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ALLUVIONI: APPROVATA RISOLUZIONE M5S - PD PER AIUTI ALLE POPOLAZIONI COLPITE
mercoledì 4 dicembre 2013

da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate




ALLUVIONI: APPROVATA ALL’UNANIMITÀ RISOLUZIONE DEL M5S E PD PER IMPEGNARE IL GOVERNO AD AIUTARE LE POPOLAZIONI COLPITE

Massima sinergia ed efficacia per cercare sia di alleviare la situazione economica dei cittadini e delle imprese che hanno subito danni, sia per evitare il verificarsi in futuro di tali situazioni puntando a quelle misure necessarie per scongiurare l’ampliarsi di tali fenomeni

La Commissione Agricoltura ha approvato all’unanimità la risoluzione, presentata a seguito di un lavoro condiviso tra i deputati del MoVimento Cinque Stelle e del Partito Democratico, che impegna il Governo ad intraprendere le necessarie iniziative normative volte a stanziare le risorse per finanziare e favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese danneggiate dalle alluvioni delle scorse settimane. Un obiettivo da raggiungere prevedendo un adeguato finanziamento del Fondo di Solidarietà. La risoluzione, inoltre, prevede di valutare la possibilità di concedere alle popolazioni che hanno subito i maggiori danni a causa degli eventi alluvionali la sospensione degli oneri tributari e contributivi.

Questo è solo un esempio di come intenda la politica, quella vera, il MoVimento 5 Stelledichiara Giuseppe L’Abbate, deputato pugliese M5S della Commissione AgricolturaDinanzi ad un tema, ad un argomento non ci sono bandiere ma semplicemente lavoro da portare a termine. In sinergia con i colleghi del PD abbiamo approvato all’unanimità una risoluzione che è il minimo che potessimo fare dalle stanze romane per alleviare il dolore della gente colpita dalle alluvioni. Parallelamente stiamo lavorando su altri fronti, come ad esempio con la nostra proposta di legge sul consumo di suolo, per evitare che queste tragedie si verifichino quanto meno possibile. C’è bisogno di programmazione e di una sana gestione dei fondiconclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – I soldi non possono spuntare fuori solo quando ci sono le emergenze: gli enti hanno indicato già da anni i lavori da effettuare, serve solamente la buona volontà! Ora la palla passa al Governo e speriamo che il PD dia seguito e renda concreti gli impegni richiesti in Commissione”.

Ma le misure previste dalla risoluzione non si fermano alla riparazione dei danni causati dal maltempo. L’obiettivo, infatti, è quello di prevenire ulteriori devastazioni future per cittadini e gli agricoltori. Il Governo dovrà adottare specifiche misure volte a prevenire l'ampliarsi di danni in caso di eventi calamitosi attraverso la messa in sicurezza del territorio rurale a rischio idrogeologico, prime tra tutte quelle necessarie a fermare il dissennato consumo di suolo preservando i terreni a destinazione agricola. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento. Per questo, è necessario predisporre un articolato piano di gestione del rischio agricolo contro le avversità atmosferiche, al fine di stabilizzare il reddito delle aziende agricole e di sfruttare pienamente le misure previste nel nuovo regolamento sullo sviluppo rurale 2014-2020. La dimensione del rischio è ovunque preoccupante se si considera che nell'82% dei comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane o alluvioni, con le aree ad alta criticità geologica che si estendono per una superficie pari al 9,8% del territorio nazionale. Il risultato è che in Italia oltre 5 milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni . L’attuale errato modello di sviluppo ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni diversi milioni di ettari di terra coltivata. L’agricoltura è una tra le poche attività economiche in grado di garantire sviluppo e di tutelare il territorio, bisogna permetterle di tornare a svolgere la secolare funzione di presidio e custodia del territorio, impedendo la sottrazione di superfici fertili ed il conseguente spopolamento delle aree rurali marginali.





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