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Da I A C P ad Arca
venerdì 27 dicembre 2013

Cambiando gli attori probabilmente potrà cambiare più di qualcosa non basta operare sulla scenografia

da osservatoriolegnc@libero.it




Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ (TA)  osservatoriolegnc@libero.it

 

Da:  Corriere del Mezzogiorno del 24.12.13 :

    Casa, addio Iacp: nasceranno le Arca

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E’ stata definita addirittura un’autentica rivoluzione e, credeteci, la notizia sarebbe sconvolgente...

se non fosse che certamente NON E’ TUTTO ORO quanto si promette...

Pensate che dopo quasi tre lustri starebbe per concludersi il Commissariamento degli IACP.

Avviare una gestione ordinaria con una nuova disciplina per l’assegnazione delle case popolari.

In dirittura d’arrivo le Agenzie regionali per la Casa e l’Abitare (Arca), enti di diritto pubblico non economici.

La nuova “Arca” sarà guidata da un amministratore unico che adotterà lo statuto ed i regolamenti

e nominerà il direttore generale (scegliendo tra i dirigenti apicali della stessa agenzia, della Regione

o degli enti locali).

Avrete già compreso come e quanto IN PRATICA…nulla cambierà, atteso che gira e rigira, saranno sempre gli stessi a condire la minestra.

Saranno uniformate e centralizzate le procedure comuni (dalla riscossione dei canoni alla gestione dell’anagrafe dell’utenza).

Il disegno di legge prevede la costituzione di apposite agenzie per l’Affitto.

Saranno disciplinati i criteri con cui si dovrà procedere all’assegnazione degli alloggi pubblici.

Saranno fissati i punteggi (reddito e composizione familiare) con i quali compilare le graduatorie.

Ed ancora, saranno disciplinati i casi di subentro e di occupazione illegittima.

Tutto bello… magnifico… ma dico, ad oggi  cosa è invece stato fatto …?

Avevamo ragione a gridare allo scandalo per l’Allegra Conduzione dello I.A.C.P per quanto a:

-          Mancato controllo sull’ingente patrimonio immobiliare

-          Probabili Mancate Riscossioni

-          Evidentissime Mancate Ristrutturazioni

Dica la Gestione uscente, dica il COMMISSARIO cosa ne pensa dell'allegra conduzione di un ENTE che ha gestito un immenso patrimonio pubblico.

Dica se si è mai interessato al più volte denunciato “Cambio di destinazione d'uso” anche di un solo Alloggio Popolare.

Dica se sia mai concepibile tollerarne un diverso uso che non sia quello abitativo...

Dica se invece, come logica impone...... detta scellerata operazione che è oramai sotto gli occhi e sulla bocca di tutti, non debba essere VIETATA almeno sino a quando il Sindaco non dichiari pubblicamente che in Città sia finalmente CESSATA  l' EMERGENZA ABITATIVA.

Dica se sia mai tollerabile che possano essere SPERPERATI ingenti SOMME per la Costruzioni di insediamenti nei quali, il BENE primario, la CASA, rappresenta si e nò ...il "niente%" in confronto agli INUTILI PILASTRI serviti unicamente ad appagare inconepibili confuse un po’ strampalate idee di chi ha ritenuto e poter costruire in modo "NON CONSONE" all'Edilizia Popolare... il tutto purtroppo nell’assordante SILENZIO del Comune, Ordini Professionali… della Città TUTTA. Date un'occhiata, all'ultimo nato in casa IACP in zona Salinella... Quanto SPRECO.

Unica cosa azzeccata... l’acronimo U.M.I. che certamente vorrà attestare la straripante U.M.I.D.I.T.A’ che sin dal giorno dell'inaugurazione affligge chi è costretto a vivere in quel Complesso il cui giudizio collettivo è stato purtroppo troppo velocemente archiviato.

Auspichiamo che chi ha operato in detto ambito... la cui tragicità non si discosta poi tanto dall'intervento realizzato qualche anno addietro ai Tamburi con la demolizione di vecchie case... e ricostruzione nello stesso sito INQUINATO sciupando 6 miliardi del vecchio conio, e lasciando gli assegnatari a combattere tra sterpaglie, incuria ed abbandono che ancora oggi fanno da cornice ad un intervento che avrebbe dovuto essere, pensate, un “MIRABILE” esempio di RIGENERAZIONE URBANA.

Speriamo non lo si permetta anche in Città Vecchia... dove nei fatti purtroppo e del resto...  E' GIA' ACCADUTO...!!!


Taranto lì, 27.12.13                                                                                                                 l’Osservatorio




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