HOME D.E. GUEST BOOK SPORT ISCRIVITI DELFINARIO LINKS COOKIE POLICY


•   Taranto, tutto pronto per la Festa di Sant'Antonio 2019
•   “Storia e Architettura”
“San Pietro: l’altra Basilica”.

•   Attenti a quei due: confronto diretto tra Mare e Terra in una sfida tra grandi chef
•   “Percorsi educativi per una società interculturale”
•   MAGNA GRECIA AWARDS 2019


•   MANDURIA (TA): La Coldiretti nella gestione del Parco dei Messapi
•   RICONOSCIMENTO NAZIONALE PER IL PIZZAIOLO TARANTINO PROFESSIONISTA MICHELE DI BARI
•   PULSANO: IL COMUNE FA COPRIRE TUTTE LE BUCHE SU VIA TARANTO



•   Riesame AIA ex Ilva: le valutazioni e richieste di Legambiente
•   Il Dossier Taranto di Legambiente sull’ex Ilva
•   GRETA CHIAMA TARANTO


•  U Tarde nuestre -
rassegna quotidiana

•  Basket
•  Atletica
•  Delfini Erranti Touch Rugby Taranto
•  Altri


Notizie
Ricorrenze
Raccolta Foto


Google
Web DelfiniErranti.Org



stampa l'articolo
Discussione sulla precarietà culturale a Grottaglie

domenica 4 agosto 2013

da csrbruni@alice.it




Grottaglie nella cultura degli anni Novanta

Grottaglie nella cultura degli anni Novanta.

Dal Premio Battista al Liceo Moscati. Prossimamente un libro tra Battista, il Liceo Moscati e le mie esperienze

Discussione a tutto tondo sulla precarietà culturale a Grottaglie

 

 

Pierfranco Bruni: “Mi soffermerò, in un mio testo, cercando di ricostruire il Premio Nazionale alla Cultura Giuseppe Battista, la nascita del D.U. in Beni culturali a Grottaglie e la mia esperienza e testimonianza nei rapporti con il Liceo Moscati dagli anni Novanta ad oggi. Fatti, testimonianze ed esperienze, valitazioni culturali e considerazioni umane”.-

 

 

di Pierfranco Bruni

 

 

C’è stato un tempo in cui Grottaglie aveva un progetto culturale. Perno di questo Progetto Culturale era  l’Associazione Culturale  Giuseppe Battista. Ruotava intorno ad una attività coordinata da Ciro Marseglia. Dopo, molto dopo sono arrivati gli altri a parlare di Battista. Era meno della metà degli anni Novanta. Dopo sono arrivati gli altri. Erano gli anni dove l’Università era stata portata a Grottaglie. Vi ricordo che il Diploma Universitario in Beni Culturali era partito (per chi fa storia patria queste cose dovrebbe saperle oppure tentare di scavare nei meandri per giungere a queste conoscenze) con due riferimenti: Grottaglie e Martina Franca.

A Grottaglie si erano istituiti, non dal nulla ma per una volontà politica e culturale oltre che istituzionale, i laboratori con una griglia scientifico – didattico, basata sulla elaborazione e valorizzazione della ceramica (come giusto fosse).

L’allora Istituto della Ceramica stava per sviluppare un protocollo di Intesa sulla cultura sia con il “suo” Ministero di appartenenza (la presenza del sottosegretario di Stato alla P.I. Fortunato Aloi più volte a Grottaglie, in visita ufficiale proprio all’Istituto è una conferma di ciò) sia con quello ai Beni Culturali guidato allora da Domenico Fisichella.

L’idea del Museo della Ceramica, in modo articolato e applicato alla didattica, nacque da un’idea di Marseglia e di Aloi. Signori, la storia non si cancella e non è fatta di parentesi. Ebbene, furono anni intensi. Convegni (con atti) sulla ceramica greca, collaborazione, pubblicazioni: chi si ricorda la pubblicazione sul pittore Gaspare Mastro con la mia presentazione? Non è forse di Grottaglie? Chi si ricorda che la De Vincetis, ora “direttrice” (?) del Museo Ceramico, in una delle sue prime emozionatissime uscite pubbliche, venne invitata da me per volontà di Pio Rasulo, nell’aprile - maggio 1999, (gli inviti parlano), a un convegno svoltosi all’Hotel Delfino di Taranto sul “Ruolo del Museo”? nel tempo in cui il ruolo del Museo era un fatto assodato sulla triongolarizzazione tutela, valorizzazione e fruizione (chi abita il Ministero della cultura da oltre trent’anni, con compiti di rilievo internazionale, conosce bene questi aspetti).

A cosa si è ridotta la cultura oggi a Grottaglie? Quella vera, quella “dura” e quella bella! Non quella episodica e dei “Terrazzi estivi” o “sagrale” e degli allestimenti ceramici museali abbastanza illeggibili o delle serate liceali.

Erano gli anni della continuità del grande e originale (senza scendere nel c’era una volta) del Premio Giuseppe Battista. Vi ricordate i nomi che hanno attraversato Grottaglie in quel contesto? Alberto Bevilacqua, Gustavo Selva, Stefano Zecchi (molti anni prima che presentasse un suo libro al Moscati Liceo, con strascico di polemiche vissute in prima persona), Marcello Veneziani, (molti anni prima che venisse al Moscati Liceo in una serata, tutta da dimenticare, vissuta completamente in un clima ideologizzato in un confronto con Gianni Florido che non c’entrava nulla su un argomentare storico e filosofico, chi lo aveva deciso?,: ed io c’ero), proprio nell’anno in cui il “Corriere della Sera” aveva posto a confronto la tesi Destra/Sinistra con Norberto Bobbio e lo stesso Veneziani, Giordano Bruno Guerri, Francesco Grisi, Roberto Gervaso, Giampiero Mughini, che con la sua ironia juventina esplorò i versi di Giuseppe Battista in modo esemplare. Sono soltanto pochi nomi, in questa mia rimembranza, in un itinerario di anni lunghi.

Gli altri sono giunti dopo, molto dopo, i Vacca del 24 aprile, i Galiberti con tutto lo strascico delle polemiche sui plagi, i Fini che hanno tradito storia e umanità.

E poi? Il poi si racconterà in un mio prossimo percorso editoriale, ma vi assicuro senza forme autoreferenziali, bensì con foto, però, attenzione (sic!), di documenti.

In quegli anni si parlava di progetto culturale. E poi le mostre e la presenza attiva del Convento di San Francesco di Paola, il cui Chiostro  ha ospitato gran parte delle serate del Premio Battista.

Altri tempi, ma no. Un altro modo di confrontarsi con il territorio. Si era stabilita una dialettica perfetta. I primi a valorizzare la figura e l’opera di Battista, in modo popolare e didattico, anche con Girolamo Mariella, fummo noi, senza rischio di smentita, (si intitolò una associazione a Giuseppe Battista), in quegli anni, tanto che Mariella venne anche premiato come venne premiato Padre Stea per il suo contributo alla ricerca e al pensiero religioso.

Non esistevano modelli autoreferenziali né sul piano istituzionale tanto meno culturale.

Ma Grottaglie viveva anche in simbiosi con Taranto. Il Premio Ori di Taranto, fondato da Cosimo Fornaro, e da me ripreso con tutta la legittimità istituzionale e culturale, aveva stabilito una bella intesa con il Liceo Moscati, tanto che i premiati e i giurati di quel Premio Internazionale facevano conferenze anche al Liceo di Grottaglie.

In quegli anni il Liceo non era “un’isola nel deserto”. La storia parla con le testimonianze.

Una delle mie prossime plaquette saggistiche, appunto, sarà dedicata al Liceo Moscati e ad altro: a partire dalla conferenza di Marcello Veneziani, andato via stravolto dall’incontro, dopo aver svolto una conferenza a metà quasi interrompendola, senza percepire un euro per il suo contributo culturale, neppure le spese di viaggio, sino alla adozione di un libro di testo tanto discusso negli ultimi anni.

Su tutto questo sto lavorando, come dovrebbero fare le storie patrie che raccontano verità, cercando la “verità” storica sul piano, chiaramente, culturale anche perché ho vissuto in prima persona, come espressione delle Istituzioni, il dilemma della sede del Moscati Liceo negli anni novanta, dopo come genitore, perché ho avuto due figli che hanno frequentato e si sono maturati, in anni diversi e gestioni dirigenziali certamente diverse, al Liceo e poi perché ho contribuito, i documenti parlano, con incontri portando ricchezza culturale, anche con trasmissioni Rai, al Liceo facendogli attribuire, tra l’altro, un Premio alla Camera dei Deputati nel novembre del 2007 e il riconoscimento “Troccoli – Magna Grecia” all’attuale dirigente. Verità storiche. E poi? Si leggerà nel mio prossimo percorso editoriale.

Grottaglie, comunque,  è stata fucina di cultura negli anni Novanta. Il Premio Giuseppe Battista è storia e bisogna ricostruirne i fatti, gli antefatti con la presenza dell’allora vice presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Tatarella, e i protagonisti.

Gli altri sono venuti dopo!




Segnala questa pagina
mappa del sito

Per un tuo commento scrivi sul Guest Book del Delfini Erranti


home   cookie policy guest book   sport   cultura   società   ambiente   delfinario   blunote