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Riti e Tradizioni della Settimana Santa.
sabato 18 marzo 2006
Una festa che affonda le sue radici nella notte dei tempi.

Ogni anno veniamo rapiti dal fascino dei nostri riti ...delle nostre tradizioni..della nostra cultura che affonda le sue radici nella notte dei tempi ed è appunto per questo ,che desideriamo iniziare a trattare in modo dettagliato e lento,nell'attesa,di tutto ciò che circonda l'ora dei RITI a Taranto.Brevi e giornaliere pillole .

Iniziamo col riconoscere che la parola "Pasqua" deriva dal latino Pascha ed è considerata da tutti i popoli come la festa della primavera; già nell'Antico Testamento troviamo la Pesach ( in ebraico) che significa Passaggio. La festa ebraica calcolata in base al corso della luna e non del sole. Il rito della Pesach risale ad un'antica celebrazione con la quale i pastori festeggiavano il rinnovamento che seguiva la stagione invernale; anche in questo caso venivano sacrificati gli agnelli, la cui carne veniva consumata con un pasto rituale.Nella ricca tematica delle usanze pasquali emerge la tradizione di mangiare l’agnello; ricorda il pranzo pasquale degli ebrei in memoria dell’esodo dall’Egitto mediante il "passaggio" del Mar Rosso, il "passaggio" cioè dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà; per festeggiare il rinnovamento Mosè ordinò al popolo di sacrificare un agnello tutto bianco, tingerne le porte con il sangue, farlo arrostire e mangiarlo con pane azzimo, la sera del quattordicesimo giorno del primo mese di primavera; per gli Ebrei, quindi, mangiare l’agnello ricorda il sacrificio offerto al Dio d’Israele prima di partire dall’Egitto; per i cristiani significa "l’agnello di Dio", l’agnello figura di Cristo, vittima innocente e immacolata.
(a cura di Margherita)

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