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Caso operai rumeni in Alenia
giovedì 22 maggio 2014

da Maristella Bagiolini
Ufficio Stampa e Comunicazione


Luciano Pisanello(IDV)


Caso operai rumeni in Alenia

Pisanello (IDV) rivedere i rapporti tra grandi insediamenti industriali e territori. Bene i bacini occupazionali e il contratto di sito proposto da Confcommercio


“Nel sito di Grottaglie in cui sembra ancora vietato avere voli civili ci è stato proposto non più di un mese fa un altro progetto faraonico in cui proprio lo scalo grottagliese diventa base logistica per i “test range” relativi al sistema di aviazione civile, commerciale e militare che introduce l’utilizzo di aerei a pilotaggio remoto.  Intento chiaro sviluppato dalla Regione Puglia sia per l’aerospazio e l’aeroportualità che però rischia di non fare i conti con il territorio.

 

E’ quanto dichiara Luciano Pisanello, segretario nazionale organizzativo dell’Italia dei Valori che proprio dopo il caso dei 100 lavoratori rumeni assunti dall’Alenia Aermacchi perché considerati più specializzati degli operai italiani interviene richiamando a responsabilità gli organi di indirizzo politico della Regione Puglia.

 

Se il polo ad alta tecnologia e ad alto valore aggiunto dell’Alenia, su cui ricordiamo sono finite numerose risorse pubbliche statali e comunitarie veicolate dal contratto di programma della Regione Puglia   oggi si trova costretto ad assumere personale straniero forse qualche domanda si dovrebbe porre nei confronti del sistema formativo pugliese che stranamente non ha saputo cogliere la sfida che proveniva da quel distretto produttivo innovativo – spiega Pisanello.

 

Perché se è vero, inoltre, che il potenziamento di quell’area passa anche da ingenti risorse recentemente destinate alla sua infrastrutturazione pare assolutamente contraddittorio e illogico un investimento che rischia di non creare processi virtuosi di sviluppo e occupazione lì dove la Regione Puglia per prima sta investendo. Ci troveremmo di fronte – continua l’esponente IDV e consigliere comunale di San Giorgio Jonico – ad una trama illogica e ad una diseconomia di scala davvero assurda.

 

Così mentre il sistema produttivo tarantino cerca di ritagliarsi spazi di integrazione economica rispetto al modello monoculturale legato all’ industria pesante, Pisanello sferra un ultimo attacco proprio al sistema della grande impresa.

 

E’ impensabile che tutti i grandi gruppi possano considerare Taranto e la sua provincia come un luogo da occupare e basta – dice – ecco perché ritengo opportuno non solo richiamare alla memoria di tutti l’accordo di programma per le bonifiche, quanto mai necessario per salvaguardare i bacini occupazionali tarantini, ma anche la recente proposta avanzata da Ascom/Confcommercio su un contratto di sito che ridisegni, con pari dignità, un rapporto virtuoso tra imprese e territorio e in particolar modo tra grandi commesse e piccole e medie imprese territoriali.

 


 

 

 

 

 

Taranto, 22 maggio 2014



 


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