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TEATRO:
Napolinscena in “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo

lunedì 13 giugno 2016

di Michele Santoro




Si è svolta, presso il Teatro TaTA’ di Taranto, a distanza di quattro anni dalla prima edizione, una nuova versione, della Compagnia Instabile Napolinscena, di un’esilarante commedia di Eduardo De Filippo: Ditegli sempre di sì.
Napolinscena è una Compagnia, che si è arricchita, strada facendo, sia di nuovi elementi e sia per la crescita qualitativa, costante, di quegli attori che sono stati l’anima di quest’Associazione Culturale “d’Eduardo”, tra tutti: Francesco D’Andria, Ascanio Cimmino e Betti Calcagno, Mimmo Macrì.
Francesco è l’anima “eduardiana”, innamorato e studioso del grande commediografo, e di tutti i personaggi, nei quali si compenetra per studiare, a fondo, il loro modo di muoversi, di parlare e di interpretare anche i silenzi dell’attore, che è stato l’anima di Napoli del secolo scorso.
Molte volte nelle commedie di De Filippo presentate, un poco dappertutto in Italia, i nuovi attori dilettanti tendono a copiare atteggiamento, voce per esprimere, secondo loro, le interpretazioni del grande attore, cercando, in questo modo di rendere simile alla realtà la commedia stessa. Purtroppo questo vezzo è entrato a far parte del costume teatrale italiano.
Le prime compagnie, che si costituiscono nelle parrocchie, nei piccoli teatri di paese, sono quelle che, alla prima rappresentazione, presentano un’opera di Eduardo, come se fosse un fatto semplice.
Questo “scopiazzare” per entrare meglio, secondo gli interpreti, nei personaggi che sono stati l’anima del grande attore napoletano, mette un limite molto grande alle rappresentazioni ed anche alla crescita, se ci sarà, del dilettante. Anche Francesco, ora un bravissimo interprete dei personaggi di Eduardo, in passato ha percorso tale strada ed è stato tentato da questo senso d’imitazione.
Da pochi anni, anche per l’intelligente regia di Ascanio Cimmino, Francesco D’Andria è uscito da questo “clone” ed ha creato un nuovo personaggio nel modo interpretativo. Oggi chi va a Teatro per assistere alle commedie di Eduardo, proposte dalla Compagnia Instabile Napolinscena, troverà in D’Andria un attore dalla grande personalità.
Anni fa in un’intervista a Luca De Filippo fu chiesto perché non cominciasse a interpretare, nei teatri italiani, le commedie del padre.
La risposta fu secca e negativa. Chiunque si fosse prestato a interpretare Eduardo, a poco tempo dalla sua dipartita, sarebbe stato la sua ombra negativa. Il pubblico avrebbe, sicuramente, fatto il paragone cercando di trovare segnali, atteggiamenti, voce, pause di un attore che era apparso per anni nei teatri o in televisione, e il nuovo interprete delle commedie, anche se si chiamava Luca De Filippo, non avrebbe retto o acquisito una sua vera personalità. Per questo, prima di calarsi nei panni che furono di Eduardo, era necessario che fosse il tempo ad allontanare alcuni ricordi. Così è stato e Luca, purtroppo scomparso prematuramente il 27 Novembre dello scorso anno, aveva iniziato e stava costruendo un percorso unico, da grande attore, soprattutto con le commedie del padre dal quale aveva ereditato quella giusta personalità per continuare a interpretarle con nuovo vigore.
La svolta principale a Napolinscena, sicuramente, è stata data dall’attore Ascanio Cimmino, che ha scoperto, in se stesso, doti di regista che non pensava prima di avere. Così la crescita della Compagnia Instabile Napolinscena è stata costante nel tempo. Il nuovo regista ha cominciato a studiare la personalità degli attori a disposizione e li ha forgiati nel modo migliore. Gli interpreti ora si muovono sul palcoscenico con quella padronanza che è tipica delle compagnie di professionisti. Ascanio, con lo scenografo Mimmo Macrì ha apportato, poco per volta, novità anche nella costruzione della scena. Infatti, in “Ditegli sempre di si” gli spettatori che sono entrati in teatro, hanno trovato un palco vuoto, senza alcun allestimento scenico. Poi, con luci soffuse, si sono alternati sul palco, come ombre, tutti gli attori, con il volto coperto da una maschera bianca, e, in poco tempo, con perfetto sincronismo, hanno costruito la scenografia, sia nel primo atto e sia nel secondo.
Quello che ha stupito ancor più è stata la crescita dell’attore Ascanio, che interprete comprimario, come in tutte le commedie di Eduardo, è diventato quasi attore principale. Anche questo è un cambiamento apprezzato.
Chi stupisce sempre più per le doti naturali di calcare la scena, con quella naturalezza che è tipica delle grandi attrici, è Betti Calcagno.
I suoi movimenti sul palcoscenico sono quasi spontanei, anche se si nota la ricerca tipica della donna napoletana alla gestualità.
Bravi e compassati tutti gli altri attori: Virginia Cimmino, Mimmo Macrì, Antonio La Gioia, Simona Lezzi, Sergio Tersigni, Paola Langella, Andrea Mancini, Margherita Buono, Roberto Grande, Achille Zizzi, guidati bene nelle loro parti.
Direttrice di Scena Cristina Pischetola. Scenografia Mimmo Macrì. Audio e luci: Alberto Fago. Regia Ascanio Cimmino.
La compagnia così com’è composta, è, sicuramente, formata da veri attori professionisti ben preparati per calcare altre scene di teatri italiani.
Buona crescita per Taranto.

Michele Santoro






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