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L'AMORE PER L'ICONOGRAFIA DI PADRE CANTORE, RACCONTATO IN UN VOLUME. Domani la presentazione
sabato 23 settembre 2017

da Dr Maria Florenzio


MOTTOLA (TA). Tradizione, fede, ma anche cultura ed arte per i festeggiamenti in onore di San Pio, iniziati, presso la parrocchia San Giuseppe Lavoratore, venerdì 22 con la veglia di preghiera.
Per la serata conclusiva, una parentesi storico – culturale interamente dedicata all’iconografia. Padre Domenico Kyriakos Cantore, titolare della stessa parrocchia, alle ore 20 di domani, presenterà, dopo la messa, il suo volume “Dal cuore del monaco. Meditare con le icone”, finito di stampare a giugno scorso.
Ad affiancarlo, oltre all’assessore alla Cultura Valerio Rota, ci saranno monsignor Vito Telesca, vicario generale della Diocesi di Potenza, cui, tra l’altro, il volume è dedicato e lo storico Vito Fumarola, che spiegherà la genesi dell’opera, sviscerandone i contenuti, anche attraverso un ideale viaggio a ritroso nella storia, alla scoperta dei tratti distintivi dell’arte iconografica.
Una passione, quella per le icone, quasi innata in padre Domenico. All’età di sette anni amava rifugiarsi nelle chiese rupestri di Ginosa, suo paese natale. Nella chiesa rupestre dei Santi Anargiri Cosma e Damiano, la scoperta di un affresco deturpato di un Cristo a mezzo busto con le mani legate. Di qui, la voglia di Domenico di dare quasi un volto soprannaturale a quell’affresco. Così con matite, tempere e colori ad olio, a sette anni realizzava la sua prima icona senza conoscerne la tecnica o la teologia.
Poi, la formazione nella scuola di iconografia dei monaci dell’Abbazia di Santa Maria in Pulsano, nel comune di Monte Sant’Angelo, dove padre Domenico ha appreso che “un’icona, frutto di un’esperienza personale con il soprannaturale – come lui stesso spesso ama sottolineare – non è mai dipinta, ma scritta”. Di qui, la sua convinzione che le icone non vanno viste o contemplate, ma lette.
Perché pubblicare questo volume? Per avviare il risveglio di un monachesimo italo – greco e per rivalorizzare la cultura italo – greco – bizantina, strettamente connessa con l’arte iconografica.
Nel testo sono raffigurate tutte le icone realizzate da padre Domenico, compresa quella del Crocifisso, che, con la complicità di don Franco Conte, il 18 novembre del 2009, fu portata a Roma e benedetta da papa Benedetto XVI. Oggi, è collocata nella chiesa di San Lorenzo a Laterza (Ta). Ogni icona presenta, in basso, un apoftegma ovvero una sintesi di pensiero del suo autore ed, accanto, una “meditazione”, che facilita l’interiorizzazione del significato della stessa icona.
In copertina, San Benedetto, padre abbate fondatore del monachesimo in occidente. All’interno, oltre alla presentazione dell’autore, una sezione storica dedicata alle origini dell’iconografia bizantina ed un’altra, che illustra nel dettaglio le fasi di realizzazione di un’icona. Spazio anche all’importanza della luce e al simbolismo dei colori.













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