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In Arabo il romanzo dell’Oriente di Pierfranco Bruni: “La pietra d’Oriente”
domenica 22 febbraio 2015

da csrbruni@alice.it






 

In Arabo il romanzo dell’Oriente di Pierfranco Bruni: “La pietra d’Oriente” con il viaggio di Nadine tra le voci e gli sguardi del mare

 

Verrà tradotto in arabo, (a Tunisi) il nuovo romanzo di Pierfranco Bruni “La pietra d’Oriente”, edito da Pellegrini (con distribuzione Mondadori), in distribuzione in queste settimane. La visone dell’incontro tra Oriente ed Occidente ha un suo fascino particolare tra un immaginario simbolico e i luoghi.  Il fascino degli occhi, il mistero dell’Oriente, il cammino alla ricerca della pazienza. Il viaggio verso i segni dell’alchimia, del sacro e della inafferrabilità degli amori, raccontati da amanti che abitano i deserti e il mare, costituisce il passaggio verso l’indefinibile e l’infinito.

Si racconta di un incontro tra Gesù e Giuda, tra Maria di Magdala e l’uomo di Nazaret, tra Paolo e Ponzio Pilato. Ma è l’Oriente con il suo fascino e i suoi sguardi che non hanno bisogno di specchi a fare da scenario, attraverso una figura femminile che resta fondamentale e si rivela nell’ultimo capitolo del libro. La donna del segreto è Nadine e collega la presenza degli amanti del Cantico di Asmà e Shadi al camminamento dello sciamano.

Un romanzo che tocca la musica e i suoni del deserto e delle onde del mare tra le albe e i tramonti. Con questo romanzo Pierfranco Bruni, nella continuità del suo ricercare l’essenza nell’anima dei simboli, tocca i rifermenti più alti del dialogare tra la metafora del narrare e una griglia di personaggio che costituiscono i veri archetipi di una letteratura del sogno e della memoria, della magia e dell’incanto grazie ad una tavolozza che ricami i pensieri di un io narrante che diventa il dialogante contatto tra il viaggiatore incantato e il disincanto del silenzio.

Pagine preziose che toccano l’originalità di un modello letterario tutto vissuto nella trasparenza dell’immaginario e della profondità. Un romanzo viaggio, ma questa volta lo scrittore, servendosi dei monaci camminanti nel deserto, apre un costante colloquio con dei personaggi che sono la sfera del linguaggio. Nadine è l’ultimo capitolo del romanzo che si apre al lettore come se fosse una lettera, ma è l’incipit di un nuovo viaggio. Ciò è nello stile del vivere la poetica di Pierfranco Bruni. I suoi ultimi romanzi sembrano una ragnatela e anche se vivono autonomamente rappresentano l’incastro della “stretta” tra vita e letteratura. LA PIETRA D’ORIENTE è un ascolto e “non è necessario capire quando negli occhi c’è l’ascolto e l’ascolto ha il viaggio…”.

 

 

 

                                                            

 

Pierfranco Bruni ha pubblicato libri di poesia (tra i quali Via Carmelitani, Viaggioisola, Per non amarti più, Fuoco di lune, Canto di Requiem, Ulisse è ripartito, Ti amerò fino ad addormentarmi nel  rosso del tuo meriggio, Come un volo d’aquila), racconti e romanzi (tra i quali L’ultima notte di un magistrato, Paese del vento, Claretta e Ben, L’ultima primavera, E dopo vennero i sogni, Quando fioriscono i rovi, Il mare e la conchiglia, La bicicletta di mio padre, Passione e morte. Claretta e Ben, Asmà e Shadi, Che il dio del Sole sia con te).

 

 


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