Ogni bambino ha il diritto di
essere tutelato su tutti gli aspetti che riguardano il suo stato di benessere
complessivo. A maggior ragione quei minori affetti da malattie croniche
che devono essere sostenuti e difesi da tutte le risorse del territorio
affinché il ruolo genitoriale sia adeguatamente supportato e sostenuto in ogni
fase dell’evoluzione della patologia e non vengano compromessi il suo sviluppo
psico-fisico ed il suo inserimento nella vita sociale. Pertanto, nel rispetto
della normativa nazionale, le sinergie interistituzionali hanno evidenziato
l’importanza della definizione di modelli condivisi di intervento. Ciò ha
portato, lo scorso 29 ottobre 2018, alla sigla del “Protocollo di
intesa per un approccio omogeneo e integrato da attuare in caso di necessità di
somministrazione di farmaci in orario e ambito scolastico” redatto dal
Direttore del Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia,
Giancarlo Ruscitti, le ASL pugliesi e l’Ufficio Scolastico Regionale per la
Puglia (USR). I Dirigenti scolastici dei singoli istituti avevano 60 giorni di
tempo dall’entrata in vigore del protocollo per mettere in atto gli adempimenti
previsti.
“Lo scorso autunno abbiamo
ottenuto una grande vittoria che, però, rischia di rimanere sulle carte se non
viene controllato l’evolversi dei procedimenti – commentano il deputato
pugliese Giuseppe L’Abbate e la consigliera regionale Antonella Laricchia (M5S)
– Dopo aver più volte sollecitato l’Ufficio Scolastico Regionale, la sigla
del protocollo ha rappresentato un atto ufficiale in grado di dare garanzia di
tutela dei propri diritti a tantissimi genitori. Molti di questi, però,
lamentano che nelle scuole non si è provveduto a fare ciò previsto e, pertanto,
ci ritroviamo a dover interrogare la Giunta Emiliano per chiedere un
monitoraggio della situazione a sei mesi dall’approvazione del protocollo
d’intesa. Cogliamo l’occasione – proseguono Laricchia e L’Abbate (M5S)
– per invitare i Dirigenti scolastici a provvedere in autonomia a quanto
stabilito dall’accordo, in modo tale da tutelare gli studenti più bisognosi di
cure dei loro istituti”.
L’assistenza agli alunni che
necessitano della somministrazione di farmaci generalmente si configura come
attività che non richiede il possesso di cognizioni specialistiche di tipo
sanitario né l’esercizio di discrezionalità tecnica da parte dell’adulto che
interviene. Per questo, il protocollo stabilisce che i genitori degli alunni
affetti da patologie croniche o assimilabili, qualora non siano in grado di
provvedere direttamente o attraverso propri delegati, presentino la richiesta
di somministrazione di farmaci al dirigente scolastico, accompagnata da
prescrizione medica attestante la patologia, la terapia farmacologica o
l’intervento specifico da eseguirsi durante l’orario scolastico nonché le
indicazioni necessarie per la somministrazione, come ad esempio la richiesta di
particolari condizioni per la conservazione del farmaco.
“L’omissione di questa somministrazione – concludono Antonella
Laricchia e Giuseppe L’Abbate (M5S) – può causare gravi danni alla
persona. Pertanto è importante un coinvolgimento di tutto il personale degli
istituti, dai dirigenti scolastici agli insegnanti che devono essere di
supporto alle famiglie con minori affetti da patologie croniche. Ci auguriamo
che la Puglia possa continuare a camminare verso un futuro migliore anche per
questi aspetti: ci renderebbe una comunità migliore, più unita e attenta ai
bisognosi”.