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L'ipotesi di un altro aiuto all'ilva usando la Cassa Depositi e Prestiti è semplicemente IMMORALE!
sabato 8 marzo 2014

Ufficio Stampa Verdi




NON SI PUO' USARE IL RISPARMIO DEGLI ITALIANI PER AIUTARE UN'INDUSTRIA CHE HA MESSO IN GINOCCHIO TARANTO.

SI USINO LE RISORSE PER FINANZIARE AREA NO TAX CHE VALE 35 MILA NUOVI POSTI DI LAVORO.



"Se fosse vera l'ipotesi prospettata dal commissario Bondi al governo di un prestito ponte all'Ilva di 500 milioni di euro con i soldi della Cassa e Depositi Prestiti ci troveremmo di fronte ad un fatto semplicemente immorale perche' si userebbero i fondi dei correntisti presso Poste Italiane per mettere delle toppe ad una fabbrica che negli anni 'ha provocato malattie e morte' come dice la Procura di Taranto realizzando profitti per diversi miliardi di euro". Lo dichiara il leader dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Il risparmio postale degli italiani non puo' essere utilizzato per mettere toppe alla drammatica gestione fatta da un'imprenditoria come quella dei Riva a Taranto".

"Perchè non si usano quei soldi per un'area No Tax a Taranto, per attrarre nuovi investimenti da parte delle imprese italiane o estere in un piano di rigenerazione urbana per realizzare un polo scientifico, tecnologico, industriale, della ricerca per liberare Taranto dalla diossina e sostenere agricoltori e mitilicoltori? - chiede il leader ecologista -. Con l'area No tax si possono creare 35mila nuovi posti di lavoro".

"Pensare di usare i risparmi degli italiani per 'sistemare' l'Ilva e' eticamente inaccettabile perche' nessuno pensa a finanziare il risanamento ambientale e le bonifiche ma solo a garantire la produzione - conclude Bonelli -. Nemmeno il piano ambientale del governo (che secondo la legge doveva essere presentato il 28 febbraio ma che ancora non è stato approvato) risolvera' i problemi di inquinamento e non eliminera' il rischio sanitario, come afferma la valutazione di danno sanitario fatta da Arpa Puglia. Se questa ipotesi di finanziamento ponte fosse confermata ci troveremmo di fronte anche ad una violazione della direttiva europea in materia di concorrenza e su questo siamo pronti a ricorrere all’UE".

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UFFICIO STAMPA

FEDERAZIONE DEI VERDI




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