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Privatizzazione Terme di Santa Cesarea: la Regione sostenga il Comune
lunedì 3 marzo 2014

da Sergio Blasi
Consigliere regionale PD




Blasi: “Percorso comune di privatizzazione per le Terme di Santa Cesarea. Ma la Regione sostenga il Comune”

 

“A riprova del fatto che quando la politica “occupa”, nel senso utilizzato da Berlinguer in una celebre intervista, la cosa pubblica questa ne esce svilita, ci ritroviamo a parlare di Santa Cesarea non come un esempio di valorizzazione economica di una ricchezza naturale, ma come un esempio di fallimento della politica stessa. E, giacché non mi pare il momento delle chiacchiere, è bene precisare che si tratta di un fallimento bipartisan.

 

Ho ascoltato molte opinioni in merito al futuro delle Terme e anche partecipato a dibattiti nei quali ho ascoltato le diverse campane suonare inni alla responsabilità degli altri. E sempre più mi sono convinto che quello della gestione pubblica delle Terme di Santa Cesarea sia un capitolo da chiudere. Perché è bene, prima di ogni altra cosa, superare una discussione pelosa sulla paternità del disastro e imprimere alla vicenda una svolta finalmente efficace.

 

A darci una mano è intervenuta la legge di stabilità che obbliga le amministrazioni a liberarsi delle partecipazioni non utili alle attività strumentali. Regione Puglia e Comune di Santa Cesarea, a questo punto, non hanno alibi e devono cedere le terme entro il 30 aprile. Mollare l’osso conteso, direi, senza rovinarlo più di quanto abbiano fatto finora, per renderlo appetibile agli investimenti di un privato il cui intervento appare indispensabile. Privatizzazione, dunque, ma virtuosa. E cioè procedure di dismissione trasparenti e controllabili, scelta di un partner specializzato nel settore termale che si impegni su investimenti a medio e lungo termine e sulla tutela del  personale fisso e stagionale. Che, se un giorno le potenzialità delle terme saranno messe a frutto, potrebbe anche aumentare. Per ottenere questo, però, Regione e Comune devono agire di concerto. In tal senso la Presidenza della Regione Puglia, nei giorni scorsi, ha chiesto a tutte le amministrazioni pubbliche presenti nel capitale sociale della società, di dare la loro disponibilità ad un percorso comune di dismissione delle quote.

 

Penso anche che dobbiamo fugare il timore che in questa vicenda privatizzare voglia dire svendere. Sono dell’idea che una procedura di dismissione di tipo internazionale possa essere una garanzia ma, anche questo approccio, necessita che oltre alla Regione anche il Comune di Santa Cesarea accetti un percorso comune di dismissione.

 

Ma non basta: la Regione Puglia dovrà assistere e sostenere l’Amministrazione Comunale di Santa Cesarea nella realizzazione di quegli investimenti funzionali per rendere adeguato il territorio ai piani degli investitori ed ai turisti. In tal senso sono d’accordo con il Sindaco di Santa Cesarea quando chiede alla Regione di sottoscrivere un accordo che contenga oltre all’impegno ad un processo di privatizzazione comune, anche quello a sostenere l’Amministrazione nella realizzazione di alcune opere necessarie. Come un circonvallazione che eviti l’attraversamento del centro della cittadina alle automobili, un sistema di collegamento tra il Nuovo Centro Termale di proprietà comunale e il resto della città e la possibilità di una fruizione a fini turistici del porto di Santa Cesarea.

 

La politica dunque, a Santa Cesarea deve smettere di gestire e tornare a lavorare per creare le condizioni utili allo sviluppo dell’iniziativa privata e rimuovere le barriere che impediscono alla comunità di Santa Cesarea e al Salento di vivere appieno le possibilità di sviluppo turistico che sono nel suo territorio”.

 

03 marzo 2014                                                                                                       Sergio Blasi




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