ECCO PERCHE’ L’IMMUNITA’ NON E’ STATA
TOLTA A EX-ILVA OGGI
ARCELOR MITTAL.
UNA RISPOSTA ALLA
PROPAGANDA GRILLINA.
SFIDO I PARLAMENTARI TARANTINI AD UN CONFRONTO PUBBLICO A
TARANTO.
Il primo maggio
avevo scritto un post su FB per spiegare perché
l’immunità ad Ilva non era
stata tolta. Qualche simpaticone ha segnalato il post che
dopo 6 ore è stato
rimosso.
Ripropongo
nuovamente quanto scritto con alcune aggiunte.
Il decreto legge
crescita è stato pubblicato in gazzetta ufficiale e con
esso anche l’art.46
relativo all’immunità penale ai manager di Arcelor Mittal
proprietari dello
stabilimento ex Ilva. Precisa come un orologio svizzero
arriva la propaganda
del M5S che ha avuto il suo momento magico con la venuta
di Di Maio a Taranto
il 24 aprile. Parola d’ordine: abbiamo tolto l’immunità
penale! Il tutto con
bizzarre motivazioni e stupefacenti da parte dei
parlamentari tarantini del
M5S.
Per fornire una
risposta a questa misera propaganda è necessario
analizzare l’articolo 46
relativo all’immunità penale composto da tre periodi.
PRIMO PERIODO.
Questo periodo
introduce la non responsabilità penale per commissari di
governo, affittuari e
acquirenti dello stabilimento ex Ilva, attraverso l’art.6
del dlgs 231/2001 ai
fini della valutazione delle condotte connesse
all’attuazione
dell’autorizzazione integrata ambientale.
Ecco cosa dice
l’art.6 del dlgs 231/2001
Art.6.
Soggetti in posizione apicale e modelli di organizzazione
dell'ente
1. Se il reato è stato commesso dalle persone indicate
nell'articolo 5, comma
1, lettera a), l'ente non risponde se prova che: a)
l'organo dirigente ha
adottato ed efficacemente attuato, prima della
commissione del fatto, modelli
di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati
della specie di quello
verificatosi; b) il compito di vigilare sul funzionamento
e l'osservanza dei
modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato
a un organismo
dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di
controllo; c) le persone
hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i
modelli di organizzazione e
di gestione; d) non vi è stata omessa o insufficiente
vigilanza da parte
dell'organismo di cui alla lettera b).
Per chi volesse
leggere integralmente l’articolo può farlo da questo
link.
https://www.altalex.com/
…/responsabilita-amministrativa-del…
Questo primo periodo
è il nucleo centrale della norma sull’immunità ed
equipara le disposizioni del
piano ambientale dell’Ilva all’adozione ed efficace
attuazione dei modelli di
organizzazione e gestione come previsto dall’art.6
garantendo la non responsabilità
penale ad Ilva. Il M5S ha evitato in modo scientifico di
non richiamare nel
testo, perché chiaramente confliggente, l’art.25 undecies
dello stesso decreto
legislativo 231/2001 relativo alla punizione dei reati
ambientali. Una brutta,
anzi bruttissima furbata. In questo modo ad Arcelor
Mittal è garantita immunità
solo attraverso il primo periodo.
SECONDO PERIODO
Qui si afferma che
le condotte poste in essere in attuazione del Piano
ambientale di cui al
periodo precedente non possono dare a responsabilità
penale ed amministrativa
del commissario straordinario, dell’affittuario o
acquirente in quanto
costituiscono adempimento delle migliori regole
preventive in materia
ambientale.
E’ la riproposizione
esatta, scritta in forma diversa, di quanto previsto dal
primo periodo che
prevede appunto la non responsabilità penale
nell’attuazione dell’AIA perché
adozione ed efficace attuazione dei modelli di
organizzazione e gestione: è una
norma ripetitiva che non contiene alcuna prescrizione
aggiuntiva.
TERZO PERIODO
Questa è la parte
dell’articolo che ha messo in moto i motori della
propaganda pentastellata
perché afferma che le disposizioni del periodo secondo si
applicano agli
affittuari e agli acquirenti fino alla data del 6
settembre 2019. Il 6
settembre è la data dell’accordo tra Ilva in
amministrazione straordinaria,
Arcelor Mittal e sindacati.
Questo periodo non annulla alla data del 6 settembre 2019
le disposizioni
previste dal primo periodo ma solo del secondo che come
scritto è la
riproposizione in forma diversa del primo periodo.
C’è un altro aspetto
inquietante e preoccupante: con il decreto crescita
approvato da questo governo
rimane la norma che consente allo stabilimento ex-Ilva di
operare sino al 2023
in presenza di un sequestro penale.
Le dichiarazioni di
Di Maio e dei parlamentari tarantini del M5S “ abbiamo
tolto l’immunità!” sono
state peraltro smentite dal Ministero dell’economia, il
quale ha confermato che
la non responsabilità penale rimane relativamente alle
condotte connesse
all’attuazione dell’autorizzazione integrata ambientale.
Esattamente com’era
prima. Qui potete leggere la dichiarazione ufficiale del
MEF – ministro
Tria:
http://www.mef.gov.it/…/
…/2019/documenti/comunicato_0084.pdf
L’ex ministro Carlo Calenda ha affermato che la nuova
norma lascia tutto
com’era, mentre Arcelor Mittal, neo-proprietaria
dell’acciaieria, si è detta
“serena”. Significativo il titolo de Il Sole 24 ore del
30 aprile: “ Il MISE
limita ma non cancella l’immunità per ex Ilva.”
Si è nascosto il
vero obiettivo di questa operazione: riscrivere una norma
che è oggetto di un
ricorso di legittimità costituzionale presentato nel
febbraio scorso dal gip di
Taranto Ruberto, in modo che la Consulta non possa
esaminare il ricorso sulla
parte relativa all’immunità per sopravvenuta modifica
legislativa.
Insomma una “ammuina”, come quando i governi e i partiti
della prima Repubblica
cambiavano la lettera, ma non lo spirito, di qualche
norma oggetto dei
referendum promossi dal Partito radicale: allora con
l’unico scopo di evitare
il voto, oggi per impedire che si pronunci la Consulta.
Una “ammuina” e
un’indecenza civile, poiché si sta parlando di una città
dove l’inquinamento ha
provocato un aumento del 21% di decessi tra i bambini
secondo i dati
epidemiologici dell’Istituto superiore di sanità.
Ai parlamentari tarantini e a Di Maio non può essere
consentito di sostenere
cose che non sono scritte nella legge da loro proposta e
approvata dal
consiglio dei ministri, ovvero che l’immunità penale ad
ex Ilva è stata tolta,
perché non è vero.
Pertanto
chiedo e sfido in un confronto pubblico a Taranto i
parlamentari tarantini De
Giorgi, Vianello, Turco o Cassese , decidano loro chi .
Un confronto su tema
Ilva e immunità da svolgersi a Taranto e coordinato da un
giornalista di
Taranto. Attendo una risposta