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Comunicato e programma eventi natalizi
mercoledì 14 dicembre 2016

da officinetarantine@gmail.com

E' NORMALE CHE QUANDO LE LEGGI LE FANNO GLI INGIUSTI OGNI LORO INGIUSTIZIA DIVENTI LEGALE?

Il copione sembra ripetersi.

Andiamo con ordine e partiamo da quelle che ci sembrano assurde vicende che ormai parlano all’intero Paese perché il livello di democrazia di un ordinamento si misura sul modo in cui vengono orientati, nella repressione del dissenso tramite azioni delle forze di polizia e della magistratura che ormai sostituiscono la discussione politica lontana sempre di più dai bisogni dell’individuo.
Il 12 Febbraio del 2014 le istituzioni di questa città provavano a mettere fine all’esperienza di liberazione, autorecupero e costruzione di alternativa al ricatto occupazionale tarantino, che tantissimi giovani portavano avanti da mesi all’interno degli ex Baraccamenti Cattolica, luogo prima abbandonato da decenni dal demanio militare e ora spazio pieno di vita, partecipazione e attività sociali. Camionette e agenti antisommossa da un lato, laboratori di sartoria, panificazione, ciclo-officina, falegnameria, aule studio, sale prova, palestra popolare dall’altro, insieme alla solidarietà di centinaia di persone, pronte fortunatamente a far pressione affinché non fosse realizzata una ingiustizia verso un’esperienza di mutualismo dal basso. Per l’ennesima volta in questa città, il diritto ad avere spazi di socialità e aggregazione svincolati dal dominio del profitto viene trattato come un problema di ordine pubblico da affrontare con la forza e con la repressione. È davvero paradossale come, in una città devastata a livello culturale, ambientale e sociale, proprio chi prova a costruire un' alternativa possibile e solidale venga strategicamente perseguito immediatamente, mentre chi l’ha portata al degrado attuale, inquinandola e saccheggiandola, continua ad agire impunito ed a determinare il futuro di questo territorio. Un approccio già utilizzato per impedire forme di dissenso e materiale costruzione di alternativa dimostrato in altre occasioni tanto simboliche quanto paradossali: da cittadini accusati nel processo Italcave per aver bloccato camion non a norma e pieni di materiale inquinante rilasciato per strada, o alcune decine di manifestanti, scesi in strada per chiedere verità e giustizia il giorno dell’incidente probatorio del processo Ilva, accusati di manifestazione non autorizzata. Nella giornata in cui il presidente della regione Michele Emiliano venne nella prefettura di Taranto, ci fu una contestazione da parte dei cittadini autoconvocati e tra questi era presente anche il nostro collettivo: due dei nostri attivisti furono invitati a parlare dei motivi della protesta a ridosso dell’ingresso del palazzo della prefettura: l’unico dato da registrare, e risultato se così si può definire, è una denuncia per manifestazione non autorizzata.
Il nostro concetto di giustizia sociale e legalità, però, è completamente opposto e contrario a quello che poi ci viene imposto: come potremmo mai immaginare che, solo per aver detto una verità scomoda per la Curia Ecclesiastica tarantina una persona debba essere denunciata? Tanto è che un mese fa, è accaduto un altro esempio di repressione: un nostro compagno è stato denunciato da Don Marco Gerardo, parroco della chiesa del Carmine condannato per il processo di Ambiente Svenduto.
Fino a che punto la parola di un semplice cittadino può contrastare quella dei poteri forti? Siamo stanchi dell’assenza di una giustizia sociale e ambientale, siamo stanchi della legittimazione di illegalità immorali, del menefreghismo nei confronti della società e della repressione psico-fisica ed economica, attraverso decine di decreti penali di condanna, che attuano le istituzioni. Siamo arrivati a una fine del diritto di libertà di parola e ad una vera e propria strategia contro il dissenso, ad accettare quelle briciole che ci vengono lanciate e ad una rassegnazione politico-sociale generale.
Lo sconforto della parte debole della popolazione lo si vede nei quartieri e lo si respira nelle strade: peccato che per i poteri forti, però, siano sempre riservati bombole di ossigeno e scurissimi occhiali da sole.

“Come previsto, sempre nell’udienza odierna la società Ilva e la Riva forni elettrici, hanno depositato l’istanza con richiesta di patteggiamento su cui hanno trattato con la Procura di Taranto. L’intesa per la società Ilva prevede 3 milioni di euro a titolo di sanzione pecuniaria, 8 mesi di commissariamento giudiziale e 241 milioni di euro di confisca quale profitto del reato. A due milioni di euro invece, dovrebbe ammontare la sanzione pecuniaria per Riva Forni Elettrici”.

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Qui alle Officine avremo molti eventi per la citta' tra dicembre e gennaio a partire da venerdi' 16 dicembre:




- VENERDI 16 DICEMBRE

analizzeremo meglio le questioni che legano la vicenda Ilva con la salute dell'ambiente e dei nostri cittadini e quello che è il percorso della magistratura degli ultimi anni. Affronteremo questa discussione in un incontro aperto con il giornalista Gianmario Leone.


17/12/16: DIBATTITO PUBBLICO IN PIAZZA DELLA VITTORIA "fabbriche di illegalita' " dalle ore 17,30


18/12 Mercatino del rigattiere. È un incontro/mercatino rivolto a tutti coloro che si occupano dell' artigianato, delle autoproduzioni,del riciclo e riuso .


23/12 los fastidios@25 anni : l'evento contribuirà a finanziare la cassa degli indagati delle Officine Tarantine


26/12 Mama marjas @ don ciccio live


27/12 Paolino madkid@moddi live


28/12 Fido guido Rockin' Roots Band


29/12 Teatro elettronico whit Luciano Esse B2B Cosimo Colella




GENNAIO




02/01 Officina de andrè Tribute band


08/01 spettacolo teatrale Filomè


Il ricavato di tutti gli eventi andrà a finanziare quelli che sono gli obbiettivi di officine di questo anno :

1 Cassa indagati Officine Tarantine (50 indagati circa in fase di processo)

2 Apertura mensa popolare

3 Impianto autoproduzione birra artigianale

4 Ampliare la palestra Claudio Morabito ( ring , aule corsi , docce )


Ricordiamo inoltre che la struttura è un posto autogestito , e che di conseguenza tutti questi obbiettivi sono raggiungibili solo con il sostegno diretto da parte della cittadinanza , confidiamo nel contributo di tutti per poter rendere le Officine un posto migliore politicamente e socialmente e vi invitiamo a tenervi informati sulle diverse attività proposte durante l'anno anche attraverso la pagina facebook.

Attualmente dopo tre anni grazie ai contributi diretti e indiretti è stato possibile ripristinare il 50 % della struttura rendendo accessibili gran parte degli spazi , tutto questo ovviamente grazie anche all'impegno volontario di diversi ragazzi del collettivo Officine Tarantine negli anni.

Crediamo pertanto che questo spazio sociale con le sue attività, possa essere di fondamentale importanza per la città di Taranto e per tutti quei gruppi che spontaneamente si rendono inclusivi e propositivi nell'affrontare e discutere le diverse problematiche cittadine , cercando sempre di suscitare nella cittadinanza momenti di interesse e coinvolgimento politico senza nessun fine elettorale , ma con il semplice intento di essere il punto di rottura tra chi decide e chi subisce le decisioni imposte senza nessun confronto collettivo.


Alla lotta sempre.

Officine Tarantine





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