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“Colsi lo sguardo tuo. Fiammetta nel Boccaccio Mediterraneo”.

giovedì 23 maggio 2013
24/5 presentazione presso Mondadori Taranto

da csrbruni@alice.it



Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo


 

TARANTO

 

 

VENERDI’ 24 MAGGIO – TARANTO, LIBRERIA MONDADORI,  INCONTRO SU GIOVANNI BOCCACIO A 700 ANNI DELLA NASCITA DI CON LA PRESENTAZIONE DEL SAGGIO “COLSI  LO SGUARDO TUO. FIAMMETTA NEL BOCCACCIO MEDITERRANEO” DI PIERFRANCO BRUNI e MARILENA CAVALLO

 

 

 

 

Alla Libreria Mondadori di Taranto, Via De Cesare, 35, ore 20,30, serata per celebrare Giovanni Boccacio a 700 anni dalla nascita con uno studio  di Pierfranco Bruni e Marilena Cavalloi, per le Edizioni di “ProspettiveMeridionali”, dal titolo: “Colsi lo sguardo tuo. Fiammetta nel Boccaccio Mediterraneo”.



Il saggio di Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo (coautori di diversi testi su Pascoli, sui Poeti del Novecento e le piazze, su Battista, su Moscati, su Cristina Campo) pone all’attenzione il rapporto tra la figura di Fiammetta tutta all’interno di un Mediterraneo di colori, sapori, atmosfere e la tradizione segnato da un Boccaccio vitale all’interno della cultura popolare.

Fiammetta, secondo lo scritto di Cavallo e Bruni, costituisce una chiave di lettura nella modernità tanto che vengono raccordati alcuni elementi riguardanti il rapporto tra Fiammetta e le donne di D’Annunzio, e Fiammetta nella modernità letteraria. È un testo che si mostra con una precisa scelta sia letteraria che critica al cui centro resta l’interpretazione della letteratura proposta dalle “confessioni” della filosofa Maria Zambrano. 

Qual è il punto nevralgico dello studio? Lo spiega felicemente Marilena Cavallo: “Si parla di una donna e di una città: Fiammetta e Napoli, sostiene la Cavallo , vivono come ariosa luce in un Boccaccio artista alla prese con la comedìa tutta umana della vita. Lo sguardo del poeta diventa la più profonda rivelazione del mistero di una esistenza scoperta e sognata nello scenario del più caldo Mediterraneo. Tassello dopo tassello si ricompone il mosaico di un’estetica di chiara matrice partenopea, per cui odori, colori e sapori definiscono il profilo della donna-fiamma, non più angelo, ma corpo, non solo corpo, ma desiderio che straripa in una palpitante fisicità di sentimenti. Fiammetta donna nuova  e Giovanni fine “poieta” sfidano il conformismo, si spogliano delle vesti artificiose e restano nudi testimoni di un’umanità carnale, che guarda il cielo e ama la terra”.

Mentre Pierfranco Bruni, approfondendo l’aspetto tra Beatrice e Fiammetta, sottolinea: “Boccaccio abita il corpo e l’anima della donna, abita la metafisica della sua sensualità e la abita con il cuore, la mente e tutta la fisicità possibile. Non c’è Dante che possa intimorirlo. Né Beatrice che possa far cadere le ombre davanti al suo sguardo. Beatrice è donna d’altre epoche. Non appartiene più a Boccaccio e al tuo tempo, a volte sembra una  caricatura di fronte alla fisicità e allo sguardo di Fiammetta. Fiammetta è la sciantosa, Fiammetta è la donna che conosce i trucchi dell’amore, è la donna, appunto, femmina che davanti agli occhi dell’uomo si pone con la danza velata del suo mondo popolare dalla matrici arabe. L’amore che diventa visione è un concetto da “mille e una notte” ed ha il suo fascino singolare nella simbolicità del verso. Fiammetta è la trama del tempo e dell’amore in una costante attesa. Beatrice è l’attesa dell’Angelo”.

 





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