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La strada per letto...il cielo per tetto
domenica 17 novembre 2013

con risposta di Costante Mancini

da osservatoriolegnc@libero.it




CONTE arch

Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA)  osservatoriolegnc@libero.it

 

Lettera a perta: EMERGENZA CASA… Realtà o Alibi?

 

                                         Pregg.      Sigg.  PREFETTO – SINDACO - Assess. Urbanist. Taranto

                                             Presid. VENDOLA – Assess. Urbanist. BARBANENTE

                             Presidenti Ordini e Collegi Professionali - TA

 

LA STRADA PER LETTO……. IL CIELO PER TETTO.

 

Se è realtà, come si spiegano, se non come fallimentari, gli interventi dei governi, che datano sin dagli inizi del secolo scorso quando, con  la legge n 251 del 31.05.1903  per iniziativa dell'On. Luigi Luzzatti, lo Stato esprimeva la precisa volontà di intervenire nel sistema sociale, avendo di mira solo ed esclusivamente il "bene casa“ non già un interesse prettamente economico o esigenze di profitto? Allora, nacquero gli Istituti di “case popolari”, case destinate ai ceti meno abbienti, a basso-bassissimo reddito,  di seguito si prese a parlare di integrazione della politica della casa, di sviluppo del territorio e di una disciplina unitaria dei canoni, via via furono emanate leggi e messi a punto Piani di Edilizia Residenziale.

Infine, la Legge 560/93, che, consentendo la vendita di una cospicua porzione del  patrimonio immobiliare degli Enti Pubblici impegnati nel settore dell’edilizia residenziale, costituisce la base per un rilancio della stessa, prevedendone espressamente il reinvestimento dei ricavi per l'incremento e la riqualificazione. 

Ovvero, un’attenzione costante al problema, obiettivi non raggiunti, palesemente disattesi dato che si continua a parlare di emergenza in ogni parte d’Italia, con interventi recentissimi della Conferenza delle Regioni che ha chiesto al Governo centrale l’istituzione di un tavolo congiunto per la gestione dei 3 fondi messi in campo dallo stesso Governo, fondi comunque dagli attori istituzionali giudicati un “tampone”.

Da questo la necessità  di  " concentrare le scelte su poche priorità condivise di intervento"-  ha detto Luca Braia, assessore alle Infrastrutture  della Basilicata e coordinatore della commissione Politiche abitative  della Conferenza delle Regioni, riferendo delle 4  priorita' ritenute imprescindibili:

1)  soluzione dell'emergenza sfratti per morosita' incolpevole, da realizzare con strumenti utili a realizzare una moratoria e il rifinanziamento del fondo per il sostegno alla locazione ai sensi della legge 431/1998;

2) sostegno all'offerta abitativa sociale, ripristinando gli investimenti pubblici per un programma di interventi straordinario basato su criteri e modalita' nuove, come ad esempio la 'rigenerazione' ma anche il recupero degli immobili sfitti, allo stesso modo dell'acquisto dell'invenduto privato e naturalmente la realizzazione di nuovi appartamenti;

3) sostegno alla domanda abitativa, modificando l'articolo 11 della legge 431 per consentire l'utilizzo delle risorse a strumenti innovativi, come le agenzie di locazione sociale e i fondi di garanzia; e, da ultimo,

4)  sostegno del sistema di edilizia residenziale pubblica, riprendendo le proposte regionali del luglio scorso sulla fiscalita' di vantaggio nei confronti degli ex Iacp in ambiti come Imu, Iva e Ires.(ANSA).

Questo il proclama d’intenti che, il passato insegna, produrranno interventi- tampone non soluzioni radicali scalfendo, solo marginalmente, quella realtà sotto gli occhi di tutti, nel resto del paese come a Taranto, questa afflitta da  una “emergenza continua” dalla quale non riesce ad uscire, quasi la fame di alloggi non fosse legata al numero degli abitanti, scesi sotto i 200.000.

Allora, ci riferiamo alla questione locale, le motivazioni vanno ricercate da qualche altra parte, a cominciare dalle pessime condizioni in cui versano i complessi UMI 1-2-3, dalle  “mutazioni d’uso”, segnalate dagli inquilini magari per problemi di ordine e di sicurezza pubblici, senza riscontro alcuno, se non diffide legali, potremmo, sic et simpliciter, sostenere che le assegnazioni degli alloggi non hanno rispettato, e non rispettano, lo spirito dell’edilizia popolare, sociale o come dir si voglia, violando i criteri tassativi.

L’assegnazione, di fatto, è un “terreno di caccia selvaggia” per politici,  dipendenti e dirigenti di enti pubblici; ufficiali superiori dell’esercito e furbastri di bassa lega che, in previsione di un beneficio futuro (vale a dire il riscatto dell’alloggio), scelgono di risiedere fittiziamente nella casa del genitore- del parente solo; clan delle assegnazioni illegali, celeri nell’individuare e fittare l’abitazione vuota anche temporaneamente ( magari per il ricovero in ospedale del conduttore), o nel reperire acquirenti per case ancora nella proprietà del comune, e individui che snaturano lo spirito degli alloggi, installando studi professionali, uffici finanziari, patronati.

Come giustificare queste anomalie? Perché tutti sanno e fingono di non sapere? E’, forse, più semplice “tirare a campare”? E che dire del diritto di “tirare a campare” per i bisognosi o, comunque, in difficoltà? Non esiste o non hanno voce, quindi diritti? Eppure basterebbe una maggiore attenzione, una trasparenza certa per restituire quella legalità che il nostro Osservatorio chiede da tempo. Sappiamo che gli alloggi vengono assegnati in base all’ordine della graduatoria definitiva approvata dalla Commissione Provinciale di assegnazione, ed è effettuata dal Sindaco del Comune territorialmente competente che vi provvede con apposito decreto, ma certamente l’ingranaggio si inceppa in qualche punto.

Chiaro che, permanendo lo status quo, si continuerà a parlare negli anni di “emergenza abitativa” soprassedendo ad abusi, irregolarità, in danno dei bisognosi. Case popolari del comune, case popolari dello IACP, case ex INA, una marea di possibilità non concesse alle famiglie bisognose, tante, tantissime a Taranto, tante assistite dai servizi Sociali, tante e tutte prive di diritti alla casa, anche quando le situazioni si presentano a rischio estremo, come dovrebbero ben sapere proprio gli assistenti sociali. Oggi, alla “storica” emergenza abitativa si è aggiunta l’emergenza casa legata alla crisi: troppa gente quotidianamente perde il posto di lavoro, quindi l’unica fonte di reddito, da qui, a catena, l’impossibilità di pagare il fitto o le rate del mutuo, ritrovandosi con uno sfratto esecutivo e con la strada per letto ed il cielo per tetto.

L’UFFICIO CASA del Comune di Taranto ha preso coscienza della nuova realtà? Alle 2500 unità abitative che rappresentano la necessità storica bisognerà aggiungere l’ondata di nuove richieste. Il Comune intende latitare? Si comincerà, ad esempio, a fare chiarezza sugli alloggi sociali indebitamente ed illegalmente utilizzati dai furbi? Si comincerà a fare chiarezza sugli alloggi sociali cui è stato mutato l’uso da abitazione ad ufficio? Si deciderà di “impegnare” per i “ bisognosi aventi diritto” gli immobili confiscati, acquisiti al patrimonio comunale, ovvero un tesoretto di oltre 200 unità immobiliari "locali - ville - appartamenti" confiscati tra il 1978 ed il 1984? Si vorrà intervenire o si continuerà a non vedere, non sapere, non sentire? Non si può, ancora e sempre, abusare della tolleranza e della pazienza dei cittadini, in specie di quelli che si vedono negare ogni diritto ma dai quali si pretende il rispetto dei doveri. E dove sono i doveri dei nostri rappresentanti, strapagati, straprivilegiati, straviziati, ma dai piedi di argilla?

Non dormano, questi individui, sonni tranquilli: le coscienze si stanno ridestando, si sta acquisendo la consapevolezza dei diritti, si stanno cercando con occhi disincantati figure nuove, moralmente ineccepibili,  professionalmente competenti, mentalmente proiettate verso la rimozione di clientelismi, nepotismi, corruzione e concussione. Il tempo degli odierni amministratori e politici arraffoni sta per chiudersi, avanzerà il senso della legalità e della giustizia.

I cittadini, noi cittadini, siamo stanchi del marciume, stanchi di vedere i diritti trasformati in “magnanime concessioni dei signori della politica”.

                                                                                            

Taranto lì, 17.11.13                                                                                             EMMA BELLUCCI CONENNA


Mancini: A che punto sta la realizzazione del teatro da fare al posto del Cinema Fusco? A che punto sta l'appalto del Palazzo degli Uffici? Dove sono finiti i finanziamenti Di cui parte forse giá erogati? Dove? Dove?Dove?




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