Rossa” a Taranto. 
“Quello che è chiaro oramai a tutti - conclude De Lorenzis (M5S) – è che le scelte su Taranto non dipendono dal territorio e dalla volontà popolare, ma si decidono a porte chiuse lontano dal capoluogo tarantino. Il M5S si è sempre opposto a questa logica antidemocratica basata unicamente sul profitto di pochi, a scapito dell’ambiente e dei cittadini, e continuerà ad opporsi in tutte le sedi ponendosi al fianco delle popolazioni”.
 





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