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Pierfranco Bruni incarna un appassionante Ovidio in un ritratto di grande fascino e originalità
domenica 20 agosto 2017
Stefania Romito



Le sponde del Mar Nero fungono da scenario al nostalgico monologo interiore dell’esiliato Ovidio incarnato da un Pierfranco Bruni calamitizzante, straordinario interprete delle afflizioni più intime dell’indimenticato poeta latino. Dopo gli studi del 2016 nei quali Bruni anticipa in modo esemplare il bimillenario di Ovidio realizza importanti contributi e altri ancora sono in itinere sino ad un percorso teatralizzato.

L’Ovidio-Bruni, protagonista del Video dal titolo “Io Ovidio. Sulle sponde dell’esilio”, realizzato dal CENTRO STUDI E RICERCHE “FRANCESCO GRISI” https://www.youtube.com/watch?v=9WURdGXWJ08,  si interroga sul perché di quell’assurdo esilio cercando le risposte dentro di sé in un dialogare immaginario con gli imperatori romani responsabili della sua condanna, Augusto prima e Tiberio poi. I concetti che emergono, in questo suo struggente monologo-colloquio, sono di capitale importanza per la comprensione dell’essenza di una cultura, la nostra, figlia della civiltà ellenica. Cultura che Ovidio ha rappresentato nelle sue opere, prima fra tutte le  “Metamorfosi”, in un recupero della grecità attraverso i suoi affascinanti simboli e miti. Ed è stato proprio questo, e la sua entusiastica apertura alle altre culture dei vari “Mediterranei”, ad avergli causato l’allontanamento coatto dalla sua Patria di origine. Motivazione esclusivamente politica, quindi, e niente affatto morale come si dichiarò ufficialmente in un tentativo mistificante e mistificatorio della realtà.  

Il poeta latino lancia invettive al suo imperatore accusandolo di aver dato ascolto alle parole dei suoi mecenatisti¸ gli uomini di cultura a lui fedeli soltanto in apparenza, totalmente privi di coraggio e di onestà intellettuale. L’ottusità mentale è fra le accuse più ignobili che l’Ovidio di Bruni muove nei confronti di Augusto: quel suo atteggiamento ostile nei riguardi della cultura greca e il suo insensato rifiuto nel riconoscere l’origine della cultura latina figlia della fusione tra le varie civiltà che hanno abitato il Mediterraneo. Una “cecità” mentale che costituì una concausa del crollo dell’Impero romano d’Occidente.



La tematica religiosa, imponente e toccante, emerge nel colloquio con l’imperatore Tiberio del quale il poeta latino ne evidenzia le debolezze caratteriali, la sua indicibile vacuità. Il non aver voluto, o saputo, da parte di Tiberio, cogliere il senso delle parole di Pilato, il non aver saputo o voluto riconoscere la grandezza di Gesù, costituiscono gli aspetti più rappresentativi di una personalità insignificante, immeritatamente elevata agli onori degli altari.

L’Ovidio di Bruni incarna i grandi personaggi della storia, non solo letteraria, che hanno subito accuse infamanti per aver difeso con coraggio la realtà dei fatti, ma allo stesso tempo rappresenta un esempio concreto ed attuale del carattere di iniquità che sovente contraddistingue i poteri forti, in un atteggiamento di prevaricazione e oltraggio della verità.

Lo stesso trasporto e intensità emozionale traspare da un’altra interpretazione appassionante di Pierfranco Bruni rappresentata nel Video dal titolo “Ovidio, nella terra delle parole e dell’esilio” realizzato dal CENTRO STUDI E RICERCHE “FRANCESCO GRISI” https://www.youtube.com/watch?v=iRg9ou3xP1o . Anche qui l’Ovidio di Bruni affronta importanti questioni di carattere filosofico-esistenziale e letterario riflettendo sull’insensatezza del suo esilio, sull’importanza della memoria, il valore della Bellezza, con espliciti riferimenti a Joseph Conrad, a Maria Zambrano, Aristofane, Ernest Hemingway, Cesare Pavese, e ad affascinanti miti della mitologia classica. Nella seconda parte del Video, Pierfranco Bruni inscena una passeggiata immaginaria di Ovidio tra le strade di Tomi e lungo le sponde del Mar Nero, i luoghi dell’esilio. Suggestiva interpretazione della condizione di straniamento e degli stati più profondi e malinconici del poeta latino.



La tematica dell’amore è protagonista indiscussa del Video “Amando Ovidio. Culta Placent” realizzato da Anna Montella https://www.youtube.com/watch?v=1UgMEmUwYng. Vedeo e Cartella molto affascinante perché Bruni incarna Ovidio e scrive nel nome di Ovidio. Il Video, testimonianza di grande eleganza e modernità, è basato su uno studio approfondito di Pierfranco Bruni volto alla riscoperta della fusione tra carnalità e fisicità nell’Ars amandi di Ovidio. Provocanti e provocatorie sono le sue “lezioni d’amore” (riportate nelle splendide cartelle attualmente esposte nel MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE di Taranto) ispirate all’Ars amatoria di Ovidio. L’amore è un’arte condivisa dalla cui pratica entrambi gli amanti devono trarre simile appagamento. Concetto, questo, che esprime la grande modernità di un poeta latino che inneggiava, facendosi promotore e paladino, ad una vera e propria “democrazia di amorosi sensi”.

Pierfranco Bruni, con questi straordinari contributi, omaggia uno dei più amati ed imitati poeti latini di tutti i tempi, in occasione del bimillenario dalla sua morte, restituendoci il ritratto di un poeta in grado non solo di stimolare alla riflessione, attraverso la trattazione di questioni di grande rilievo, ma di suscitare memorabili emozioni penetrando nelle pieghe più profonde della nostra intima essenza.

 

 





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