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Reperto più... reperto meno !!!
domenica 26 ottobre 2014

da osservatoriolegnc@libero.it




CONTE arch

 Libero OSSERVATORIO della LEGALITA onlus (TA)  osservatoriolegnc@libero.it


TARANTO: I DIMENTICATI

TARANTO E TURISMO?

LAZZARETTO DIMENTICATO!

 

 

 

 

Dimenticanza, abbandono, oblio: per Taranto è un’ angosciante "prassi consolidata", un tunnel senza spiragli di luce, una consuetudine di vita.

L’ ennesimo, disarmante caso è un antico reperto dimenticato nell'assoluto degrado, nell'indifferenza di chi dovrebbe provvedere, nell'abbandono dell'ignavia comune.

Lazzaretto, erano così chiamati gli “ospedali” temporanei che venivano allestiti durante le epidemie che mietevano vittime a migliaia; luogo di isolamento per portatori di malattie contagiose quali lebbra e peste. 

A quei tempi, anche Taranto  aveva il suo “Lazzaretto”, del quale ben pochi hanno memoria e coscienza,  i cui resti si trovano nel cortile di un anonimo condominio di via Ciro Giovinazzi, in pieno centro, così come altre testimonianze, altrove volàno di turismo.

In pieno centro, già nel Borgo, quello che  a torto  taluni si ostinano a considerare  il “salotto” della Città, in realtà sempre più abbandonato a sé stesso, con le sole eccezioni per le  vie Di Palma e D’Aquino,  mosche bianche in un contesto di imperante degrado, frutto dell’assenza amministrativa, versata in ben altre arti.   

Così, il “Lazzaretto” uno dei tanti Tesori che dovrebbero arricchire la comunità, un “Pezzo Raro” da mostrare con orgoglio ai visitatori che, a frotte, vorremmo si aggirassero nella nostra meravigliosa Città, è lì a testimoniare il disamore per questa povera, sfortunata Comunità.

Un reperto storico che nemmeno i residenti conoscono, importantissimo, lasciato a marcire alla stregua di tanti altri gioielli seminascosti, ignobilmente occultati dal profondo  disinteresse di chi è deputato a valorizzarli.

L’interminabile elenco annovera tra i "pezzi rari":

- < la tomba dell’atleta > nei pressi di via Pitagora, 

- < la Cripta del Redentore > di via Terni, 

- < la villa Romana > in viale Virgilio, imprigionata tra i “pilastri” di un protervo grattacielo innanzi al quale, pensate, nemmeno un banalissimo cartello ad indicarne la presenza.

Ecco, allora, che la storia di questa città viene cancellata, sacrificata alle ambizioni di amministratori indegni del ruolo e della fiducia,  pronti a lasciarsi asservire dalle varie Ilva, Eni, Cementir, Marina Militare, pronti a cedere la dignità della città e dei cittadini, a sacrificare uomini e territorio  nel nome del potere salvifico dell’economia.  

Possibile si debba accettare e sopportare tanto?

Nessun sentimento di orgoglio per questa città? Nessuna voglia di riscatto?

 

Taranto lì, 13.06.13                                                                         Emma B. Conenna





 




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