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VENERDÌ 24 OTTOBRE 24 ORE DI SCIOPERO!
CONTRO IL JOBS-ACT E LE MODIFICHE ALL’ARTICOLO 18

martedì 21 ottobre 2014

da USB [Unione Sindacale di Base] ilva Taranto




UNIONE SINDACALE di BASELAVORO PRIVATOCoordinamento Lavoratori ILVA Taranto

Terni – Taranto-Piombino

Unica soluzione Nazionalizzare

 

 

Venerdì 17 ottobre 2014 un territorio intero è sceso in piazza per difendere la sua principale fonte di lavoro, l’Acciai Speciali di Terni con i suoi 2700 dipendenti e 130 anni di storia oggi svenduto alla Thyssen Krupp. E’ stata una manifestazione imponente come c’era da aspettarsi, perché qui come a Taranto e Piombino il futuro dei lavoratori coincide con il futuro delle acciaierie.

Negli ultimi dieci anni la popolazione di Terni ha subito sulla propria pelle una politica di deindustrializzazione selvaggia, che ha portato alla chiusura del polo chimico cui nel tempo si è aggiunto il licenziamento di centinaia di lavoratori delle cooperative,  l’aumento della disoccupazione con picchi del 36% tra i giovani e il conseguente collasso del salario medio dovuto alla precarietà.

Questa situazione è la conseguenza diretta di atti politici che hanno dei responsabili, ossia i governi nazionali che nel corso degli anni hanno imposto le direttive europee sul polo chimico e sull’acciaio aprendo le porte alla Thyssen Krupp.

La Thyssen Krupp punta a smobilitare l’acciaieria di Terni e a trasferire quote di produzione su altri siti in Germania, Austria e Polonia; Mittal probabilmente farà lo stesso a Taranto.

Il Governo ha abbandonato il settore strategico dell’acciaio e, in perfetta coerenza, concede alla Thyssen i fondi che la multinazionale utilizza per monetizzare le uscite e chiudere il sito.

Questo ci aiuta a capire il clima che si respira a Terni, le grandi attese e le preoccupazioni intorno alla mobilitazione di questi giorni, che si sono tradotte negli oltre  30mila partecipanti alla manifestazione che ha accompagnato lo sciopero generale di venerdì 17 ottobre 2014.

I fischi più che meritati alla Camusso e Angeletti nascono dalla diffidenza e dalla rabbia di chi, nel corso degli anni, ha visto e subito le scelte conniventi delle segreterie confederali e teme, a ragione, l’ennesima fregatura.

Con questo spirito abbiamo partecipato alla manifestazione del 17 ottobre a Terni con uno striscione contro la chiusura e per la nazionalizzazione dell'AST-TK. Per rilanciare il settore, difendere l’occupazione e mettere in sicurezza il territorio e l'ambiente di lavoro occorrono investimenti consistenti, che solo lo Stato può garantire.

Non crediamo affatto che l’uscita dalla crisi dell’acciaio possa essere gestita da speculatori come la Thyssen, Mittal, Riva o Marcegaglia. I fatti dimostrano che questi gruppi industriali tendono ad accaparrarsi fondi europei o istituzionali e, per abbassare i costi, distruggono le competenze tecniche, precarizzano il lavoro e sfruttano vergognosamente l’ambiente.

A Terni come a Taranto,  abbiamo ribadito che l’unica soluzione è riportare l’acciaio al centro delle politiche industriali del paese, nazionalizzando le aziende siderurgiche. La decisione dell’AST-TK di mettere in mobilità 550 lavoratori è avvenuta la stessa sera del voto di fiducia imposto dal governo Renzi sulla legge delega “Jobs Actâ€. Una legge figlia del connubio esistente tra il governo a guida PD e i settori industriali e finanziari sostenuti dall’UE che da anni spingono per lo smantellamento dello statuto dei lavoratori.

Contro questo profondo attacco alle condizioni dei lavoratori e ai diritti sindacali l’USB ha proclamato, per Il 24 ottobre, lo sciopero generale con manifestazioni regionali.

Di fronte al Jobs Act e alla manovra economica il presidente della Confindustria Squinzi, ha dichiarato : “Ho sentito che si realizzava quasi un sogno†, il 24 ottobre occorre uno scatto di orgoglio in difesa dei nostri interessi e per disturbare i sogni di questa classe dirigente cialtrona e speculatrice.



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UNIONE SINDACALE di BASELAVORO PRIVATOCoordinamento Lavoratori ILVA Taranto

CONTRO IL JOBS-ACT E LE MODIFICHE

 ALL’ARTICOLO 18

VENERDÌ 24 OTTOBRE 24 ORE DI SCIOPERO!

 

Venerdì prossimo la USB ha proclamato 24 ore di sciopero a livello nazionale per protestare contro il Jobs-Act e le pesanti modifiche all’Articolo 18, che di fatto viene quasi completamente abrogato.

Se pensiamo alle situazioni di Terni, Taranto e Piombino e diamo una occhiata al Jobs-Act, nulla ci sembra casuale.

Pezzi del provvedimento sono in continuità con la politica adottata dal governo sui tre siti industriali.

“Le aziende straniere non investono in Italia per colpa dell’articolo 18â€, questo è lo slogan del presidente Renzi………

Noi abbiamo seri dubbi…………tasse, corruzione e burocrazia, questi sono i veri problemi del paese.

L’assenza di una politica industriale vera, che da qui a pochi mesi porterà probabilmente a far sì che lo stabilimento Ilva di Taranto sarà regalato a qualche zelante capitalista straniero come Mittal a quattro soldi e infatti , si vocifera di una prima offerta inferiore ai 350 milioni di euro……….

Se ciò fosse vero, costerebbe meno acquistare Ilva di Taranto che il “Santiago Bernabeu†stadio del Real Madrid !!!

Sul fronte ILVA, tanti lavoratori ci chiedono come mai il sindacato non è unito su temi tanto delicati………..non vogliamo giustificarci, ma USB ha rivolto diversi inviti alle altre OO.SS. dell’Ilva, non abbiamo mai ricevuto risposta.

Abbiamo proposto più volte un confronto vero tra le varie sigle, passando per le assemblee, mettendo da parte bandiere, colori e interessi di scuderia……………

La loro risposta è stata, assemblee senza USB, richieste di incontro al commissario Gnudi senza USB, richieste di incontro al governo senza USB.

Manca solamente chiedere i tavoli separati agli incontri in azienda e a quanto pare siamo vicini pure a quelli………………

Perché tutto questo?

Perché  parliamo di Nazionalizzazione e convincere chi è affezionato al padrone è complicato……

Perché non siamo intrallazzati con la politica né quella locale né quella nazionale…

Perché non apparteniamo alla borghesia sindacale……….

O forse perché siamo colpevoli di dire le cose come stanno, malissimo, e questo sta scombinando i piani di coloro che hanno sempre detto che tutto andava bene……

 

USB C’È E VENERDÌ SCIOPERA!!!




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