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GIORNATA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ COL POPOLO PALESTINESE
domenica 29 novembre 2015

29 novembre h. 19
AD ARTE FRANCA, PRESENTAZIONE DEL LIBRO “Guerrilla Radio. Vittorio Arrigoni. La possibile utopia”


In occasione della Giornata Internazionale di solidarietà col popolo palestinese, l'Associazione Salam, lo Sprar (Servizio di protezione per rifugiati e richiedenti asilo) di Martina Franca, Arte Franca e Comune di Martina Franca organizzano la presentazione della novel graphic “Guerrilla Radio. Vittorio Arrigoni. La possibile utopia”, che si terrà ad Arte Franca oggi, domenica 29 novembre alle ore 19, ed in presenza dell'autore Stefano “S3Keno” Piccoli.

E' stata scelta questa data, non a caso, come “non a caso” è stato scelto proprio questo libro tutto dedicato a Vittorio Arrigoni, per gli amici Vik “umanissimo e imperfetto come tutti noi”: reporter, attivista, pacifista, ucciso a Gaza nell'aprile del 2011 e che ha ostinatamente percorso un viaggio, un cammino “in direzione ostinata e contraria, convinto che solo la scelta dei più deboli, dei perseguitati, dei senza voce rendessero la sua una vita degna di essere vissuta”.
Lo ha scritto la madre di Vittorio, Egidia Berretta Arrigoni nella presentazione del libro dedicato a “Vik” come anche a Simone Camilli, “che Gaza così avvolgente e così egoista ha voluto entrambi per sè”.

Il libro con illustrazioni a fumetti di Stefano Piccoli ripercorre il viaggio di Arrigoni, attraverso anche le voci di chi ha avuto l'onore e il privilegio di conoscerlo. Descrive l'importanza per Arrigoni della conoscenza della causa Palestinese anche di “una sola persona che fino al giorno prima non aveva mai sentito parlare di Palestina”: “anche quella singola persona, riuscire a portarla nel suo mondo, a creare interesse ed empatia, per lui era un successo straordinario”. Ma il libro ripercorre anche il cammino di Arrigoni, sostenitore e strenuo difensore dei diritti umani. Nella Repubblica Democratica del Congo come in Palestina ha dato la sua vita per “qualcosa di impagabile come la lotta per la giustizia, per la libertà”.

“Con forti suggestioni, immagini e parole “Guerrilla Radio” - scrive sempre Berretta Arrigoni – ci accompagna ad incontrare Vittorio nei diversi modi della sua vita”. E lo si potrà incontrare nuovamente “Vik” leggendo le pagine di quest'opera di graphic journalism, ascoltando la presentazione di Stefano Piccoli, come anche le testimonianze di chi lo ha conosciuto, e di chi è nato e cresciuto in Palestina, ed a Gaza “oltraggiata, bombardata, prigione a cielo aperto”: i richiedenti asilo e rifugiati palestinesi saranno infatti presenti oltre a Pino Marella rappresentate di Puglia Palestina che dialogherà con l'autore.

L'appuntamento è per stasera alle ore 19 in un posto “simbolico” come Arte Franca, nell' “Arena della Pace” che Emergency tempo fa ha chiesto che venisse dedicata proprio a Vittorio Arrigoni, e dove l'immagine di Vik che prende per mano Handala è sempre presente grazie ad un'opera artistica che lo ricorda .



SINOSSI


La fine e l'inizio. Il volontariato. Le elezioni nella Repubblica Democratica del Congo come osservatore internazionale. La Palestina, sempre. E poi l'interposizione non violenta, il blog, Piombo Fuso, i videomessaggi, Roberto Saviano, la guerra «se possiamo davvero chiamarla guerra», gli scudi umani e Gaza, nuovamente Gaza.
Guerrilla Radio è Vittorio Arrigoni, per gli amici Vik: «umanissimo e imperfetto come tutti noi».
E «Restiamo umani» non è soltanto un facile slogan. Sono le parole con cui chiudeva gli articoli del suo blog o delle testate di cui era corrispondente. Parole che rappresentano ancora oggi quei valori di solidarietà e uguaglianza per i quali ha dedicato la sua intera vita, fino alla notte del 14 aprile 2011 in cui è stato rapito e poi assassinato dal terrorismo jihadista salafita. Vittorio era un attivista, un narratore sensibile, un pacifista, un ragazzo che aveva deciso di vivere nella Striscia di Gaza, accanto al "suo" popolo palestinese. Un percorso realmente umano, le cui radici affondano nel concetto del prossimo prima ancora di quanto possa significare essere un reporter di guerra.(ROUNDROBIN)





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