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Ilva, Fitto "MA QUANDO DI MAIO & c. PROPONEVANO CHIUSURA ILVA E PARCO DIVERTIMENTO COSA LEGGEVANO?
giovedì 28 giugno 2018

da
raffaelefitto.press@gmail.com
press.noiconlitalia@gmail.com

ILVA, FITTO: DI MAIO ORA DEVE LEGGERE DOSSIER PER DECIDERE, MA QUANDO PROPONEVA CHIUSURA ILVA E PARCO DIVERTIMENTO COSA LEGGEVA?

Di seguito il tweet con il quale il presidente nazionale di Noi con l’Italia, Raffaele Fitto, sulle dichiarazioni rilasciate dal ministro allo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, oggi alla Camera


#Ilva, il ministro #DiMaio ha detto oggi alla #Camera che fino a quando non leggerĂ  le 23mila pagine del dossier non prenderĂ  nessuna decisione

Bene, ma quando lui e il suo #M5S, per anni, raccontavano di volerla chiudere e fare un parco divertimenti cosa avevano letto?


Roma, 27 giugno 2018


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DAZI, FITTO: IL MADE IN ITALY NON SI DIFENDE ALZANDO LE BARRIERE! LA PROPOSTA DEL MINISTRO DI MAIO E’ UNA FOLLIA

Di seguito il commento del presidente nazionale di Noi con l’Italia, Raffaele Fitto, alla proposta del ministro allo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio


Difendere il Made in Italy mettendo dazi ai prodotti che fanno concorrenza sleale ai nostri? Una follia, quanto proposto dal Ministro allo Sviluppo Economico, Di Maio, è davvero un suicidio per le nostre imprese! Intanto perché i numeri parlano chiaro e in un momento di crisi economica l’unico settore che ha retto in Italia è stato proprio l’export: le imprese italiane nel 2017 hanno esportato merci per oltre 448 miliardi di euro, contro 400 miliardi di beni importati. Dopo Germania e Olanda siamo terzi in Europa per beni esportati. Grazie a questi livelli di crescita abbiamo superato la Francia e oggi siamo l’ottavo partner commerciale degli USA.

Gli importanti risultati oggi raggiunti sono il frutto soprattutto dell’intuizione delle nostre imprese che hanno rafforzato la loro presenza sui mercati internazionali puntando sulla qualità che da sempre contraddistingue il marchio “Made in Italy”. Insomma, altro che dazi, servono politiche che sostengano altri accordi di libero scambio per aprire nuovi mercati al nostro export.

Alzare barriere non ha mai favorito nessuna economia, rischia, invece, di inasprire i rapporti con gli altri Paesi con effetti che danneggerebbero solo le nostre esportazioni e quindi avere ricadute negative sulle imprese e sui lavoratori.

Roma, 27 giugno 2018


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mariateresa d'arenzo
3382447026


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