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NOI dell'OSSERVATORIO........
martedì 23 settembre 2014

da osservatoriolegnc@libero.it




Libero OSSERVATORIO della LEGALITA' onlus – TARANTO - osservatoriolegnc@libero.it

                                                                                         

 

L'INIZIO DEL NOSTRO SPLENDIDO LUNGOMARE

 

NOI dell'OSSERVATORIO........

Non riusciamo proprio a fingere per quello che di raccapricciante da anni accade nella nostra cittĂ .

Strana per davvero Taranto, un territorio per il quale non si riesce ad avere attenzione per non parlare poi di "rispetto", nonostante abbia tutte le caratteristiche per diventare meta allettante. Invece...una mortificazione continua!

Da essere mortificati innanzitutto per la mancanza di interesse da parte di tutti i professionisti e degli imprenditori in genere, impegnati unicamente a rincorrere il profitto.

Completamente perduti in questo vortice, non riescono a comprendere come si possa trovare tempo e forza per interessarsi a problematiche per le quali... noialtri dell'Osservatorio non riusciamo a voltarci dall'altra parte. Mortificati, inoltre, per la convinzione di taluni che non si possa far nulla per eliminare l'innegabile degrado urbano, quasi fosse una maledizione che risale alla notte dei tempi.

 

Una bruttura al bivio con Talsano, lì da decenni

Tutti dicono di amare Taranto… una pantomima, una bugia colossale, o, se è vero, lo fanno solo a parole... esporsi in prima persona... neanche a parlarne, per paura di…Cosa? Boh! Forse di non entrare in qualche corte, foss’anche di un capetto da barzelletta! Noi, sempre dell’Osservatorio, ci chiediamo: se non si dovesse poter riuscire ad emettere una semplice ordinanza...: “Perché non ricorrere ai lavori in danno?"

 

Rudere, uno dei tantissimi, a Lama

Se questa opportunità fosse avanzata da qualcuno che conta, sarebbe accolta, ma i nostri amministratori, assessori e sindaco in testa, non sanno proprio come uscire da questo vicolo cieco, anche perché la sovrintendenza, in maniera lapidaria, non perde occasione per sentenziare, forse pilatescamente:

“Non possiamo vincolare ogni Locanda nella quale è passato Garibaldi...!”

Però, non c’è che dire! Compreso con chi si ha a che fare ?

Ed allora, è giusto o no definire Taranto la Città del Ce Me Ne Futt.... a Mè?

 

Ex orfanotrofio, ex liceo Ferraris, ex..., oggi rudere

Noi dell’Osservatorio ripetiamo, purtroppo per i menefreghisti, non siamo intenzionati a tacere, continuiamo a denunciare, scrivere, parlare, magari sproloquiare, in questo frangente appellandoci a chi, impegnato nelle provinciali, può farsi paladino per la soluzione di alcuni problemi, conditio sine qua non per quel turismo sempre più evanescente. Forse che la fatiscenza, il degrado edilizio non siano un deterrente? Forse non lo sono i ruderi, i tanti incompiuti? A fine stagione riteniamo inutile rimarcare, come sempre, che Taranto ormai è fuori dalle rotte turistiche, a meno di non esultare per poche decine di presenze! Embè, cosa si vuole fare? Un consiglio ai vari sindaco, consiglieri, assessori, sovrintendenza, ecc. ecc.: guardate le foto pubblicate, un piccolo esempio della realtà!

 

Emma B. Conenna

 

Taranto lì, 13.09.14

 


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La CittĂ  del CE ME NE Futt......


Taranto e l’AnfiteatroHYPERLINK "http://www.tarantiamo.com/2010/03/taranto-e-il-suo-anfiteatro-il-non.html"  : il non-senso della storia

 

  

 

Non sempre la ragione prevale sull'arrogante idiozia.

Inascoltati, i suggerimenti per i lavori nell’area del quadrilatero via Anfiteatro - De Cesare - P. Amedeo - Acclavio.

Di certo poco, anzi quasi nulla dell’anfiteatro sarà riportato alla luce, trattandosi del sito centrale ovvero dell’arena.

Pensate cosa potrebbe significare, non potendo demolire i protervi fabbricati realizzati negli anni '60/'70 eliminare quantomeno l’intero fabbricato che per anni ha ospitato gli uffici comunali ed ora è un "parcheggio riservato".

Pensate all’enorme slargo che si verrebbe a creare, quanto ne guadagnerebbe il Borgo… l’intera Città!
In allegato l’art. inviato il 24 settembre 2008 a supporto della richiesta mirata al ritrovamento dell’antico reperto.


Preg. Sig. SINDACO

Di seguito, si riporta uno stralcio della "Relazione Tecnica" manoscritta il 29 Settembre 1896 dall’ingegnere capo del Municipio di Taranto, vistata per approvazione il 28 Dicembre 1899 dal Prefetto di Lecce, inerente la realizzazione del “Mercato Coperto” alla via Anfiteatro:

 

“ E’ sentito pel Borgo orientale della Città il bisogno di un mercato coperto ove riunire il piccolo commercio delle sostanze alimentari, abolendo le tende e trabacche mobili che offrono un aspetto indecoroso ed ingombrano    vie e marciapiedi impedendo la libera circolazione. La piazza Anfiteatro per la sua ampiezza e centralità, anche tenuto conto del maggiore sviluppo del Borgo, fu indicata come luogo adatto per innalzarvi la detta costruzione ” […Omissis ]


Tale storica struttura, nota ai più come “Piazza Coperta”, era nata, dunque, oltre che per avvertita necessità di realizzare un “mercato di merci alimentari”, anche e soprattutto per dare sistemazione ad un luogo divenuto indecoroso per la Città in fase di sviluppo.

Piazza Anfiteatro… il mercato coperto di merci alimentari, ha servito il Borgo per decenni, che, poi, per varie “vicissitudini”, ha perduto pezzi e, dunque, identità.

Dato da non sottovalutare, è che il sito sembrerebbe essere frutto di una “donazione”, condizione indispensabile ed ineludibile per la realizzazione della importante struttura che NON avrebbe potuto e dovuto mutare di destinazione e d’uso… ma nessuno se ne è mai preoccupato più di tanto; se ciò dovesse rispondere a verità, sarebbe grave! Questa purtroppo è Taranto!

Nel tempo, i commercianti hanno abbandonato i banchi, ma quale la causa dell’agonia? Cosa se non un triste destino che rischia di condurre il Borgo a morte certa e definitiva?

Nel volgere di qualche decennio, complice la solita assurda “ignavia” amministrativa, proprio com’è accaduto al Mercato Coperto, troppi fabbricati sono stati abbandonati.

L’attuale condizione di degrado in cui versa larga parte del Borgo, contrasta non poco con l’opera, tra l’altro, almeno nelle intenzioni, condivisa dall’amministrazione, di ridare vita al quartiere a mezzo mirati interventi, ripristinando e, per quanto possibile, rendendo decorose le parti comuni, oltre che incentivando (?) la ristrutturazione degli stabili privati, ahinoi, abbandonati.

Più volte abbiamo esternato l’idea, ovviamente inascoltata, della necessità di effettuare all’interno dell’area del Mercato Coperto, da anni libera da persone e cose, una campagna di scavi mirati al recupero dei resti dell’Anfiteatro, operazione che, se accompagnata da buona dose di fortuna (rinvenimento di eventuali consistenti reperti dell’Anfiteatro) potrebbe cambiare il volto della Città in termini di Turismo intellettuale (Lecce… docet).

Stante purtroppo l’imperante disinteresse, la manifesta contrarietà di una amministrazione sorda all’istanza avanzata da chi suggerisce siano effettuati saggi, si coglie occasione per rivolgere un appello per quel che potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era per la Città.

Evacuato il manufatto dall’Ufficio tecnico comunale, da anni emarginato al Quartiere Paolo VI, il sito è stato interessato da radicali lavori (???) per la realizzazione del “Teatro d’innovazione”… pensate!

Qual è lo stato dei lavori della “struttura” destinata ad “elevare” la Cultura della comunità?

Oggi più che mai, al cospetto di quel contenitore così ignobilmente impacchettato, manufatto “inutile” perché “inutilizzato” che comporta la “tracimazione” del degrado nel quartiere, si rimane perplessi sul futuro di un “sito” particolare per il quale permangono dubbi che possa serbare “meraviglie d’altri tempi” caparbiamente ignorate da chi avrebbe quantomeno potuto “tentare” anche il più modesto dei “saggi” alla ricerca dell’eccezionale antico “Reperto”.

I lavori, sono tragicamente fermi, da troppo tempo…

Quanto potranno, commercianti e residenti, sopravvivere a detta nuova, “tremenda randellata” che sommata alle “strisce blù”, è innegabile inaccettabile concausa della mortificazione del quartiere?

Cosa intendono fare le associazioni di Categoria, perché commercianti e residenti…? Tacciono?

L’Osservatorio auspica che siano effettuati gli indispensabili saggi, alla ricerca di eventuali REPERTI che potrebbero far sperare in un’occasione in più per richiamare quel turismo tanto agognato.

Atteso che si è proceduti, negando l’evidenza, ignorando la Storia, sottovalutando le copiose testimonianze documentate in occasione di vecchi cantieri in zona.

Perché non procedere alla demolizione del sovrastante contenitore, oggi niente più che una “quinta di facciata”; qualora non dovessero affiorare reperti di rilievo, avremmo creato uno slargo urbano… e che slargo… di certo una nuova piazza di sicuro effetto scenografico in zona.

Chissà poi che la demolizione non possa portare a luce quelle che in tanti assurdamente definirebbero con non poca ilarità “quatt’ petre”… già, proprio quelle “quattro pietre” per le quali altre città, altre nazioni impazzirebbero.

 

NO, Taranto no!!! Taranto è la città del “ce me ne futt a me”.

 

p.s.

considerato  che il sito sembrerebbe essere frutto di una “donazione”, condizione indispensabile ed ineludibile per la realizzazione della importante struttura che NON avrebbe potuto e dovuto mutare di destinazione e d’uso…  chissà se non ricorra il caso di restituire ai vecchi proprietari quell’area,

oggi non più utilizzata… ma tanto, troppo bistrattata.

 




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