HOME D.E. GUEST BOOK SPORT ISCRIVITI DELFINARIO LINKS COOKIE POLICY


•   MANDURIA (TA): La Coldiretti nella gestione del Parco dei Messapi
•   RICONOSCIMENTO NAZIONALE PER IL PIZZAIOLO TARANTINO PROFESSIONISTA MICHELE DI BARI
•   PULSANO: IL COMUNE FA COPRIRE TUTTE LE BUCHE SU VIA TARANTO

•   STELLATO-LUPO: coesione e rilancio,
i nostri impegni per Taranto

•   COMUNICATI STAMPA DEL M5S


•   Taranto, tutto pronto per la Festa di Sant'Antonio 2019
•   “Storia e Architettura”
“San Pietro: l’altra Basilica”.

•   Attenti a quei due: confronto diretto tra Mare e Terra in una sfida tra grandi chef
•  Centro di Documentazione


•   Riesame AIA ex Ilva: le valutazioni e richieste di Legambiente
•   Il Dossier Taranto di Legambiente sull’ex Ilva
•   GRETA CHIAMA TARANTO


•  U Tarde nuestre -
rassegna quotidiana

•  Basket
•  Atletica
•  Delfini Erranti Touch Rugby Taranto
•  Altri


Notizie
Ricorrenze
Raccolta Foto


Google
Web DelfiniErranti.Org



stampa l'articolo
"QUEL TESORETTO DIMENTICATO”
lunedì 28 luglio 2014

E.B.Conenna scrive all’ assessore Vincenzo Di Gregorio

da osservatoriolegnc@libero.it




Libero OSSERVATORIO della LEGALITA' onlus – TA - osservatoriolegnc@libero.it
                                                                     
All’ assessore Vincenzo Di Gregorio 
               
p.c. 
Sigg. PREFETTO 
SINDACO 
Segretario Generale  
Ufficio Legale           
                                      
"QUEL TESORETTO DIMENTICATO”
16 appartamenti sequestrati d’urgenza nella Città Vecchia perché a rischio 
crollo. 
16 Famiglie senza più casa per la leggerezza, se così vogliamo chiamarla, di 
funzionari comunali  che avrebbero o omesso ogni forma di controllo o 
collaudato opere mai realizzate.
9 Indagati tra funzionari e dirigenti comunali, oltre ad imprenditori.
E’ l’ultimissima vicenda, amara vicenda, in questa città già fin troppo 
depredata e abbandonata, una vicenda, scoppiata qualche giorno fa con l’
intervento della Magistratura e della G. di F., che ha fatto emergere un’oscura 
storia di connivenze per un Progetto di recupero e risanamento strutturale 
finanziato dalla Regione per 725.000 euro oltre 16 anni fa ed oggetto di 
varianti. Una storia emblematica nella quale emergono responsabilità a vario 
titolo ( si pensi  che non sono state realizzate le opere di sostegno delle 
fondamenta in stabili assolutamente privi!) per i 9 indagati: Marcello 
Traversa, Mario Pepe, Pietro Galiuto, Antonio Mancini, Vincenzo Carbone, 
Antonio Liscio, Silvio Rufolo, Vincenzo La Gioia, Angelo Catapano: Per 7 di 
questi il sostituto procuratore Enrico Bruschi ha  disposto il sequestro di 
conti correnti e beni per un ammontare di 725.000 euro. 
Tanto non cambia la paura, lo sconcerto, le difficoltà dei 16 nuclei familiari 
ritrovatisi letteralmente “in mezzo ad una strada”, per fortuna incolumi ma con 
l’incognita dell’immediato, per una truffa che tracima gli argini di una 
società civile. 
Allora, ci chiediamo: a chi compete il controllo dell’esatta esecuzione dei 
lavori? 
Dirigenti? Funzionari? Assessori? Organi giudiziari? Nel bailamme passato e 
presente degli scandali comunali,  in cosa o in chi avere fiducia? Andare  “ a 
prova”? Bel dilemma! Certo è che nella cabina elettorale abbiamo votato, 
evidentemente, soggetti non idonei.
 
In attesa del cambiamento, suggeriamo  una seria riorganizzazione del 
personale, che porterebbe:
 
a - al rilascio dei Permessi di Costruzione con relativo introito di "diritti 
ed oneri concessori";
b -all’emissione di Ordinanze Sindacali o Dirigenziali (Dissesti Statici) per 
indispensabili lavori ai tanti fabbricati abbandonati che "sfigurano" la città 
e che garantirebbero notevoli introiti alle casse comunali oltre che un minimo 
di decoro ma soprattutto di "decenza" alla città;
c - alla definizione di migliaia di pratiche di Condono Edilizio… da oltre 25 
anni dimenticate negli scaffali;
d- alla verifica degli "immobili confiscati" che da 30 anni sono - almeno 
sulla carta - di proprietà Comunale, oltre 200 unità immobiliari "locali - 
ville - appartamenti", confiscate tra il 1978 ed il 1984 perché abusive, che 
potrebbero essere soluzione di tante situazioni problematiche, come, appunto, 
quella delle 16 famiglie sfrattate.
L’ elenco, corredato di mappa elaborata dall’arch. Nevio Conte, a seguito di 
convenzione con l’A.C.  un tempo disponibile presso il Settore LL.PP. è oggi 
affidato all’INFRATARAS. 
Va accertato chi, soprattutto a che titolo, detiene fisicamente le singole 
unità oggetto di confisca , magari verrebbe fuori un altro guazzabuglio, magari 
si scoprirebbe che, chi li occupa, continua a comportarsi come se fosse il 
proprietario, senza gli oneri dei proprietari, senza pagare il dovuto fitto al 
comune-proprietario.
Va verificato, anche, come abbiano fatto per 30 anni “gli esercizi 
commerciali” allocati in dette unità immobiliari, ribadiamo  "sulla carta di 
proprietà comunale”, ad ottenere le “Licenze Commerciali”.
Perché non interrogare INFRATARAS, per capire e sapere a che punto è l'iter 
del lavoro... loro assegnato.  
Perché non interrogare l’Ufficio Legale per capire e sapere se sia possibile 
fingere di non sapere.  
Perché non discuterne in seno al Consiglio Comunale per capire e sapere quanti 
consiglieri ignorano ?
Una cosa è certa: l'anomala situazione deve essere sanata e riportata nell’
alveo della legalità. 
Chi detiene quegli immobili lo fa ABUSIVAMENTE. 
Occorre una soluzione praticabile soprattutto sotto il profilo amministrativo 
- legale poichè potrebbero essere ”preziosa fonte di reddito” per l’ente 
dissestato. 
Mai, come in questo momento, proprio quel tesoretto, l'ingente numero di 
manufatti confiscati da anni, ma da sempre ignorato, potrebbe venire in 
soccorso dell'A.C., per esigenze estemporanee come quella della Città Vecchia, 
che richiede decisioni urgenti. Con una disponibilità di 200 locali-ville- 
appartamenti non c’è bisogno di ricorrere agli alberghi, con aggravio di spesa 
per la collettività già gravata di tasse e balzelli con debiti su debiti per 
l'amministrazione. Allora, esimio ass. Di Gregorio, quale assessore al ramo la 
esortiamo ad acquisire quei beni per concederli in uso a chi è stato privato 
del bene più prezioso: la casa. 
Credo che la sua posizione possa essere in sintonia con la nostra, in quanto 
appare sensata ed in linea con i criteri di risparmio sui quali va incentrata 
una corretta gestione della cosa pubblica, dai cittadini delegata agli 
amministratori.

Taranto lì, 27.07.14                                                                                    E.B.Conenna

 

 




Segnala questa pagina
mappa del sito

Per un tuo commento scrivi sul Guest Book del Delfini Erranti


home   cookie policy guest book   sport   cultura   società   ambiente   delfinario   blunote