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L’impianto di Corigliano non deve entrare in funzione come discarica
giovedì 27 marzo 2014

da Uff. Stampa
Sergio Blasi PD Puglia




Sergio Blasi: “Bisogna affrontare l’azienda e impedire che la discarica di contrada Scomunica a Corigliano entri nel ciclo dei rifiuti del Salento”

 

Vorrei far presente che l’assessore Nicastro si preoccupa di bollare le mie sollecitazioni sulla discarica di contrada Scomunica a Corigliano come polemica politica, senza sentire, dall’altra parte, il dovere di dare una risposta al titolare della Cogeam, l’azienda che da contratto sarà gestore della discarica di Corigliano per quindici anni. Di fronte a un tema così serio e delicato, il dottor Albanese ha infatti ironizzato a mezzo stampa proponendo la riconversione della discarica in un “lago artificiale per la pesca delle trote” (Nuovo Quotidiano di Puglia, sabato 22 marzo pag. 32). Non so Nicastro ma io non ho paura dei potentati che si annidano nel business del rifiuti e della loro presunzione. Dico questo perché sia chiara la partita che si sta giocando.

Io dico che l’impianto di Corigliano non deve entrare in funzione come discarica. L’unico modo per far sì che questo accada è che la Regione Puglia assuma la decisione politica di riconvertirlo ad altro uso, affrontando l’azienda e cercando una soluzione che metta al primo piano l’interesse della tutela della salute e della salubrità dell’acqua rispetto agli interessi economici. Invece quando la Regione delega la quesitone all’Oga non sta facendo altro che inserire la discarica di Corigliano tra gli impianti che entrano nella gestione del ciclo dei rifiuti del Salento. Ed è già un passo di troppo.

Lo stesso gestore dell’impianto col quale la Regione firmò un contratto per la gestione quindicennale dall’entrata in funzione, nella stessa intervista, esclude che nella discarica si possano collocare rifiuti diversi dal biostabilizzato sventolando metaforicamente il contratto firmato.

Io ritengo, e mi batterò per questo, che su Corigliano non ci sono mediazioni possibili. Le motivazioni le ho espresse, facendomi portavoce delle istanze del territorio in Consiglio regionale, nell’ordine del giorno sulla riconversione di Corigliano sul quale chiederò il voto all’assemblea. Su Corigliano è stato fatto un errore dal governatore Fitto nel 2003. A questo errore non è stato posto rimedio fino ad oggi. Ieri Nicastro rispondendo alle mie sollecitazioni ha scritto ancora che bisogna “avviare l'impianto e renderlo funzionale alle necessità di gestione del ciclo”. Ecco perché non siamo tranquilli e temiamo che la faccenda diventi una presa per i fondelli.

Nicastro aggiunge poi di voler dare  “contemporaneamente seguito alle legittime aspettative di sicurezza dei cittadini di cui i rappresentanti istituzionali locali si fanno portavoce”. Da rappresentante istituzionale orgogliosamente “locale” e portavoce delle “legittime aspettative di sicurezza dei cittadini”, nel 2009 impegnai il mio Comune, da sindaco, in questa battaglia. Oggi la continuo da consigliere regionale. Se a Nicastro non sta bene è un problema suo. Ribadisco che non si comprende che fine farà l’umido dei 40 comuni che non lo smaltiranno nell’impianto di compostaggio di Modugno. Su questo Nicastro continua a non rispondere.

Ho abbastanza esperienza politica per temere che si possa chiudere un accordo al ribasso. I segnali ci sono: oggi la gestione della questione passa nelle mani di un organo, Oga, presieduto da Perrone, uomo di Fitto che volle quella discarica, e che già sulla localizzazione dei nuovi impianti di compostaggio e sulla distribuzione dei fondi utili a chiudere, finalmente, il ciclo dei rifiuti sta dando una pessima prova.

Quindi sappia l’assessore che da parte mia non c’è la volontà di fare polemica. Anche perché sull’argomento ho voce da spendere: sono stato il primo sindaco in Puglia ben 14 anni fa ad avviare la raccolta differenziata spinta porta a porta e quando è finita la mia esperienza di amministratore locale il mio comune aveva la tassa sui rifiuti più bassa di Puglia. E il mio comune si trova a un tiro di schioppo da quell’impianto.

Non mi piacciono le lettere con le quali si cerca di calmare le acque. Perché non risolvono i problemi. Per questa ragione ho presentato al Consiglio regionale un ordine del giorno specifico sulla riconversione della discarica di Corigliano. Se l’assessore ha qualcosa da dire venga, come è doveroso da parte sua, in Consiglio regionale al più presto. Lì chiederò che ogni singolo consigliere regionale si assuma la sua responsabilità sulla discarica di Corigliano con un voto.

Lecce,27 marzo 2014                                                                                           Sergio Blasi




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